Anno: 1986 Durata: 114 Origine: FRANCIA Colore: C
Genere:DRAMMATICO
Regia:Paolo Taviani|Vittorio Taviani
Specifiche tecniche:PANORAMICA A COLORI
Tratto da:un'idea di Lloyd Fonvielle
Produzione:GIULIANI G. DE NEGRI PER FILMTRE, RAI - RADIOTELEVISIONE ITALIANA (ROMA), MK2, FILMS A2, E.P.F.C. (PARIS), EDWARD PRESSMAN FILM CORPORATION (NEW YORK)
Distribuzione:ISTITUTO LUCE - ITALNOLEGGIO CINEMATOGRAFICO (1987) - RICORDI VIDEO, NUMBER ONE VIDEO
Vincent Spano | nel ruolo di | Nicola Bonanno |
Joaquim de Almeida | nel ruolo di | Andrea Bonanno |
Greta Scacchi | nel ruolo di | Edna |
Désirée Nosbusch | nel ruolo di | Mabel Désirée Becker |
Charles Dance | nel ruolo di | Il regista D.W. Griffith |
Omero Antonutti | nel ruolo di | Bonanno |
Bérangère Bonvoisin | nel ruolo di | Sig.ra Griffith |
David Brandon | nel ruolo di | Grass |
Brian Freilino | nel ruolo di | Thompson |
Margarita Lozano | nel ruolo di | La signora veneziana |
Massimo Venturiello | nel ruolo di | Duccio Bonanno |
Andrea Prodan | nel ruolo di | Cameraman Irlandese |
Agli inizi del Novecento, il vecchio Bonanno, artigiano restauratore toscano, padre di sette figli, decide di abbandonare l'attività a cui ha dedicato tutta la vita, poiché è sopraggiunta una crisi a cui non ha la forza di reagire. Ai suoi figli non resta che vendere tutto per poter pagare i debiti e iniziare una nuova vita. Due di loro, però, Andrea e Nicola, uniti fin da piccoli anche negli avvenimenti più insignificanti, decidono di partire per l'America sperando di far fortuna col loro lavoro di artigiani. Purtroppo gli inizi non sono affatto facili, finché i due fratelli non hanno la fortuna di incontrare un un gruppo di loro connazionali che lavora nel padiglione italiano della grande Esposizione Universale di San Francisco. Nicola e Andrea si uniscono al gruppo e ben presto la loro opera, "La torre dei diamanti", viene notata per la sua estrosità e perfezione. Nel frattempo il regista D.W. Griffith, in crisi dopo aver visto "Cabiria", il capolavoro dell'italiano Pastrone, decide di iniziare un nuovo film, "Intolerance", e vuole che siano proprio gli italiani a realizzare le scenografie del suo kolossal. Nicola ed Andrea, con un imbroglio, si presentano sul set come capomastri, ma vengono ben presto scoperti, messi da parte e costretti ai lavori più umilianti. Ad aiutarli stavolta intervengono però due ragazze, Mabel ed Edna, la prima innamorata di Andrea, la seconda di Nicola, che con uno stratagemma riescono a farli benvolere dal regista. Tutto sembra andare per il meglio, ma il destino a volte è beffardo e la prima guerra mondiale, che sta per iniziare, li dividerà per la prima volta.
"I due autori registi, questa volta hanno realizzato un film spettacolare, anche se a volte macchinoso, con una storia sovrabbondante di elementi e di vicende, ma con una valida scenografia e con sequenze poetiche." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 103, 1987) "Autobiografia? Saggio filmato sull''amour du cinéma'? Sociologia della creatività artigianale? Elegia dell'emigrazione? Telenovela? Ode patriottica sul privilegio di essere italiani? Benché l'azione sia condensata in cinque anni o poco più, assumendo come punto d'arrivo la guerra sul Carso, 'Good Morning Babilonia' accumula senza aforzo l'intero repertorio tematico e stilistico dei fratelli Taviani, che narrando la storia dei fratelli Bonanno, carpentieri al servizio di Griffith, ripercorrono quasi psicoanaliticamente i sentieri della propria vocazione alle immagini. (...) Ne esce un film scandito nel modo estroso e vitalistico del cinema tavianeo. Totalmente immerso in un contesto di sapienti citazioni, che vanno da Chaplin a Giuseppe Verdi, da Hitchcock a Pasolini, disponibile a coniugare poesia e commozione, intellettualismo e afflato popolare". (Tullio Kezich, 'Panorama', settembre 1987)
Incasso in euro