SCHEDA FILM

E Dio creò la donna

Anno: 1988 Durata: 100 Origine: USA Colore: C

Genere:COMMEDIA, DRAMMATICO, SENTIMENTALE

Regia:-

Specifiche tecniche:35 MM, PANORAMICA - DELUXE

Tratto da:-

Produzione:VESTROM PICTURES, CROW PRODUCTIONS

Distribuzione:COLUMBIA TRISTAR FILMS ITALIA (1988) - VIDEOGRAM

TRAMA

Scappata dal riformatorio (dove è rinchiusa per furto d'auto e tentato passaggio di frontiera con un amico), la giovane Robin, trovata per strada, vi è ricondotta dalla lussuosa macchina di James Tiernan, aspirante alla carica di Governatore e che sostiene la necessità di una riforma carceraria. La ragazza gli chiede il suo appoggio: potrebbe avere la libertà provvisoria sposandosi con qualcuno che per lei dia affidamento. Per 5000 dollari, Robin propone a Billy Moran, che nel riformatorio lavora come idraulico, il matrimonio. Da prima perplesso sul buon esito dell'operazione (intanto ha già posseduto la ragazza nella palestra), alla fine accetta. Ormai fuori (sempre sotto la vigilanza dell'agente Willis), Robin si porta bene, ma in casa, dove Moran vive con un figlioletto di sette anni e un fratello, le cose vanno come la donna decide: faccende sì, cucina niente e rapporti coniugali zero. Moran è un ottimo ragazzo, arriva perfino a renderle i soldi ricevuti, perchè quella vita anomala non gli va per a a genio. Intanto Robin diventa praticamente l'amante di Tiernan e, per conto proprio, ha messo su un complessino di un certo successo, dove canta le canzoni scritte quando era in riformatorio. Le sue esibizioni, però, irritano Moran e lei, perdendo il lavoro, mette in testa all'uomo politico di assicurargli con la propria musica e i suoi suonatori un po' di battage elettorale. Poi la pace subentra tra i due coniugi. Sfortunatamente un giorno in cui, visitando un piccolo museo dove Moran lavora come restauratore, essi fanno l'amore, i loro amplessi sono colti dalla macchina fotografica di un tizio durante l'accesso di un gruppo di turisti. L'agente Willis porta la foto, assai esplicita, a Tiernan che, preoccupato per la pubblicità che da ciò può derivare, fa intervenire la polizia per sciogliere il complessino di Robin, la quale fugge. Ormai infrante le norme che disciplinano la libertà provvisoria, la ragazza dovrebbe tornare al carcere per scontare la residua pena. Durante la festa che accompagna il successo elettorale di Tiernan, lei ottiene di cantare un'ultima volta e intona così un suo "inno alla nuova vita". E Tiernan la rimanda a casa, dove questa volta Moran l'avrà tutta per sé nell'amore reciproco ormai profondo.

CRITICA

"Ma si arriva all'epilogo in maniera tanto arrangiata e tanto priva di logica narrativa da lasciare sconcertati. Sembra che Vadim abbia cercato unicamente di trarsi d'impaccio da una sceneggiatura, di R.J. Stewart, che assai poco lo intrigava e che lo ha lasciato incerto e svogliato sui toni da adottare. Banalità dei dialoghi a parte, taluni espedienti, quali le seduzioni di Robin in casa del senatore alternate ai furiosi amplessi di Billy con una sconosciuta qualsiasi (o fosse mai che si tratti della moglie dell'uomo politico?), non sarebbero tollerabili nemmeno da uno sprovveduto regista alle prime armi. Quanto alla bionda interprete Rebecca De Mornay (già vista in 'A 30 secondi dalla fine' di Koncialovskij) non le negheremo bellezza e presenza sexy, ma non reca traccia alcuna del carisma che in tempi ormai lontani Vadim riusciva a imprimere tanto alla Bardot quanto alle altre mogli-attrici Annette Stroyberg e Jane Fonda. E a pallidi bambocci si riducono, in questo film del tutto scombinato, gli altrimenti bravi Vincent Spano (il marito remissivo) e Frank Langella (l'improbabile politicante)." (Leonardo Autera, 'Il Corriere della Sera', 16 Ottobre 1988) "L'azzeramento delle pulsioni genera quindi un film (prodotto e girato negli Stati Uniti) dimentico di eros e passioni e invece impigliato, con qualche residuo liberatorio e tante ironie anti-puritane, nelle maglie di una esposizione sommaria sulla famiglia implosa, sul corroso democraticismo americano, sugli esiti infausti della rivoluzione sessuale. Cosicché il film risulta quasi straniante, sintetico, formale fino alla monotonia, nonostante l'uso videoclippato dei brani musicali (Rebecca è una ragazza con aspirazioni da rockstar che evita la galera sposando il manovale Vincent Spano e seducendo un politico democratico alla Gary Hart). Ma di seduzione e di sesso, nelle immagini, nemmeno un'ombra..." (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 17 Ottobre 1988) "Nessuna rivoluzione sessuale, dunque, salvo, ma non è nuova, la disinvoltura della protagonista nel corteggiare gli uomini e nel farsi corteggiare da loro e, sul piano del racconto, nessuna vivacità né di situazioni né di personaggi. Riprodotti poi da Vadim con un linguaggio in cui spiccano solo certe qualità fotografiche, ma con ritmi stentati, atmosfere, specie quelle carcerarie e elettorali, affidate agli stereotipi più convenzionali; quasi con stanchezza. Evidentemente Brigitte Bardot come ispiratrice aveva una carica maggiore. Rebecca de Mornay che la sostituisce è di certo graziosa, ma non ha né fiamme né glamour e Vadim, ex Pigmalione, ne risente. Gli uomini sono Vincent Spano e Frank Langella. Con B.B. c'era Curd Júrgens. Che se li mangiava tutti e due." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 19 Ottobre 1988)

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