Anno: 1994 Durata: 123 Origine: USA Colore: C
Genere:DRAMMATICO
Regia:Peter Weir
Specifiche tecniche:35 MM, PANAVISION
Tratto da:romanzo "Fearless" di Rafael Yglesias
Produzione:PAULA WEINSTEIN, MARK ROSENBERG PER SPRING CREEK PRODUCTIONS, WARNER BROS. PICTURES
Distribuzione:WARNER BROS. ITALIA - WARNER HOME VIDEO (GLI SCUDI)
Jeff Bridges | nel ruolo di | Max Klein |
Isabella Rossellini | nel ruolo di | Laura Klein |
Rosie Perez | nel ruolo di | Carla Rodrigo |
Tom Hulce | nel ruolo di | Brillstein |
John Turturro | nel ruolo di | Dottor Bill Perlman |
Benicio Del Toro | nel ruolo di | Manny Rodrigo |
Deirdre O'Connell | nel ruolo di | Nan Gordon |
John de Lancie | nel ruolo di | Jeff Gordon |
Spencer Vrooman | nel ruolo di | Jonah Klein |
Daniel Cerny | nel ruolo di | Byron Hummel |
Eve Roberts | nel ruolo di | Gail Klein |
Robin Pearson Rose | nel ruolo di | Sarah |
Debra Monk | nel ruolo di | Alison |
Cynthia Mace | nel ruolo di | Cindy Dickens |
Randle Mell | nel ruolo di | Peter Hummel |
Kathryn Rossetter | nel ruolo di | Jennifer Hummel |
Craig Rovere | nel ruolo di | Primo agente dell'FBI |
Doug Ballard | nel ruolo di | Secondo agente dell'FBI |
Molly Cleator | nel ruolo di | Faith, cameriera dell'Hop |
Rance Howard | nel ruolo di | Tassista calvo |
Schylar Gholson | nel ruolo di | Sam Gordon |
Trevor Gholson | nel ruolo di | Benjamin Gordon |
Anne Kerry Ford | nel ruolo di | Madre del bambino |
Michael Mulholland | nel ruolo di | Volontario della Croce Rossa |
Cliff Gober | nel ruolo di | Paramedico |
Sally Murphy | nel ruolo di | Jackie |
Steven Culp | nel ruolo di | Medico di guardia |
John Towey | nel ruolo di | John Wilkenson |
Stephanie Erb | nel ruolo di | Lisa |
Cordis Heard | nel ruolo di | Assistente di volo |
Paul Ghiringhelli | nel ruolo di | Reporter |
Ryan Tomlinson | nel ruolo di | Amico di Jonah |
Salendo a bordo dell'aereo diretto a Houston, Max e il suo socio Jeff, architetti di successo, hanno in mente solo il contratto milionario che stanno per firmare; Carla, invece, sogna di trascorrere una meravigliosa vacanza insieme a suo figlio. L'aereo, però, ha un'avaria al motore e inizia a perdere quota. Max, che per la prima volta nella vita è costretto a confrontarsi con la paura, scopre di avere dentro di sé un'incredibile senso di pace interiore e di essere in grado di accettare quello che il fato ha in serbo per lui. Così, prima si alza per tranquillizzare gli altri passeggeri, poi, quando l'aereo si schianta al suolo, cerca di aiutare quante più persone possibile a mettersi in salvo, non riuscendo però a far niente per Jeff. Anche Carla, trascinata fuori dal velivolo prima che esploda, perde il suo bambino. Tre mesi dopo, entrambi sono molto cambiati. Max, in preda al senso di colpa per la morte dell'amico e convinto della propria immortalità, ha smesso di lavorare e ha allontanato dalla sua vita le persone a cui voleva bene; Carla è piombata in uno stato di depressione da cui neanche suo marito riesce a farla uscire. Per Bill Perlman, lo psicologo messo a disposizione dei superstiti dalla compagnia aerea, Max e Carla hanno una possibilità: conoscendosi e parlandosi, potranno cambiare il corso della loro vita.
