Human Flow2017

SCHEDA FILM

Human Flow

Anno: 2017 Durata: 140 Origine: GERMANIA Colore: C

Genere:DOCUMENTARIO

Regia:Ai Weiwei

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:AI WEIWEI, CHIN-CHIN YAP, HEINO DECKERT PER PARTICIPANT MEDIA E RAI CINEMA, IN ASSOCIAZIONE CON AC FILMS

Distribuzione:01 DISTRIBUTION

TRAMA

Oltre 65 milioni di persone nel mondo sono state costrette a lasciare le proprie case per sfuggire alla carestia, ai cambiamenti climatici e alle guerre. È il più grande esodo umano dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Il documentario racconta con grande espressività visiva, l'epica migrazione di moltitudini umane, mettendo in scena la sconcertante crisi dei profughi e il suo impatto profondamente umano. Girato nel corso di un anno carico di eventi drammatici, seguendo la straziante catena di vicissitudini umane, il film spazia in 23 Paesi tra cui Afghanistan, Bangladesh, Francia, Grecia, Germania, Iraq, Israele, Italia, Kenya, Messico e Turchia ed è la testimonianza della disperata ricerca, da parte di queste persone, di un porto sicuro, di un riparo, di una giustizia. Dal sovraffollamento dei campi profughi ai pericoli delle traversate oceaniche fino alle barriere di filo spinato che proteggono le frontiere, i profughi reagiscono al doloroso distacco con coraggio, resistenza e capacità di adattamento, lasciandosi alle spalle un passato inquietante per esplorare le potenzialità di un futuro ignoto. Un film puntuale, presentato proprio nel momento in cui la tolleranza, la compassione e la fiducia sono più necessarie che mai. Questa intensa opera cinematografica esprime l'incontrovertibile forza dello spirito umano e pone una delle domande che caratterizzeranno questo secolo: riuscirà la nostra società globale a superare la paura, l'isolamento, gli interessi personali e ad accogliere l'apertura, la libertà e il rispetto dell'umanità?

CRITICA

"(...) uno straordinario e attuale identikit. Il regista cinese, esule tedesco, a volte presente nelle riprese, visita i 70 muri eretti dopo il crollo di quello famoso, omaggia i 5.000 annegati nel Mare Nostrum e compone con la telecamera portatile e con bellissime immagini di natura tradita e le introduzioni poetiche, un requiem, una Odissea che ci riguarda tutti." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 5 ottobre 2017) "(...) Ai Weiwei (...) plana a volo di gabbiano su un barcone alla deriva e accumula immagini di migranti giustapposte a mosaico. Uno strano 'documentario d'artista' con tentazioni di narcisismo." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 5 ottobre 2017) "(...) l'artista cinese Ai Weiwei percorre tutti i teatri globali delle crisi contemporanee. Il titolo fa riferimento ai milioni di profughi dislocati dalle guerre, la fame, i cambiamenti climatici, la ricerca di un futuro. Ma il suo film li considera proprio come un flusso umano informe: senza distinzioni, specificità, vago e ridotto a un brulicare di formiche come nelle «eleganti» immagini senz'anima riprese dai droni che li sorvolano." (Giovanna Branca, 'Il Manifesto, 5 ottobre 2017)

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