Glory - Non c'? tempo per gli onesti2016

SCHEDA FILM

Glory - Non c'è tempo per gli onesti

Anno: 2016 Durata: 101 Origine: BULGARIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Kristina Grozeva|Petar Valchanov

Specifiche tecniche:HD, DCP

Tratto da:-

Produzione:KRISTINA GROZEVA, PETAR VALCHANOV, KONSTANTINA STAVRIANOU, IRINI VOUGIOUKALOU PER ABRAXAS FILM, IN COPRODUZIONE CON GRAAL FILMS, SCREENING EMOTIONS, APORIA FILMWORKS

Distribuzione:I WONDER PICTURES/UNIPOL BIOGRAFILM COLLECTION (2017)

ATTORI

Stefan Denolyubov nel ruolo di Tzanko Petrov
Margita Gosheva nel ruolo di Julia Staikova
Kitodar Todorov nel ruolo di Valeri
Milko Lazarov nel ruolo di Kiril Kolev
Ivan Savov nel ruolo di Ministro Kanchev
Hristofor Nedkov nel ruolo di Facchino
Mira Iskarova nel ruolo di Galya
Ana Bratoeva nel ruolo di Ani
Stanislav Ganchev nel ruolo di Misho
Tanya Shahova nel ruolo di Pepa
Deyan Statulov nel ruolo di Ivan
Decho Taralezhkov nel ruolo di Krasi
 

SCENOGRAFIA

Geleva, Vanina
 

COSTUMISTA

Tomova, Kristina

TRAMA

A volte un oggetto ha un valore che va al di là della sua materialità. È il caso del vecchio orologio Glory che il protagonista ha ricevuto da suo padre e che usa per svolgere al meglio il suo lavoro di ferroviere. Finché un atto di estrema onestà - la restituzione di un'ingente somma di denaro trovata sui binari del treno - non lo obbligherà, per un'assurda combinazione di eventi, a separarsene. Per lui, divenuto riluttante simbolo di onestà nelle mani del Ministero dei Trasporti, recuperare il Glory diventerà anche un modo per recuperare la propria dignità di uomo. Sulla sua strada, troverà l'implacabile capo PR del Ministero dei Trasporti, l'unica persona che può aiutarlo. O, forse, l'unica che può davvero rovinargli la vita.

CRITICA

"Non è la consueta denuncia della corruzione sopravvissuta alle macerie dei regimi comunisti est europei. C'è qualcosa di più sottile, la mano è più sofisticata, il punto di vista forse più cinico di quanto avvenga in altri casi." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 21 settembre 2017) "Sappiamo poco o niente della produzione bulgara attuale, ma a giudicare da 'Glory - Non c'è tempo per gli onesti' verrebbe da pensare che a Sofia si fa un cinema di livello. Ben recitato, solidamente scritto, il film della coppia Kristina Grozeva/Petar Valchanov, anche sceneggiatori, disegna il quadro tragicomico di un paese postcomunista dove le manovre di potere di un élite in carriera desiderosa di conformarsi a un modello capitalistico occidentale contrastano con la miseria economica e spirituale di una società svuotata dei valori del passato in cambio di niente. In questo contesto il racconto dell'operaio delle ferrovie povero ma onesto che, trovata una borsa piena di soldi sui binari, la consegna all'autorità, assume un sapore di commedia nera." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 21 settembre 2017) "Un percorso a ritroso nel tempo (...), quello dei registi, alla ricerca delle radici dell'assunto di oggi esplorato con i loro lavori, molto premiati nei festival internazionali. (...) Scopo dei registi è anche quello di far emergere, tra sarcasmo e realismo, luci e ombre dei personaggi, giocare con la loro ambivalenza quando eventi straordinari li spingono ad azioni imprevedibili e grottesche." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 21 settembre 2017) "L'elemento dell'eroe del comunismo, dei tempi vecchi e dei tempi nuovi, della campagna e della città, dei principi morali e del mondo degli affari, dell'onestà e della corruzione si intrecciano per dare vita a una particolare tonalità oscura di umorismo fin dalla prima scena (...)." (Silvana Silvestri, 'Il Manifesto' , 21 settembre 2017) "(...) una magistrale discesa all'inferno o conto alla rovescia prima che la pentola a pressione esploda. Ci viene mostrata una società spietata e immorale con uno Stato kafkiano capace di metterti in attesa per ore al telefono mentre Steve Wonder canta giulivo: «I Just Called You To Say I Love You». Era dai tempi del Bruce Willis di 'Pulp Fiction' che non vedevamo un personaggio cosi affezionato al proprio orologio. Grande film. Speciali i protagonisti Stefan Denolyubov e Margita Gosheva." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 21 settembre 2017) "Che bella sorpresa. (...) Una commedia grottesca, intrisa di humour nero, che sbeffeggia una società corrotta e ipocrita." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 21 settembre 2017) "Circostanze e intreccio di questo apologo sulla prevaricazione di politica, informazione e burocrazia sono da scoprire in sala, perché la fragile sceneggiatura si tiene proprio grazie alle connessioni e ai passaggi tra ruoli sociali lontani sul filo del grottesco. Brilla ancora per esuberanza scenica e determinazione Margita Gosheva, per chi ha potuto seguirla nel film che lanciò la coppia di cineasti bulgari Grozeva&Valchanov 'The Lesson', marchiati come i Dardenne dell'Est. Questa volta, per eccesso di fiducia nel filmare il caso esemplare, l'ingiustizia sa di denuncia dimostrativa." ('Nazione-Carlino-Giorno', 21 settembre 2017)

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