"Jeff Bridges si conferma uno dei più sensibili attori di cui oggi dispone Hollywood e Isabella Rossellini non è mai stata altrettanto convincente; ma è stata l'ispano-americana Rosie Perez, la quale secondo il critico di 'Variety' pronuncia le battute in maniera incomprensibile, ad assicurarsi la vana nomination dell'Oscar per un film che ne avrebbe meritate di più." (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 22 aprile 1994). "'Senza paura' è certo un fim diverso e anomalo nel panorama della cinematografia americana, complesso, carico di tensione. Il regista Weir pedina Max e gli altri personaggi, dando corpo al soggetto basato sui richiami metafisici di un sensitivo che procede senza paura di nulla, inoltrandosi a piedi nelle ore di punta, o guidando la macchina al massimo della spericolatezza con l'animo leggero d'un bambino convinto di essere onnipotente. Storia di una guarigione difficile, raccontata con ridondanza di 'segnali' paranormali per misurare l'uscita dal tunnel del protagonista, il film si fa perdonare qualche fumosità e qualche cedimento di stile dagli spettatori affascinati da un cinema, come quello di Weir, che suscita domande e riflessioni, un compito che sembrava riservato ai libri." (Alfio Cantelli, 'Il Giornale', 16 aprile 1994) "'Fearless' è un film molto interessante e molto ambizioso, inficiato da pedaggi drammaturgici a Hollywood (la seduta-psicodramma degli scampati), poggiato su un découpage quasi perfetto (tutto gira intorno alle immagini del disastro aereo, che esplode alla fine, nel movimento ascensionale della Terra di Gorecki), con un epilogo che non ha il coraggio che vorremmo: immerso nel suo 'distacco', Max pone sul tavolo di lavoro l''Ascesa all'Empieo' di Bosch, completamente pronto per tornare, ma non sulla Terra..." (Silvio Danese, 'Il Giorno', 19 aprile 1994) "Film rarefatto, catatonico, mistico, liturgico, per certi versi l'opera più complessa, articolata, sperimentale di Peter Weir. La narrazione è esplorativa, sinuosa: ellissi e flash-back, ricognizioni mentali e atmosfere sospese rammentano, visivamente, l'ebbrezza esistenzialista di Antonioni, i cupi spirituali de 'La camera verde' di Truffaut e Henry James, la scrittura mentale di Peter Handke. 'Non sapevo di essere vivo' confessa a se stesso Max Klein, il cui ritorno alla realtà significa, soprattutto, un ribaltamento dei sensi e dei valori, un sortilegio, quasi una tentazione cosmica. Non più un uomo in carriera, non più assuefatto alla routine familiare, appeso al filo di una positiva paranoia, Max si trasforma nel buon samaritano, in un invincibile (quasi nietzschiano) superuomo, estraneo alle norme. Trascura moglie (Isabella Rossellini) e figlia, deride psicologic e avvocati, convinti che la sofferenza sia risarcibile e si consacra, invece, a Carla - una superstite come lui che, nell'incidente, ha perso il figlio ed è paralizzata dal trauma ò comunicandole la sua eccitata, subliminale energia. 'Senza paura', nonostante l'andamento talvolta caotico e qualche grave imprecisione di scrittura, è tuttavia un film incantevole, pervaso d'una spiritualità visionaria, impregnata d'un dolce e minaccioso naufragare. Impressioni antiche nel cinema rarefatto di Weir, un cinema d'azione/emozione che non teme - pur rischiando taluni eccessi - di lambire il sacro, di incunearsi nelle piaghe degli olocausti interiori. Memorabile l'interpretazione di Jeff Bridges, sgomento viandante dei labirinti della mente." (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 22 aprile 1994) "Ambizioso e un po' bislacco dramma psicologico dell'australiano Peter Weir, che tenta di analizzare i guasti provocati nella mente e nell'animo di chi è uscito vivo da un frontale con la morte. La consueta catastrofe aerea in questo caso diventa un flashback intermittente, utile a sollevare il tasso di spettacolarità. Paurosamente, per restare in tema, bravo l'agitatissimo Jeff Bridges". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 24 aprile 2003)
Incasso in euro