HELLO DENISE1995

SCHEDA FILM

HELLO DENISE

Anno: 1995 Durata: 91 Origine: USA Colore: C

Genere:GROTTESCO

Regia:-

Specifiche tecniche:NORMALE A COLORI

Tratto da:-

Produzione:DARK MATTER PRODUCTIONS - DAVIS ENTERTAINMENT - SKYLINE ENTERTAINMENT PARTNERS

Distribuzione:SONY PICTURES CLASSICS - ACADEMY PICTURES - MONDADORI VIDEO

TRAMA

Dopo il fallito party per il suo compleanno, la giovane Linda getta malinconicamente i dolci e le torte preparate, mentre l'amica Gale le telefona per scusarsi di non essere intervenuta peché troppo occupata. Anche Jerry telefona all'amico Frank scusandosi per non essere andato al party, dove tra l'altro Gale, ex fidanzata di Frank e sua buona amica, voleva presentargli l'amica Barbara, ritenuta partner ideale per lui. Gale decide di organizzare un pranzo per l'una e mezza tra lei, Frank, Jerry e Barbara, ma nessuno, sempre per il troppo lavoro al computer, si presenta. Frattanto a Martin, amico di Jerry, arriva la telefonata della sconosciuta Denise la quale, dato che egli ha fatto una donazione (l'unica) di seme, lo informa che è il padre del nascituro (ha ottenuto il suo nome da un amico alla banca del seme). Martin, è felice: comunica il suo entusiasmo a Jerry, che frattanto ha contattato Barbara, e dopo un malinteso iniziale sta imbastendo con lei una focosa chat-line, sempre senza che i due si conoscano. Gale muore in un incidente, e sua zia Sharon al telefono è prodiga di macabri particolari agli amici, che promettono di recarsi al funerale per poi regolarmente disertarlo. Denise, assistita telefonicamente da Martin e dai subentrati Jerry, Frank, Barbara, Sharon, Linda e il tassista nero che l'ha portata in ospedale, partorisce una femmina, con sconcerto di Martin che sapeva di attendere un figlio maschio. Frank, stanco di questo continuo parlarsi senza incontrarsi, decide di fare un party per il Capodanno. Denise arriva e suona invano al campanello: Frank non risponde, seduto tra le vivande come un ebete. La giovane si siede sulle scale, e vede incrociarsi senza una parola Jerry e Barbara, che si dileguano. Linda resta a casa, mentre l'unico a presentarsi è Martin che ha portato un dono alla bimba e va poi via con Denise.

CRITICA

La spiritosa invenzione poteva essere di corto respiro, ma l'esordiente sceggiatore/regista Hal Salwen si dimostra abile ad animare il suo girotondo di cuori solitari, intrecciando dialoghi che esprimono la nevrotica aria dei tempi e senza mai (o quasi...) far incontrare personaggi che spesso si conoscono solo in quanto "amico/a dell'amico/a". Incollati ai loro "personal" con un'ansiogena smania lavorativa eguagliata soltanto dal terrore del gran mondo là fuori, i protagonisti socializzano, si confidano, fanno sesso, si innamorano e disamorano, insomma filtrano ogni possibile rapporto umano attraverso il telefono: senza fili, cellulare, in casa, in auto, con segreteria, avviso di chiamata, fax, fino al parto vissuto insieme, taxista e ginecologo inclusi, grazie al "conference call". Tuttavia gli ammennicoli elettronici che producono l'inarrestabile perdita di contatto con la realtà sono il sinonimo e non la causa del male di vivere che più o meno ci ha colpito tutti. Perciò si ride e ci si immalinconisce davanti a questo teatrino dell'assurdo contemporaneo. (La Stampa, Alessandra Levantesi, 10/12/95) Un po' trattato di etologia su quello strano animale che è l'homo telephonicus, un po' saggio di tele-drammaturgia (suspense, climax e anti-climax qui sono sostituiti da avvisi di chiamata, linee che cadono e parlate dopo il bip), Hello Denise alterna trovate sapide a qualche faciloneria, ma è gradevolissimo, acuto, sociologicamente corretto, tecnologicamente allarmante, insomma si vede con piacere. Purché vi ricordiate di spegnere il telefonino. (Il Messaggero, Fabio Ferzetti, 23/11/95) Forse più sensazionale nella scrittura che nella regia, che tuttavia risulta impeccabile dentro il suo binario obbligato, il film si chiude su una nota di incertezza. Riusciranno i nostri amici a convivere con le confortevoli e insidiose tecnologie del secolo futuro? " questo il problema paradossale che solleva il film, sostenuto per l'Italia dalla sponsorizzazione altrettanto paradossale della Telecom. (Corriere della Sera, Tullio Kezich, 12/12/95)

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