SCHEDA FILM

IL PRIGIONIERO DELLA MONTAGNA

Anno: 1955 Durata: 85 Origine: GERMANIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:-

Specifiche tecniche:DYALISCOPE FERRANIACOLOR

Tratto da:DAL ROMANZO "LA FUGA DI GIOVANNI TESTA" DI GUNTHER C. BIENEK

Produzione:FRANCESCO DONATO PER BARDO FILM

Distribuzione:REGIONALE

TRAMA

Giovanni Testa vive con la moglie Teresa e due figli in un paese sulle rive del Garda: ha un cantiere per la costruzione di barche ma è un'attività che non rende abbastanza. Avendo un debito verso una banca, si reca dal fratello Enzo, che è ricco, per ottenere un prestito. Enzo rifiuta, i due vengono alle mani e brandiscono i coltelli che, però, lasciano cadere subito. Un certo Sergio, che per la sua partecipazione a loschi traffici pretende invano da Enzo una certa somma, appena uscito Giovanni, afferra il coltello che quest'ultimo ha gettato, e con quello uccide Enzo. Confida poi il suo crimine al socio dell'ucciso, Ghezzi, che gli consiglia di fuggire andando a lavorare in alta montagna. Giovanni viene a sapere che l'uccisore di Enzo, ch'egli non conosce, lavora a Penia dove si costruisce una diga, ed essendo ricercato dalla polizia che lo ritiene l'assassino del fratello Enzo va anche lui a Penia, sperando di poterlo smascherare. A Penia, dov'egli si presenta sotto falso nome, Giovanni conosce Graziella giovane e bella ragazza: i due si sentono vicendevolmente attratti e Giovanni le confida la propria disavventura. Egli conosce anche Sergio, suo compagno di lavoro, del quale ignora il passato, e diventa suo amico. Sergio viene a sapere chi è veramente Giovanni e pensando d'aver perduto per causa sua l'amore di Graziella, spinto da gelosia, minaccia di denunziarlo. Giovanni decide di fuggire, ma quando apprende che Sergio è caduto durante una ascensione corre in suo aiuto. Prima di morire, Sergio gli confessa di essere l'assassino di Enzo. Intanto Teresa, la moglie di Giovanni, viene insistentemente corteggiata da Ghezzi, ma rifiuta le sue proposte amorose. Giovanni, sentendo di non poter più vivere lontano dalla famiglia, decide di ritornare al paese. Nel frattempo Ghezzi, lungamente interrogato, ha finito per confessare quanto sa sull'uccisione di Enzo. Ritornato a casa, Giovanni potrà quindi vivere tranquillo in seno alla sua famiglia.

CRITICA

"E' un dramma a forti tinte alquanto convenzionale, in cui si notano parecchie ingenuità. Buone le riprese in montagna. La vicenda non desta grande interesse; l'interpretazione è modesta. (Segnalazioni cinematografiche, vol. 41, 1957) "Ingenuo eppure intenso melodramma pseudogiallo del regista alpinista Luis Trenker, che unicamente ad alta quota riesce a trovare il clima adatto alle sconvolgenti passioni dei suoi eroi. Il sensibile autore, qui anche protagonista, alla fine però torna giù per riabbracciare (almeno per metà) la florida greca Yvonne Sanson. Per fare salire lei ci vorrebbe l'autogru". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 13 luglio 2001)

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