Il padre e lo straniero2010

SCHEDA FILM

Il padre e lo straniero

Anno: 2010 Durata: 113 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Ricky Tognazzi

Specifiche tecniche:35 MM

Tratto da:romanzo omonimo di Giancarlo De Cataldo (edizioni E/O, 2004; Einaudi, 2010)

Produzione:GRAZIA VOLPI PER AGER 3 IN COLLABORAZIONE CON RAI CINEMA

Distribuzione:01 DISTRIBUTION (2011)

ATTORI

Alessandro Gassman nel ruolo di Diego
Amr Waked nel ruolo di Walid
Ksenia Rappoport nel ruolo di Lisa
Leo Gullotta nel ruolo di Santini
Nadine Labaki nel ruolo di Zaira
Emanuele Salce nel ruolo di Mazzoleni
Lavinia Biagi nel ruolo di Chiara
Emidio La Vella nel ruolo di Colasanti
Emidio Lavella nel ruolo di Colasanti
Claudio Spadaro nel ruolo di Dott. Valenti
Mohamed Zouaui nel ruolo di Michel Arabesque
Leonardo Della Bianca nel ruolo di Giacomino
Ilary Branco nel ruolo di Yusef
Zohra Mouj nel ruolo di Amina
Widad Bouhya nel ruolo di Yasmine
Giuseppe Manfridi nel ruolo di Sacerdote
 

MUSICHE

Siliotto, Carlo
 

MONTAGGIO

Simoncelli, Carla
 

SCENOGRAFIA

Capuano, Mariangela
 

COSTUMISTA

Nerli Taviani, Lina

TRAMA

Diego, funzionario del Ministero di Grazia e Giustizia, è padre di un bambino che ha un grave handicap. Questa sua condizione lo porterà a stringere una forte amicizia con Walid, un elegante e misterioso uomo mediorientale che, come lui, ha un figlio malato.

CRITICA

"Due padri, il romano Gassman e il siriano Amir Waked, uniti dal dolore di figli disabili, sono i motori di un thriller (dal libro di De Cataldo) dove tutto è improbabile ma nel film di Tognazzi lo scarto di surreale non sempre riempie i tasselli di emozioni, pensieri in libertà emotiva vigilata. Recitata bene anche da Ksenia Rappaport, la Labaki (regista di 'Caramel') e Gullotta, la storia ha tre anime, coscienza alla Graham Greene, quella di Hitchcock che sapeva troppo e infine un sospetto kafkiano." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 18 febbraio 2011) "'Il padre e lo straniero', tratto dal romanzo di Giancarlo De Cataldo (Einaudi), è un film di spionaggio intrigante perché al posto della patria c'è la famiglia. In fondo è molto in linea con l'antipatriottismo degli spy movie più recenti. Il rapporto umano, di sangue e di amicizia, viene prima di stati e nazioni. Gassman eccellente nei panni del nevrotico occidentale ingentilito dall'Oriente (ricordate Il bagno turco?) e Waked ambiguo fino alla fine. Intrattenimento di classe firmato dall'esperto Ricky Tognazzi." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 18 febbraio 2011) "Se oggi esiste un film intitolato 'Il padre e lo straniero' per la regia di Ricky Tognazzi è perché nel '97 l'allora giudice De Cataldo, non ancora scrittore famoso di 'Romanzo Criminale' diede alle stampe un romanzo intenso e particolare, fors'anche personale, sull'amicizia di un italiano e un mediorientale, padri di ragazzi disabili in una Roma già criminale. A distanza di quindici anni, e dopo molti libri e successi, quel romanzo diventa film, forse anche per la fortuna del suo autore, ma senza dubbio per l'interesse di Ricky Tognazzi colpito illo tempore dalla forza di quella storia esemplare. (...) Ricky Tognazzi fa un film composto e lineare, certo non sovraccarico, in grado di lasciare tracce anche profonde, lasciando immaginare un romanzo intenso e importante, in grado di toccare tematiche molteplici e forti: il rapporto con la disabilità, la nascita di un «padre», il contatto con l'altro e il diverso, lo sprofondare dei pregiudizi... e poi un ritratto di Roma ancora sorprendente, per quanto questo sia ancora possibile al cinema.. A dar man forte è un cast d'attori capaci di calarsi nei panni di personaggi che si intuisce profondi e in trasformazione. Il Diego di Gassman ci ricorda il Francesco di 'Bagno Turco - Hamam', per quel tanto di esotismo e capacità di trasformazione radicale in qualcosa d'altro." (Dario Zonta, 'L'Unità', 18 febbraio 2011) "Dopo molta televisione e numerose partecipazioni a vari film come attore, Ricky Tognazzi torna al cinema come sceneggiatore e regista. Per farlo ha scelto un tema che spesso ha mostrato di sentire con sincerità, quello dell'amicizia virile, come, ad esempio, in 'Canone inverso' e, prima, in 'Ultrà' e ne 'La scorta'. Lo spunto gliel'ha offerto un romanzo che Giancarlo De Cataldo ha scritto una decina di anni fa, 'Il padre e lo straniero', intitolato come adesso il suo film. (...) Il poliziesco può non convincere, specie quando si dilata un po' troppo nel racconto, ma certamente conquista (e forse anche un po' commuove) quel personaggio che, grazie all'amicizia, non solo ritrova l'amore per la moglie, ma anche un legame più forte e più profondo per quella creaturina infelice cui prima guardava con distacco. Gli dà vita Alessandro Gassman ora con accenti risentiti ora prodighi di sottili sfumature. Una delle sue interpretazioni migliori. Ancora una volta da premio." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 18 febbraio 2011) "Il film di Tognazzi cambia toni, ritmi e il senso, saltellando di genere in genere col tentativo di inviare al pubblico qualche significato di troppo: il rischio, spesso centrato, è di dire poco di ogni. Le emozioni comunque non tradiscono la causa, e la fonte di Giancarlo De Cataldo (complice in sceneggiatura) trova alcune delle sue immagini." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 17 febbraio 2011)

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