I SENTIMENTI2003

SCHEDA FILM

I SENTIMENTI

Anno: 2003 Durata: 94 Origine: FRANCIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO, SENTIMENTALE

Regia:-

Specifiche tecniche:35 MM (1:1,85)

Tratto da:-

Produzione:RENN PRODUCTIONS

Distribuzione:LUCKY RED (2004)

TRAMA

Jacques, medico, e sua moglie Carole vivono nella campagna francese. In una casa vicina alla loro si trasferiscono, François, il nuovo medico che prenderà il posto di Jacques, e sua moglie Edith. I due uomini trascorrono molto tempo insieme per assicurarsi che il passaggio delle consegne avvenga nel migliore dei modi. Anche le due signore diventano presto amiche. Ma quando l'affetto si trasforma in amore nessuno può prevedere i sentimenti altrui. Ed è quello che accade quando Jacques si innamora di Edith. In un primo momento la donna ne rimane sconcertata, ma poi si accorge di essere attratta da Jacques in modo sempre più travolgente.

CRITICA

"Il film non fa tragedie, non regola i conti, non giudica, non condanna, non profila nemesi o destini. Nessuno muore: il coro tace. Si sopravvive, che già non è uno scherzo": (Fabio Ferzetti, 'la Repubblica', 1 settembre 2003) "Novità: l'adulterio, il tradimento, la coppia che si sfascia dopo tanti anni perché lui o lei si innamora di qualcun altro, non viene più giudicato o condannato ma preso per quel che è. Un fatto della vita, un evento catastrofico ma difficile da evitare, comunque qualcosa che in certo modo sfugge alle sanzioni sociali o morali. Almeno in Francia o nel cinema francese. E se 'Marie-Jo e i suoi due amori' di Guédiguian era ancora una tragedia, benché calda e luminosa come il Midi, il luminoso 'I sentimenti' di Noémie Lvovsky è addirittura una commedia. Per giunta musicale, visto che un coro fa da ironico contrappunto alla passione che divampa improvvisa e irrefrenabile fra il maturo dottore Jean-Pierre Bacri e la sua nuova vicina, la giovane, incantevole, neomaritata Isabelle Carré. Ora, sarà che Bacri trasuda una tale umanità che gli si perdonerebbe tutto, perfino tradire Nathalie Baye. Sarà che tutto accade per caso e quasi per gioco, ma non ci sono sensi di colpa, solo spensieratezza, campagna, colori, episodi buffi, una ritrovata gioventù, canti ironico-gioiosi a commentare il nuovo vigore di lui e la gioia infantile di lei. Fino a che i due, troppo felici per stare attenti, non si fanno scoprire. Lacrime, dolore, rabbia, separazioni. Nulla sarà più come prima, per nessuno. Dice la regista: 'Si può amare qualcuno per sempre, ma non in continuazione'. Difatti il film, pieno di grazia e di coraggio, non fa tragedie, non regola conti, non giudica, non condanna, non profila destini. Nessuno muore: il coro tace. Bisognerà sopravvivere, e già non è uno scherzo." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 5 marzo 2004) "Una commedia d'adulterio, dalla traccia narrativa banale, è trasformata dalla cinepresa di Noémie Lvovsky in un piccolo, amaro, delicato dolceamaro trattato sui sentimenti. (...) Anche se finge di trattare l'argomento con mano leggera, privilegiando lo humour sul dramma, la regista ci racconta cose tutt'altro che scontate sulla vita piena d'incoerenze, sulle intermittenze del cuore. Ci fa guardare allo specchio; senza esagerare in autoassoluzioni, ma con una benefica dose d'indulgenza per noi stessi." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 6 marzo 2004)

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