IL MISTERO DELL'ACQUA2000

SCHEDA FILM

IL MISTERO DELL'ACQUA

Anno: 2000 Durata: 110 Origine: FRANCIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO, THRILLER

Regia:-

Specifiche tecniche:-

Tratto da:DA UN RACCONTO DI ANITA SHREVE

Produzione:MANIFEST FILM COMPANY - JONI SIGHVATSSON - LE STUDIO CANAL PLUS - MIRACLE PICTURES

Distribuzione:BIM DISTRIBUZIONE

TRAMA

TRAMA BREVE Jean, una fotografa di un giornale insieme al compagno e a due amici, fa delle ricerche sull'omicidio brutale di due donne avvenuto nel 1873 di cui ha trovato le tracce in un archivio che citava anche un testimone oculare. Lo scopo è quello di fare un parallelo con un analogo omicidio avvenuto ai giorni nostri. Il tutto è condito dai patimenti di Jean per il suo traballante matrimonio. TRAMA LUNGA Estate di fine Novecento. Incaricata di un'inchiesta e di un servizio su un caso di duplice omicidio avvenuto nel 1873 sull'isola di Smuttynose, di fronte alle coste di New Hampshire e Maine, la fotoreporter Jean arriva sul posto, accompagnata dal marito Thomas, già Premio Pulitzer ed ora in crisi creativa. Insieme sono ospitati sulla barca di Rich, fratello di Thomas, con la sua compagna Adaline. In quel 1873, sull'isola praticamente deserta di Smuttynose si erano costruiti casa alcuni emigranti dall'Europa. Dapprima la giovane Maren con il marito John e l'aiutante Louis; poi li avevano raggiunti Karen, sorella maggiore di Maren, e il fratello minore Evan, con la moglie Anethe. Sulla barca di Rich, Thomas comincia a bere, insidia Adaline, si apparta con lei, mentre Jane fa ricerche negli archivi giudiziari dell'isola e pensa di essere riuscita a ricostruire l'andamento dei fatti. In una notte del marzo 1883, Anethe, Maren e Karen erano rimaste sole in casa. Anethe, incinta, aveva chiesto a Maren di dormire con lei, e la mattina dopo Karen, sorprese le due in effusioni, aveva accusato la sorella di depravazione. Maren aveva reagito uccidendo sia lei che Anethe. La colpa era poi ricaduta su Louis, processato e impiccato per colpe mai commesse. Intanto arriva minacciosa una tempesta e sulla barca di Rich bisogna preparare le difese. Adaline, ubriaca, cade in mare. Thomas si getta per salvarla. Lei torna sopra, lui al contrario non è più visibile. Jean fa la dichiarazione sulla scomparsa del marito per annegamento.

CRITICA

"'Il mistero dell'acqua' è un film doppio (...). Le due parti si alternano e in un certo modo anche si integrano: a volte il meccanismo narrativo fluisce con naturalezza e armonia sostenuto dai bravi attori (Sean Penn, Catherine McCormack, la Hurley); altre volte l'alternanza appare troppo automatica e volontarista. Film singolare, interessante". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa, 30 marzo 2001) "Peccato. A cinque anni da 'Strange days', l'ultimo film di Kathryn Bigelow, 'Il mistero dell'acqua', naufraga in una criptica metafora sull'amore (attraverso i secoli) (...). Il montaggio alterna passato e presente, ma il senso finale del film, tra tragedia esistenziale e grandguignol, sfugge. Sean Penn è un poeta premio Pulitzer, Catherine McCormack una fotoreporter che scopre la verità. A caro prezzo". (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 30 marzo 2001) "Malgrado abbia messo la firma a un film d'azione adrenalinico da far sembrare educande i suoi colleghi maschi, la regista non ha mai rinunciato a essere ciò che era quando faceva l'artista d'avanguardia: una intellettuale. Non si può dire che sia poi un gran peccato perché 'Il mistero dell'acqua' è un film appassionante e intrigante, con un valore aggiunto: la capacità di andare oltre il puro racconto dei fatti utilizzando un inattaccabile senso dello spazio e del tempo (il montaggio); giocando sapientemente il gioco degli sguardi; stuzzicando il voyeurismo dello spettatore; citando per il piacere del cinefilo. La Bigelow, insomma, resta in tutto e per tutto un'autrice. Razza ruspante in via d'estinzione da conservare gelosamente, in un parco di cineasti hollywoodiani d'allevamento bravi a fare il loro mestiere, ma indistinguibili l'uno dell'altro". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 31 marzo 2001) " 'Il mistero dell'acqua' patisce gli scarti dell'ambiziosa sceneggiatura dal duplice binario: da una parte l'inquieto presente, dall'altra il fosco passato che si sovrappone grazie all'inevitabile tecnica del montaggio alternato". (Valerio Caprara, 'Il mattino', 31 marzo 2001) "La Bigelow gioca abilmente su due tavoli, saltando di continuo da un secolo all'altro, e cercando di far rivivere anche sullo yacht l'ambiguo rapporto che legava il parentado di allora. Così Liz Hurley, come una Lolita un po' troppo cresciutella, si sfrega maliziosamente i cubetti di ghiaccio sui capezzoli appuntiti, facendo innervosire la rivale e mandando su di giri lo sprecato Sean Penn, mentre il frescone di sua competenza resta del tutto indifferente agli avvenimenti. Quasi come uno spettatore". (Massimo Bertarelli, 'Il giornale', 8 aprile 2001)

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