Anno: 2007 Durata: 110 Origine: USA Colore: C
Genere:HORROR
Regia:Rob Zombie
Specifiche tecniche:ARRIFLEX, SUPER 35 (3-PERF) STAMPATO A 35 MM (1:2.35) - TECHNICOLOR
Tratto da:personaggi ideati nel 1978 da John Carpenter e Debra Hill
Produzione:THE WEINSTEIN COMPANY, NIGHTFALL PRODUCTIONS, SPECTACLE ENTERTAINMENT GROUP, TRANCAS INTERNATIONAL FILMS
Distribuzione:LUCKY RED
Malcolm McDowell | nel ruolo di | Dottor Samuel Loomis |
Tyler Mane | nel ruolo di | Michael Myers |
Daeg Faerch | nel ruolo di | Michael Myers, a 10 anni |
Sheri Moon | nel ruolo di | Deborah Myers Sheri Moon Zombie |
Brad Dourif | nel ruolo di | Sceriffo Brackett |
Danny Trejo | nel ruolo di | Ismael Cruz |
Scout Taylor-Compton | nel ruolo di | Laurie Strode |
Danielle Harris | nel ruolo di | Annie Brackett |
Kirstina Klebe | nel ruolo di | Lynda |
Hanna Hall | nel ruolo di | Judith Myers |
William Forsythe | nel ruolo di | Ronnie White |
Richard Lynch | nel ruolo di | Chambers |
Udo Kier | nel ruolo di | Morgan Walker |
Clint Howard | nel ruolo di | Dottor Koplenson |
Lew Temple | nel ruolo di | Noel Kluggs |
Tom Towles | nel ruolo di | Larry Redgrave |
Bill Moseley | nel ruolo di | Zach 'Z-Man' Garrett |
Leslie Easterbrook | nel ruolo di | Patty Frost |
Steve Boyles | nel ruolo di | Stan Payne |
Sid Haig | nel ruolo di | Chester Chesterfield |
Micky Dolenz | nel ruolo di | Derek Allen |
Sybil Danning | nel ruolo di | Infermiera Wynn |
1963. Durante la notte di Halloween, la tranquilla cittadina di Haddenfield viene sconvolta da un triplice omicidio. Michael Myers, a soli 10 anni, uccide brutalmente il compagno della madre, sua sorella e il fidanzato di lei. Rinchiuso nello Smith's Grove Sanitarium, viene preso in cura dal dottor Sam Loomis. Sedici anni dopo, Michael scappa dal manicomio e torna nella sua cittadina. Il ragazzo è alla ricerca dell'unica persona che gli stia a cuore, la sorellina Laurie. Durante le sue ricerche, però, Michael eliminerà ogni possibile ostacolo umano dal suo cammino.
"Il film cerca le attenuanti, non per giustificarlo, ma solo per capirlo e togliergli l'alone paranormale. (...) Se la prima parte denuncia il mostro della porta accanto, il film poi si accanisce anche contro di sé scegliendo la via banale della furia insensata, della oscurità del terrore, insomma l'uomo nero con solita baracconata splatter e doppi e tripli finali. Aggiornamento e/o rivisitazione, andando a zig zag come nel nouveu roman, il film introduce nel terrore una psico ragione da assistente sociale che non regge al cumulo dei luoghi comuni psicotici e visivi, che si accumulano in regime di mezza suspense." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 4 gennaio 2008) "Realismo, psicopatologia della quotidianità, famiglia come inferno 'Zombie' cambia molto rispetto all'originale di Carpenter e per un attimo sembra prendere il mostro per le corna. Non più un metafisico uomo nero ma una persona malata circondata dall'orrore. Attuale. Poi però si sono svegliati i Weinstein ed ecco lo scherzetto. Non contenti dell'approccio psicologico, i produttori impongono una seconda parte imbarazzante in cui Michael torna l'energumeno immortale dei tanti sequel dozzinali. Inseguimenti autoparodici, omicidi noiosi, fiacco duello con l'eroina, finale furbetto per il sequel. Completamente un altro film. Il sopravvalutato 'Zombie' non ritira la firma ma accetta tutto. Re-immaginazione? Piuttosto, resa incondizionata. E Carpenter, conoscendolo, se la ride di gusto. Il suo Halloween rimane irraggiungibile." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 4 gennaio 2008) "Dopo un ottimo inizio, il regista sembra trattenuto e fiacco, la briosa cattiveria lascia il posto solo a una buona regia e ad un'ottima cura musicale, mentre la noia prende il sopravvento. Michael è più cattivo, ha più fantasia nell'assassinare giovani donzelle e incauti giovinastri, veste meglio ed è più veloce e agile. Ma dentro la ferocia inspiegabile e folle di quest'uomo senza volto non entriamo mai, l'angoscia e la violenza sotto pelle rimangono patrimonio di Carpenter. Forse non solo per colpa di Rob, ma anche di due fratelli produttori un po' troppo invadenti." (Boris Sollazzo, 'Liberazione', 4 gennaio 2008) "La ripetizione è compensata da tre elementi: notevole e cupa spettacolarità; realizzazione contemporanea di un rifacimento e di un seguito; fornitura di una spiegazione del furore assassino del protagonista." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 4 gennaio 2008) "In un atto di estrema generosità possiamo apprezzare l'omaggio ad Howard Hawk, visto che il nostro 'Zombie' mostra la sequenza clou di 'La cosa da un altro mondo'(1951), in cui il gigantesco James Arness si muove al pari di Myers e le pallottole gli fanno il solletico. Qui siamo in piena comicità involontaria. Resta la cupezza di una vicenda che mostra la solita mattanza in modo fastidiosamente ripetitivo. E si seguita a sostenere il falso definendo questi (sotto)prodotti stimolanti e ricchi di sottintesi. Invece sono soltanto malintesi." (Adriano De Carlo, 'Il Giornale', 4 gennaio 2008)
Incasso in euro