Giulia non esce la sera2009

SCHEDA FILM

Giulia non esce la sera

Anno: 2009 Durata: 105 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Giuseppe Piccioni

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:LIONELLO CERRI PER RAI CINEMA, LUMIÈRE & CO.

Distribuzione:01 DISTRIBUTION - DVD: 01 DISTRIBUTION HOME VIDEO (2009)

ATTORI

Valerio Mastandrea nel ruolo di Guido Montani
Valeria Golino nel ruolo di Giulia
Sonia Bergamasco nel ruolo di Benedetta Montani
Domiziana Cardinali nel ruolo di Costanza Montani
Jacopo Domenicucci nel ruolo di Filippo
Jacopo Bicocchi nel ruolo di Enrico Giussi
Sara Tosti nel ruolo di Sofia
Chiara Nicola nel ruolo di Viola
Fabio Camilli nel ruolo di Eugenio
Sasa Vulicevic nel ruolo di Padre Rosario
Paolo Sassanelli nel ruolo di Bruno
Lidia Vitale nel ruolo di Agente
Antonia Liskova nel ruolo di Eva
Piera Degli Esposti nel ruolo di Attilia
 
 

SCENOGRAFIA

Calabria, Giada
 

COSTUMISTA

Barbera, Maria Rita

TRAMA

Negli ultimi tempi la vita di Guido è diventata piuttosto frenetica: scrittore affermato, ha pubblicato un libro che è entrato nella fase finale di un premio letterario. Deciso a trovare un piacevole diversivo cui dedicarsi nel tempo libero, si iscrive in piscina per imparare finalmente a nuotare. Lì incontrerà Giulia, una donna molto affascinante e misteriosa, con la quale intratterrà una complicata relazione.

CRITICA

"La rarefazione del raccolto è esaltata dagli inserti (troppi?) che materializzano quando Guido sta cercando di scrivere per un nuovo libro: amori surreali e infelici. Piccole perle di umorismo malinconico: il fidanzatino della figlia che gli traduce le strazianti melodie di Richard Anthony. Aperto, come tutti i film di Piccioni." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 27 febbraio 2009) "Lo spunto è interessante ma annacquato dalle precedenti fantasie letterarie di Guido (visualizzate in scene che avremmo preferito non vedere) e dall'inerzia di un personaggio incapace di mettersi in gioco. Se queste sia una metafora del Pd, o della crisi del cinema italiano, o dell'arte di fronte alle scommesse del XXI secolo, è più un problema di chi guarda, che di Piccioni." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 27 febbraio 2009) "Se Guido e Giulia si conquistano un posto nella memoria dello spettatore e vivono ben oltre i difetti della storia, il merito va diviso tra i due protagonisti, Valerio Mastandrea e Valeria Golino, e il regista che li ha diretti. I primi, soprattutto, riescono ad adattarsi talmente bene alle rispettive parti da superare indenni certe inutili divagazioni: la timidezza scontrosa epperò desiderosa di comunicazione di Giulia, il suo evitare qualsiasi accenno di pietismo, l'orgoglio di chi vuole essere accettata per quello che è, passato compreso (bellissima la scena in cui rivela senza tanti fronzoli perché non esce la sera) sono tutti regali che la Golino fa a uno spettatore e che dimostrano qualità altrove non sempre esaltate a dovere. Così come Mastandrea sa liberarsi in fretta della maschera di circostanza che gli viene fatta indossare nei salotti mondani per restituirci i timori e le angosce di chi fatica a capire quello che vuole, schiacciato da troppi ruoli - uomo mondano, scrittore marginale, marito, genitore, amante - e ridotto a vivere una vita stropicciata come le sue camicie. E Piccioni ancora una volta si dimostra ottimo regista nella direzione degli autori e periclitante nella scrittura delle sue sceneggiature." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 27 febbraio 2009) "Il testo del racconto rimane nelle corde del regista, quell'inquietudine dello scrittore Guido (Valerio Mastandrea) che si confonde negli universi che crea, non ama i riti dei premi letterari e del successo e forse neppure più la moglie, cerca leggerezza e finisce per accanirsi contro l'acqua, decidendo di imparare a nuotare. Fra riflessi e bracciate trova l'amore nella brusca istruttrice Giulia (Valeria Golino), che però nasconde un segreto drammatico. Come Guido anche il regista cerca da sempre nel cinema quella leggerezza che lo attrae e che allo stesso tempo non si concede mai fino in fondo. Bravi i suoi protagonisti a interpretarne l'inconsolabile splean." (Piera Detassis, 'Panorama', 06 marzo 2009) "Per fortuna Piccioni rende passionale, non politico, il movente del suo delitto e mantiene alcune autonomie dai luoghi comuni. La Golino è ormai una brava attrice e s'appropria del film, mentre Valerio Mastandrea non differenzia sostanzialmente i personaggi dei suoi troppi film." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 27 febbraio 2009)

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