El mariachi, suonatore di chitarra1992

SCHEDA FILM

El mariachi, suonatore di chitarra

Anno: 1992 Durata: 80 Origine: USA Colore: C

Genere:GROTTESCO, THRILLER

Regia:Robert Rodriguez

Specifiche tecniche:ARRIFLEX 16S, 16 MM GONFIATO A 35 MM, PANORAMICA (1:1.85)

Tratto da:-

Produzione:ROBERT RODRIGUEZ, CARLOS GALLARDO PER LOS HOOLIGANS

Distribuzione:COLUMBIA TRI-STAR FILMS ITALIA (1993) - COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO

ATTORI

Carlos Gallardo nel ruolo di El Mariachi
Consuelo Gómez nel ruolo di Domino
Peter Marquardt nel ruolo di Mauricio
Jaime de Hoyos nel ruolo di Bigotón
Reinol Martinez nel ruolo di Azul
Ramiro Gómez nel ruolo di Cantinero
Jesús López nel ruolo di Vecchio
Luis Baro nel ruolo di Assistente di Domino
Oscar Fabila nel ruolo di Ragazzo
Poncho Ramón nel ruolo di Informatore di Azul
Fernando Martínez nel ruolo di Informatore di Azul
Manuel Acosta nel ruolo di Guardia del corpo
Jaunita Vargas nel ruolo di Guardia del corpo
Yolanda Puga nel ruolo di Guardia del corpo
Jaime Rodriguez nel ruolo di Uomo di Moco
Luis Cadena nel ruolo di Uomo di Moco
Alfredo Martínez nel ruolo di Uomo di Moco
Gerardo Jáquez nel ruolo di Uomo di Moco
Mario Mata nel ruolo di Uomo di Moco
Daniel Delgado nel ruolo di Uomo di Moco
Rosendo Ortíz nel ruolo di Uomo di Moco
César Cadena nel ruolo di Uomo di Moco
José Salinas nel ruolo di Uomo di Moco
Robert Santoyo nel ruolo di Uomo di Moco
Sabas Pérez nel ruolo di Uomo di Moco
Guadencio Martín nel ruolo di Uomo di Moco
Máximo Martín nel ruolo di Uomo di Moco
DiFonso Quezada nel ruolo di Uomo di Moco
Manuel Vejor nel ruolo di Uomo di Moco
Alfredo Cisneros nel ruolo di Tastierista
Alejandro Peña nel ruolo di Piña/Loco
Israel Reyes nel ruolo di Taco
 
 

SCENEGGIATORE

Rodriguez, Robert
 

MONTAGGIO

Rodriguez, Robert

TRAMA

Il Mariachi è un musicista che arriva in una futuristica cittadina di frontiera del Messico, contemporaneamente a un killer. Entrambi vestono in nero ed entrambi portano una custodia da chitarra, solo che quella del mariachi contiene il suo adorato strumento, mentre quella del killer è piena di armi. Il Mariachi si innamora di una bella barista che lo ospita dopo che è stato erroneamente scambiato con il sicario per cui si ritrova coinvolto in un mondo violento ed è costretto a lottare con il male in agguato fuori e dentro di lui...

CRITICA

"Certo che l'esordio dei fratelli Coen con 'Blood Simple' era stato più fulminante. Ma per essere un film costato 7 mila dollari (11 milioni di lire), tirati fuori da regista e protagonista, 'El Mariachi' è una gradevolissima sorpresa. Un po' sgangherato, pericolosamente oscillante tra i toni del grottesco e quelli della tragedia, con scivolate addirittura nell'onirico, ha però dalla sua un gran bel ritmo, un uso quasi spregiudicato della macchina da presa e alcune battute fulminanti. 'Non so se potrò più suonare, ma ho le armi, un cane, sono pronto ad affrontare il futuro' dice alla fine il protagonista allontanandosi sul nastro d'asfalto a bordo di una moto nera. E sembra la caricatura del 'Giustiziere della notte'." (Alessandra Pieracci, 'La Stampa', 23 settembre 1993) "'El Mariachi' è il 'caso produttivo' dell'anno. E in effetti la storia di questo piccolo film nato come esperimento per il circuito dell'home video messicano e poi lanciato alla grande dalla Columbia è di quelle che possono facilmente suscitare l'invidia e, al tempo stesso, stimolare l'intraprendenza di tanti giovanissimi cineasti. Il primo lungometraggio del ventiquattrenne Robert Rodriguez, nato a Sant'Antonio nel Texas, è costato solo 7000 dollari (circa 11 milioni di lire), è stato girato in meno di 15 giorni, con un Arriflex 16 mm non sincronizzata, attori non professionisti, uno stock di pellicola scaduta, le armi messe a disposizione dalla polizia locale e i soldi guadagnati dal regista facendo da cavia in una clinica per ricerche farmacologiche. Poi la Major lo ha gonfiato a 35 mm, dotato di una nuova colonna sonora in dolby e distribuito. L'imprevisto e clamoroso successo del film ha procurato a Rodriguez la firma di un contratto con la Columbia per la realizzazione di tre film, il primo dei quali, naturalmente, sarà il sequel di 'El Mariachi', e l'entusiasmo incondizionato di molta critica disposta a sorvolare sui difetti. Film, dunque, leggermente sopravvalutato, che tuttavia rivela il talento di un cineasta dotato di grande inventiva e creatività. 'El Mariachi' porta i segni del basso costo e dei problemi tecnici del maggiore formato (cambi di intensità di luce e di colore, sgranature della fotografia, ruvidità formali), che danno alla pellicola il sapore del prodotto indipendente e il fascino del glorioso cinema di serie B. Con gusto cinefilo e ironia parodistica Rodriguez mescola i toni e gioca con gli stereotipi di vari generi (il gangster, il thriller, il western, la commedia), lavorando con abilità sul dettaglio visivo e sulle soluzioni tecniche e citando con ruffianeria stilemi convenzionali (la voce narrante del nero, gli scambi di persona della commedia degli equivoci, i primi piani ridondanti e l'enfasi recitativa di Sergio Leone). Ma ora deve dimostrare se gli eccessi di zoom e grandangoli deformanti scaturiscono dall'ansia espositiva di chi dispone di pochi mezzi o costituiscono un limite espressivo." (Alberto Castellano, 'Il Mattino', 27 settembre 1993)

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