SOGGETTO

SCENEGGIATORE

TRAMA

Italia, elezioni del 2001. Livia Luisi, un'accesa militante di sinistra, non accetta che il marito Matteo abbia votato per Berlusconi. I due hanno un acceso diverbio, al termine dl quale Livia abbandona il tetto coniugale e, per un evento imprevedibile, muore nel loro giardino. Matteo, sconvolto per la morte della moglie esce di casa sotto un terribile temporale e investe un uomo...

CRITICA

"Alzi la mano chi non ha sognato l'uscita di scena di Berlusconi. Che siate interisti, comunisti, fan di Marco Travaglio o Nanni Moretti, almeno una volta avete sicuramente immaginato quel giorno, magari vergognandovi (ma non troppo) di quel sottile brivido di felicità che vi correva dentro. Gianluca Rossi e Daniele Giometto hanno dato corpo a quella visione, traducendola in maniera metaforica con un film sicuramente coraggioso, 'L'omicidio Berlusconi'. (...) Disavventure e paranoie si alternano in una cifra surreale che non abbandona mai l'etica e l'estetica del film - ottima la scelta di Andrea Roncato, amico tonto e invadente dell'"omicida" - il film si spinge in riflessioni originali e intelligenti sul Potere, pagando però povertà di mezzi e una certa discontinuità. Ma è un gran merito mostrarci come l'antiberlusconismo sia la morte della coscienza politica collettiva e ricordarci che «un mondo perfetto non esiste, ma uno possibile sì», uniti a una divertita (auto)ironia iconoclasta. Alla fine il messaggio rivoluzionario è questo: persino Berlusconi può dare buoni frutti.." (Boris Sollazzo, 'Liberazione', 20 giugno 2008)