I fetentoni1999

SCHEDA FILM

I fetentoni

Anno: 1999 Durata: 100 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:GROTTESCO

Regia:Alessandro Di Robilant

Specifiche tecniche:-

Tratto da:liberamente ispirato al racconto "La città dolente" di Agatino Licandro e Aldo Varano

Produzione:GIUSEPPE ATTENE PER LA LANTIA CINEMA & AUDIOVISIVI

Distribuzione:LANTIA CINEMA & AUDIOVISIVI (1999)

ATTORI

Aldo Maccione nel ruolo di Saro Lodato
Beppe Fiorello nel ruolo di Ninni Lepanto
Anna Ammirati nel ruolo di Milena Lepanto
Oreste Lionello nel ruolo di Cocò Raffati
Renato Carpentieri nel ruolo di Barbera
Francesco Pennasilico nel ruolo di Il killer
Antonello Puglisi nel ruolo di Barbiere del paese
Gianni Pellegrino nel ruolo di Pasquale
 

MONTAGGIO

Marone, Patrizio
 

SCENOGRAFIA

Muselli, Giancarlo
 

COSTUMISTA

Olcese, Carolina
 

EFFETTI

Ricci, Paolo

TRAMA

Reggio Calabria, fine anni '80. Le tangenti scorrono ovunque, e il potere cittadino è nelle mani di due boss diversi e complementari: Saro Lodato e Cocò Raffati, rispettivamente l'uomo di pubbliche relazioni più influente ed il pacchetto di voti più grande dell'intera provincia. In città vive anche il giovane Ninni Lepanto, bancario, figlio dell'ex sindaco e sposato con Michela: la loro unica preoccupazione è cercare di avere un bambino. La situazione affaristica però si ingarbuglia, i contatti con i nomi importanti a Roma si fanno più difficili. Lodato e Raffati capiscono che per calmare le acque c'è bisogno di una faccia pulita dietro cui nascondersi. Le elezioni comunali sono imminenti e su Ninni si appuntano le attenzioni dei due capifamiglia. Il padre, sia pure controvoglia, accetta di fare da tramite. Ninni non vorrebbe nemmeno sentirne parlare, ma alla fine è costretto ad accettare e viene eletto primo cittadino. Preso possesso dell'ufficio, vorrebbe imporre idee nuove, ma ben presto si accorge di essere lì solo per obbedire a decisioni prese da altri. Allora elabora un piano per smascherare la corruzione. Tante morti violente si susseguono, prima che Ninnì possa arrivare a denunciare tutti pubblicamente. Il medico comunale, che ha raccontato la vicenda, scampa ad un attentato e corre via lungo l'autostrada. Il futuro rimane incerto.

CRITICA

"Alessandro di Robilant, con il cosceneggiatore, Salvatore Marcarelli, a parte qualche indulgenza alle pratiche masturbatorie del protagonista e qualche tempo morto, mette in scena la sua piccola cronaca grottesca con buon mestiere e tocco leggero, illustrando i meccanismi più che i fatti, le idee che uccidono più che i killer. E', soprattutto, con l'intelligenza di scegliere degli attori che da soli riempiono il film: come Lionello, che riesce a farci dimenticare, con la sua nuova faccia da notabile, di averci accompagnato per trent'anni con la voce di Woody Allen". (Irene Bignardi, 'la Repubblica', 8 dicembre 1999)

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