La casa2013

SCHEDA FILM

La casa

Anno: 2013 Durata: 91 Origine: USA Colore: C

Genere:HORROR

Regia:Fede Alvarez

Specifiche tecniche:SONY CINEALTA F65, SRMEMORY, F65 RAW (4K), 35 MM (1:2.35)

Tratto da:-

Produzione:ROB TAPERT, SAM RAIMI, BRUCE CAMPBELL PER FILMDISTRICT, GHOST HOUSE PICTURES, SONY PICTURES ENTERTAINMENT (SPE)

Distribuzione:WARNER BROS. PICTURES ITALIA - DVD E BLU-RAY: SONY PICTURES HOME ENTERTAINMENT

ATTORI

Jane Levy nel ruolo di Mia
Shiloh Fernandez nel ruolo di David
Lou Taylor Pucci nel ruolo di Eric
Jessica Lucas nel ruolo di Olivia
Elizabeth Blackmore nel ruolo di Natalie
Phoenix Connolly nel ruolo di adolescente
Jim McLarty nel ruolo di Harold
Sian Davis nel ruolo di Vecchia signora
Stephen Butterworth nel ruolo di Contadino
Karl Willetts nel ruolo di Contadino
 

SOGGETTO

Raimi, Sam
 

MUSICHE

Baños, Roque
 

MONTAGGIO

Shaw, Bryan
 

SCENOGRAFIA

Gillies, Robert
 

COSTUMISTA

Voon, Sarah

TRAMA

Dopo aver trovato in una remota capanna il misterioso "Libro dei Morti", cinque amici evocano involontariamente i demoni dormienti che vivono nei boschi vicini. Per tutti loro avrà inizio così una disperata lotta per la sopravvivenza...

