Hollywood, Vermont2000

SCHEDA FILM

Hollywood, Vermont

Anno: 2000 Durata: 102 Origine: USA Colore: C

Genere:COMMEDIA

Regia:David Mamet

Specifiche tecniche:35 MM, SFERICO (1: 1.85)

Tratto da:-

Produzione:SARAH GREEN PER GREEN/RENZI, EL DORADO PICTURES, FILMTOWN ENTERTAINMENT, FINE LINE FEATURES

Distribuzione:MEDUSA

ATTORI

William H. Macy nel ruolo di Walt Price
Philip Seymour Hoffman nel ruolo di Joseph Turner White
Alec Baldwin nel ruolo di Bob Barrenger
Sarah Jessica Parker nel ruolo di Claire Wellesley
Rebecca Pidgeon nel ruolo di Ann "Black"
Charles Durning nel ruolo di Sindaco George Bailey
Patti LuPone nel ruolo di Sherry Bailey
Michael Bradshaw nel ruolo di Prete
David Paymer nel ruolo di Marty Rossen
Clark Gregg nel ruolo di Doug Mackenzie
Julia Stiles nel ruolo di Carla Taylor
Ricky Jay nel ruolo di Jack Taylor
Linda Kimbrough nel ruolo di "Costumista"
Jim Frangione nel ruolo di Tommy Max "Primo Assistente Regia"
Michael Higgins nel ruolo di Doc Wilson
Alan Soule nel ruolo di Spud
Lonnie Smith nel ruolo di Bill Smith
Morris Lamore nel ruolo di Morris
Vincent Guastaferro nel ruolo di Uberto Pazzi
 

SOGGETTO

Mamet, David
 

SCENEGGIATORE

Mamet, David
 
 

MONTAGGIO

Tulliver, Barbara
 

SCENOGRAFIA

Jackson, Gemma
 

COSTUMISTA

Lyall, Susan

TRAMA

Una troupe cinematografica per scarsità di fondi deve trovare un altro luogo per le riprese. Andranno in una sonnolenta cittadina del Vermont, sconvolgeranno la vita degli abitanti e avranno molte esilaranti avventure. TRAMA LUNGA Sfrattato dal set originario, il regista Walt Price è ora nei guai: la sua produzione perde soldi ogni giorno che passa e le riprese devono assolutamente ricominciare. C'è bisogno di una nuova location - possibilmente con un antico mulino - che Price individua in Waterford, piccola cittadina del Vermont. Ma, giunti sul posto, le cose sono diverse: il mulino (fondamentale nella sceneggiatura) presente in ogni foto del luogo, ora non c'è più perché è stato distrutto da un incendio molti anni prima. L'eliminazione del mulino dal film non sarà l'unica modifica che il promettente sceneggiatore Joe deve apportare al suo lavoro. Sul set, intanto, arrivano le capricciose star Bob Barrenger (con una pericolosa passione per le adolescenti) e Claire Wellesey ed i problemi non tardano ad aumentare.

CRITICA

"Dimenticate 'La casa dei giochi' e 'Il caso Winslow'. Anche se a ben vedere il gusto per gli incastri e l'effetto domino insieme al claustrofobico che spesso accompagna l'inevitabilità del destino abitano anche questo film. Che è invece - rispetto ai due citati ma anche ai molti altri diretti e scritti dal grande Mamet - una commedia. Della nutrita serie film sul film. Esilarante e acida. Di un umorismo raffinato e sottile, nascosto in inquadrature-sorpresa e giocato sul doppio registro di dialoghi ora stralunati e sospesi, al limite del non-sense letterario, ora brutali, quasi osceni e dannatamente prosaici". (Stefania Chinzari, 'Cinema Zip', 23 novembre 2001) "Cinema sul cinema, omaggio alle grandi commedie di Preston Sturges, satira a doppio taglio, il pungente e godibilissimo 'Hollywood, Vermont', in originale 'State and Main', può sembrare una digressione nella filmografia di David Mamet. Ma in realtà tocca i suoi temi di sempre: l'inganno, la menzogna, la seduzione. Ovvero la necessità di illudere e lasciarsi illudere, che poi è la trappola in cui cadono tanto i cinici fabbricanti di sogni venuti dalla California, quanto i loro destinatari, vale a dire i non così ingenui abitanti del Vermont". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 31 maggio 2002) "Dietro l'omaggio alle commedie hollywoodiane anni Trenta che piacciono tanto a Mamet, e dietro la sua leggerezza del tocco, chi conosce l'autore potrà ravvisare alcune sue tipiche ossessioni, dalle apparenze ingannevoli delle cose all'elogio, molto americano, della 'seconda possibilità'. Così come nel suo stile si colloca il meccanismo a orologeria dell'intreccio, servito nel caso da una calcolata scansione dei tempi comici. Ben scelto e ben affiatato il cast, che unisce attori di ampie risorse (William H. Macy, Philip Seymour Hoffman) e star di seconda grandezza (Alec Baldwin) nettamente più in forma del solito". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 9 giugno 2002

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