Il Dottor T e le donne2000

SCHEDA FILM

Il Dottor T e le donne

Anno: 2000 Durata: 118 Origine: USA Colore: C

Genere:ROMANTICO

Regia:-

Specifiche tecniche:PANAVISION, SUPER35, 35 MM (1:2,35) - DE LUXE

Tratto da:-

Produzione:ROBERT ALTMAN, JAMES MCLINDON, DAVID A. JONES, GRAHAM KING, DAVID LEVY, TOMMY THOMPSON PER SANDCASTLE 5 PROD., SPLENDID MEDIEN AG, DR. T INC.

Distribuzione:MEDUSA FILM - MEDUSA VIDEO

TRAMA

Il grande Altman firma questa volta una commedia leggera ma graffiante sulla crisi esistenziale di un affermato ginecologo che non ne può più di essere in balia delle numerose donne che lo circondano: moglie, figlie, pazienti e amante! TRAMA LUNGA Il dottor Sullivan Travis è il ginecologo preferito dalle signore dell'alta società di Dallas. Grazie alle qualità umane e professionali, alla discrezione e ad una naturale eleganza, il suo studio è costantemente pieno e Travis è sempre in ritardo, nonostante sia incalzato di continuo da Carolyn la devota capo infermiera, che lo ama segretamente. Ultimamente però gli impegni si fanno pressanti anche sul fronte della vita privata. Kate, la moglie amatissima, vive lo stadio acuto di una improvvisa regressione all'infanzia; non può più essere lasciata sola, e il suo ricovero in ospedale avviene quando manca una sola settimana al matrimonio della figlia Dee Dee. In più Peggy, la cognata da poco lasciata dal marito, è andata a vivere da loro, portandosi dietro tre figliolette vivaci e invadenti. Come se non bastasse, il giorno prima del matrimonio, Connie, l'altra figlia di Travis, arriva in studio e rivela al padre che Marilyn, una delle damigelle d'onore a tutti sconosciuta, è stata scelta perché ha una relazione con la stessa Dee Dee. Sentendosi travolto dagli eventi, Travis si lascia conquistare dal fascino di una insegnante di golf al country club, e vive con lei una storia d'amore. Ma tutto è di breve durata. Travis va a trovare la moglie che lo scambia per il fratello; il matrimonio della figlia viene sospeso; le cliente chiedono maggiore attenzione. Una sera Travis lascia lo studio stanchissimo, corre in macchina sotto la pioggia, va fuori strada, si risveglia al mattina dopo in Messico. Due donne lo chiamano, lo tirano per la giacca, lo conducono in una povera casa dove una ragazza deve partorire. Travis organizza il parto, nasce il bambino, è un maschio, e il dottor T. ride soddisfatto.

CRITICA

"(...) Come nel film precedente, dominato delle ossessioni di Glenn Close, il regista, con un'invidiabile leggerezza di stile, osserva con complicità e senza misoginia questa parata al femminile dentro una cornice geografica e sociologica precisa. E' la Dallas dello shopping, dei ricchi e di un glamour non raffinato. E' la città del delitto Kennedy e del serial che ha plasmato la fiction Tv degli ultimi venti anni. Come sempre nel cinema di Altman il sesso è un caos fertile e il testo è un reticolo di giochi e di materiali disseminati. (...)". (Enrico Magrelli, 'Film Tv', 03/09/2000) "La commedia corale leggera, divertente, dispone d'un bel gruppo di attrici tra le quali Richard Gere si muove con la sua dolcezza buddhista; offre con Dallas, dove il matriarcato è da anni una assoluta realtà, l'ambiente più adatto alla sua storia. E, senza antifemminismo, senza pretendere d'essere seria né di fornire risposte, identifica per intuito d'artista un mutamento sociale non soltanto texano o americano, importante". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 30 novembre 2000) "Grande ritorno di Robert Altman che con questo film partecipa alla Mostra di Venezia, festeggiando anche i 25 anni del suo capolavoro 'Nashville'.(...) Chi potrà mai resistere a un film firmato da Altman che si propone di rileggere il capolavoro di Truffaut 'L'uomo che amava le donne?" ('Panorama', 24 agosto 2000) "Dallas, Texas, Stati Uniti: la città delle donne di Robert Altman. Donne ricche, belle, capricciose, afflitte da perenni problemi di famiglia, di società e ginecologici. Di apparire, non di vivere. In parte è davvero questa l'esemplarità femminile americana. In parte manca l'altra metà del cielo: le donne povere, brutte, grasse. Ma il Doctor T - Sullivan Travis cura solo le prime. E il Doctor A - Robert Altman scocca le sue frecce contro di loro. Infiammate di satira, ironia e sottile crudeltà psicologica. Non per curarle, ma, pur amandole, deriderle. I collegamenti familiari, innanzitutto: Kate la moglie (Farrah Fawcett) in regressione patologica verso l'età dell'infanzia, rifugio solipsistico perché troppo amata e troppo a suo agio nella vita; la cognata Peggy (Laura Dern) con fiaschetta argentea d'ordinanza al seguito, per ritemprare con bevande forti la vacuità dell'esistenza, l'abbandono del marito e tre insopportabili figliolette: ancora quattro femmine approdate alla casa di Doctor T; ci sono poi Dee Dee (Kate Hudson) e Connie (Tara Reid), figlie del medico, la prima prossima al matrimonio (sbaglio madornale, perché ha una relazione con Marilyn - Liv Tyler, che sarà coronata da successo); la seconda, guida turistica di una città non turistica, dal clima infame (avrà un ruolo determinante nella storia) che con estrema sufficienza e sbadataggine indica la X sull'asfalto come il luogo fotografabile ove "esplose" la testa di J.F.K., squisita sensibilità e rispetto per il proprio giovane passato (che probabilmente affligge le ultime generazioni cosmopolite del Nuovo Mondo). Colonna portante dello studio di T è la capo infermiera (Shelley Long) perdutamente innamorata dell' "adone" (lo chiama così in privato) e responsabile dell'ordine e della priorità di visita in un'anticamera invasa da donne che urlano, protestano e, tra loro indistintamente ma sistematicamente, si odiano. Ce ne sono altre, di donne, in questo campionario altmaniano? Si, la bella insegnante di golf Bree (Helen Hunt), che all'inizio crediamo "normale" e che invece si dimostra un'opportunista del sesso, non migliore delle altre. La fine, del film: Robert Altman chiede espressamente " di mantenere una certa riservatezza" e, dunque, di non rivelare il finale, "un po' insolito, un po' a sorpresa. Vorremmo che il pubblico possa vedere il film nelle stesse condizioni in cui lo avete visto voi". OK: silenzio sul finale, anche se diventa la parte più debole e stilisticamente ingombrante del film. Che non racconta nulla di più se non i caratteri, le fobie e le manie delle donne. Viste e viss

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