Anno: 1963 Durata: 82 Origine: ITALIA Colore: B/N
Genere:DRAMMATICO
Regia:Lina Wertmüller
Specifiche tecniche:SCHERMO PANORAMICO, 35 MM
Tratto da:-
Produzione:LIONELLO SANTI PER GALATEA, 22 DICEMBRE CINEMATOGRAFICA
Distribuzione:CINERIZ - GENERAL VIDEO - FONIT CETRA VIDEO
Antonio Petruzzi | nel ruolo di | Antonio |
Stefano Satta Flores | nel ruolo di | Francesco |
Sergio Ferranino | nel ruolo di | Sergio |
Luigi Barbieri | nel ruolo di | Padre di Antonio |
Flora Carabella | nel ruolo di | Luciana Bonfanti |
Mimmina Quirico | nel ruolo di | Zia di Antonio |
Enzo Di Vecchia | nel ruolo di | L'amico |
Marisa Omodei | nel ruolo di | Cicci D'Andrea |
Enrica Chiaromonte | ||
Manlio Blois | ||
Rosanna Santoro | ||
Rosetta Palumbo |
Antonio, figlio del notaio di un piccolo paese del Meridione, ha venti anni e trascorre noiosamente le sue giornate come parecchi suoi conterranei. Studia legge, ma è poco assiduo all'Università. Le sue soddisfazioni e i suoi svaghi si riducono al circolo e alle passeggiate per il corso con gli amici. Uno di questi è Francesco, figlio di piccoli proprietari terrieri, che è riuscito a conquistarsi il posto tra gli eletti del paese in virtù del suo titolo di ragioniere. Seguendo i due ragazzi nei loro incontri si può conoscere la storia di quelle famiglie che costituiscono la classe alta del piccolo centro. I giorni passano e sembrano far parte di un solo lungo giorno: stessi discorsi, stessi posti; una vita ristretta in pochissime attività. Antonio, al quale verrà offerta la possibilità di andare a vivere a Roma, preferirà rimanere per sempre nella monotonia e nella pigrizia del paese.
"Un film d'ambiente e di costume che propone senza ostentazioni e forzature un'indagine sociale evidenziata da una regia intelligente che sa felicemente ewuilibrare umorismo e amarezza, aneddoto e bozzetto, per comporre un quadro ricco di umori, umanamente plausibile e assai significativo. La ricchezza dei particolari e delle sfumature sopperisce all'esilità del racconto, la cui forza satirica è innegabile, colorito da un'interpretazione schietta e assai rispondente". ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 54, 1963) "Diremo subito che questo ottimo esordio di una delle poche donne-regista del cinema mondiale non vede il problema del sud inserito in un contesto più generale (...). Il discorso appare quindi limitato proprio per la semplificazione (...) eccessiva dei personaggi (...). Entro tali limiti, però, il lavoro della Wertmüller appare notevole e tale da far dimenticare alcune imperfezioni tematiche (...). Viene fuori assai bene la realtà di una condizione umana tragica, proprio perché solitamente grottesca." (Lino Micciché, 'Avanti!', 25 ottobre 1963)
Incasso in euro