TRAMA

Suzanne, moglie del banchiere Gauthier-Duvergne, è dominata dalla frenetica passione del gioco d'azzardo. Costretto a pagare gli ingenti debiti di gioco di sua moglie ed a subire i ricatti dei biscazzieri, il banchiere si lascia prendere dallo sconforto e s'uccide. Poco prima aveva prelevato alla banca, della quale era presidente, 300.000 franchi, senza lasciare una ricevuta al cassiere Herteaux. Suzaune distrugge una lettera, in cui il marito dichiarava espressamente di aver prelevato la somma, e ne incassa l'eredità; mentre il cassiere viene licenziato. Suzanne continua a giocare e perde tutto il suo: per alimentare la sua insana passione essa prende denaro a prestito dal proprietario della bisca, Stefano, che, immischiato in loschi traffici, la ricatta e fa di lei una complice. Il disgusto spinge Suzanne alla ribellione e le suggerisce la vendetta: approfittando dell'odio, che un dipendente del biscazziere ha per lui, essa l'induce ad ucciderlo. Sul luogo del delitto si trova per caso Herteaux ubriaco: il portafoglio dell'ucciso, lasciato perfidamente vicino a lui, servirà a farlo credere assassino. Herteaux viene condannato, ma la polizia, sollecitata da un suo amico, riesce ad ottenere da Suzanne una confessione. Riconosciuto innocente, Herteaux è rimesso in libertà.