CRITICA

"Un gruppo di ragazzi in una catapecchia isolata nel bosco. Quante volte, in un horror, ci siamo imbattuti in una situazione di questo genere? E quante volte abbiamo visto i suddetti personaggi incaponirsi a voler il proprio male sfogliando libri esoterici che sarebbe stato saggio non aprire? 'La casa', remake (ma non proprio) del film di culto (1981) di Sam Raimi e da lui prodotto, ripropone la stessa minestra riscaldata per mano dell'uruguayano Fede Alvarez. Cinque amici, in ritiro per aiutare una di loro a disintossicarsi della droga, risvegliano demoni pronti a reincarnarsi in loro, processo che comporta vomito verde, contorsioni e orrori vari. Difficile credere che ci sia qualcuno in grado di spaventarsi davanti a una 'ghost story' tanto prevedibile e sgangherata." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 9 maggio 2013) "Sembra quasi privo di elaborazione o progettazione, 'La casa', remake dello stracult di Sam Raimi, diretto dall'uruguaiano Fede Alvarez. La buona notizia è che il giovane autore ragiona sia al dritto che al rovescio, in una sorta di fotografia aerostatica al bivio tra omaggio e frappé sbrindellato di muscoli e bava. Compatto, veloce, sprezzante. Alvarez divora tutto, nella calma impassibile del (solito) chalet scricchiolante e dei boschi dove il male è in agguato. Con 'La casa' (in originale: 'Evil Dead') ritorna anche l'impervio 'Necronomicon', rilegato in pelle umana e scritto col sangue di una vergine. Nel remake, il Libro dei Morti ha il compito di scandire/preannunciare le morti dei protagonisti, cartoonizzando l'orribile scena a cui stiamo per assistere. Non troverete altro in questa sorta di «monde à I'envers» dove il plauso va tutto agli oggetti-cimeli in campo, che inevitabilmente richiamano l'originale, quindi la motosega, la mano posseduta, botole dark, animali putrefatti e rami stupratori. Ci sono tante «cose preziose» che i fan di Raimi reinterpreteranno in questo elettroshock zuccherato, nonostante qui cambi la natura dell'agire e del fare. Dimenticate il corpulento eroe Ash/Bruce Campbell, dimenticate quella motosega usata come arto improprio. Dimenticate, dimenticate, ma non alzatevi dalla poltrona prima del dissolversi dei titoli di coda. Ne 'La casa' 2013 Alvarez elegge Mia a «scream queen», dissennata, assonnata, nevrotica. Un'anti-Ash dei nostri giorni (...). Sangue e vomito turbinano ovunque, soprattutto nella seconda parte, più paludosa e oscura. Dalla shaky cam di Raimi al musical di 'Evil Dead' del 2006, arriviamo ad una versione più cupa, riscritta con spirito di collera da Diablo Cody. (...) l'utilizzo di effetti digitali in Cgi è ridotto all'osso, perché di ossa di strecciare spolpare ce ne sono sin troppe..." (Filippo Brunamonti, 'Il Manifesto', 9 maggio 2013) "Lì si faceva un horror amando la commedia slapstick, qui si spinge su una violenza disperata; nel 1981 un gruppo di ragazzi andava in gita nel bosco per sballarsi un po'; nel 2013 i giovani americani raggiungono la baracca per aiutare una di loro a disintossicarsi dalle droghe; nel capolavoro 'La casa' di Sam Raimi uno spirito uscito da una pietra miliare della letteratura horror (il fantomatico 'Necronomicon' citato da Lovecraft) si impossessava delle persone facendole diventare demoni scattanti e tarantolati; nel buon remake diretto oggi da Fede Alvarez, i demoni ricordano 'L'esorcista': hanno la voce roca e fanno leva sul senso di colpa dei malcapitati a tiro di unghiata. Ecco l'atteso remake de 'La casa' (1981), film di culto di Sam Raimi ancora oggi godibilissimo. Il rifacimento firmato Alvarez (il genietto che girò un corto epocale nel 2009 in cui giganteschi robot attaccavano Montevideo) è meno ironico e più realistico. Non raggiunge quel capolavoro ma esce dal confronto senza ossa rotte. Consigliamo visione ai duri di stomaco." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 9 maggio 2013) "Piacerà ai ragazzi del 1981 e a quelli che ragazzi (e affamati di 'splatter') lo sono oggi. Raimi, qui solo produttore, ha scelto un giovane per il rifacimento, ma lo ha marcato stretto. Il nuovo 'Evil Dead' doveva essere la stessa cosa, ma anche per paradosso 'tutta un'altra cosa'. Mettendo da parte l'idea di un remake sequenza per sequenza (mette ancora i brividi il ricordo del secondo 'Pyscho' firmato Gus Van Sant) occorreva qualcosa di più consono all'aggiornato gusto delle platee. Il giovane Alvarez ha voluto giocare la carta del realismo. La vecchia 'Casa' era, per partito preso, un baraccone degli orrori, una specie di tunnel del Luna Park. Alvarez sceglie la titanica impresa di dare a quasi tutto una spiegazione se non razionale, perlomeno plausibile. Una strada probabilmente ma che ha costretto gli sceneggiatori a mettere ordine nell'andirivieni dei mostri nella stamberga. Raimi nel 1981 l'aveva messa giù più facile. Faceva schizzare i mostri dalle botole e chisseneimportava da dove schizzavano." (Giorgio Carbone, 'Libero', 9 maggio 2013) "Operazione restyling del cult di Sam Raimi, dove il sangue gronda che è un piacere (anche dal cielo), come pure il ridicolo; se siete di stomaco delicato, cambiate sala. Chi ricorda l'originale storcerà la bocca mentre il pubblico dei più giovani ritroverà la solita matrice grottesca di un filone sempre più ripetitivo." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 9 maggio 2013) "Un incedere narrativo spedito, convenzionale, non privo di invenzioni, tramato da una costante tensione, caratterizza 'Evil Dead' (titolo originale). Alvarez, aggiornata e in parte reinventata la vicenda del film di Raimi, non ha puntato tanto sulla costruzione di un'atmosfera inquietante, tesa e «malata», quanto su quella di scene truculente, di sequenze raccapriccianti, spaventose (alcune identiche a quelle di 'La Casa' e di 'L'armata delle tenebre'), impressionanti anche per le singolari soluzioni visive. Un campionario di nefandezze assortite, un tour dell'orrore non poco ripugnante, sulla cui rappresentazione si è concentrato il regista, vanificando la possibilità di destinare il giusto spazio al passato drammatico dei personaggi e di chiarire, connotare i loro rapporti." (Achille Frezzato, 'L'Eco di Bergamo', 17 maggio 2913)

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