I dolci inganni1960

SCHEDA FILM

I dolci inganni

Anno: 1960 Durata: 95 Origine: FRANCIA Colore: B/N

Genere:DRAMMATICO

Regia:Alberto Lattuada

Specifiche tecniche:-

Tratto da:un'idea di Alberto Lattuada.

Produzione:SILVIO CLEMENTELLI PER TITANUS (ROMA), LAETITIA FILM, S.TE GENERALE DE C.IE, LES FILMS MARCEAU COCINOR (PARIGI)

Distribuzione:TITANUS - MONDADORI VIDEO (IL GRANDE CINEMA), DVD: 01 DISTRIBUTION HOME VIDEO (2009)

ATTORI

Catherine Spaak nel ruolo di Francesca
Jean Sorel nel ruolo di Renato
Christian Marquand nel ruolo di Enrico
Juanita Faust nel ruolo di Maria Grazia
Marilù Tolo nel ruolo di Margherita
Milly nel ruolo di La contessa, sua madre
Antonella Erspamer nel ruolo di La Principessa
Giovanna Pignatelli nel ruolo di Principessa Lavinia
Oliviero Prunas nel ruolo di Eddy
Giacomo Furia nel ruolo di Il salumiere
Angela Caffelli
Donatella Raffai
Eva Bruni
Franco Lolli
Gisella Arden
Ida Masetti
Laura Di Ravello
Oliviero Dani
Patrizia Bini
Priscilla Contardi
Serena Vergano
 

MUSICHE

Piccioni, Piero
 

MONTAGGIO

Catozzo, Leo
 

SCENOGRAFIA

Chiari, Maurizio
 

COSTUMISTA

Mirisola, Lucia

TRAMA

Francesca ha 16 anni e ha una vita molto libera tra la scuola le amiche e i ragazzi che le fanno la corte. Quando conosce Enrico, un architetto che ha 20 anni più di lei, se ne innamora e crede che il loro sentimento possa superare qualsiasi ostacolo. Una mattina, di ritorno da scuola, accompagna sua madre in giro. L'incontro con un giovane ex amante della madre, che trascina le due nel salotto di una principessa innamorata di lui, stuzzica la fantasia di Francesca. Quella sera stessa, va a trovare Enrico, impegnato nel restauro di una villa fuori città e decide di abbandonarsi ai suoi sentimenti. Soltanto dopo capirà finalmente di essere stata soltanto un passatempo per l'architetto...

CRITICA

"Lattuada s'era evidentemente proposto di creare una particolare atmosfera, di guidare gli attori secondo uno stile rigido e preciso, di affrontare l'analisi psicologica di alcuni personaggi-tipo dei nostri giorni. Malgrado l'impegno del regista il lavoro non è completamente riuscito e denuncia alcune deficienze, soprattutto per la mancanza di unità nello stile. Degna di rilievo la fotografia, suggestivo in vari punti il commento musicale." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 48, 1960) "Il maggior punto d'interesse (...) è di carattere negativo. Vogliamo alludere all'influenza (...) controproducente che su questo film ha avuto il successo (...) di 'La dolce vita'. Sulla scia di esso, infatti, Lattuada si è lasciato fuorviare dal tema principale (...) per cercare di ripetere (...) il grande affresco felliniano (...). Del film, di conseguenza, finisce per salvarsi ben poco. Il personaggio della rgazza: soprattutto grazie alla spontanea recitazione della Spaak. (...) Per questo motivo rimane soltanto una splendida occasione mancata: e una bellissima occasione perché il tema originale e le innate qualità dell'attrice, potevano consentire (...) risultati (...) di maggiore consistenza sul piano artistico". (Anonimo, 'Nuovo Spettatore Cinematografico', 17, novembre 1960)

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