Due vite x caso2009

SCHEDA FILM

Due vite x caso

Anno: 2009 Durata: 88 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Alessandro Aronadio

Specifiche tecniche:35 MM (1:1.66)

Tratto da:liberamente ispirato ai fatti del G8 di Genova del 2001 e al libro "Morte di un diciottenne perplesso" di Marco Bosonetto

Produzione:ANNA E SAURO FALCHI PER A-MOVIE PRODUCTIONS

Distribuzione:LUCKY RED (2010)

ATTORI

Lorenzo Balducci nel ruolo di Matteo Carli
Ivan Franek nel ruolo di Ivan Janacek
Isabella Ragonese nel ruolo di Sonia
Riccardo Cicogna nel ruolo di Sandro Corvino
Sarah Felberbaum nel ruolo di Letizia
Monica Scattini nel ruolo di Ilaria Carli
Teco Celio nel ruolo di Pietro Carli
Rocco Papaleo nel ruolo di Bertano
Ivano De Matteo nel ruolo di Capranica
Niccolò Senni nel ruolo di Heinrich
Tatti Sanguineti nel ruolo di Professore di filmologia
Roberta Fiorentini nel ruolo di Zia Angela
Anna Ferzetti nel ruolo di Infermiera
Giuliano Ghiselli nel ruolo di Proprietario del vivaio
Antonio Gerardi nel ruolo di Istruttore Carabinieri
Giuseppe Pestillo nel ruolo di Roberto Macrì
Fabrizio Lombardo nel ruolo di Enzo
Cristina Rocchetti nel ruolo di Ester
Filippo Sandon nel ruolo di Luca
Giovanni de Giorgi nel ruolo di Brancato
Stefano Molinari nel ruolo di Istruttore
Monica Rutelli nel ruolo di Alice Carli
Andrea Purgatori nel ruolo di L'Avvocato
Laura Sampedro nel ruolo di Collega di Sonia
Marina Ninchi nel ruolo di Elvira
Daniele Parisi nel ruolo di Lorenzo Pieroni
Diego Verdegiglio nel ruolo di Comandante
 
 

MONTAGGIO

Di Mauro, Claudio
 

COSTUMISTA

Ercole, Nicoletta
 

EFFETTI

Sganga, Nicola

TRAMA

Matteo Carli è un ragazzo di 24 anni, ma in questa storia il suo nome non ha importanza, potrebbe chiamarsi in qualsiasi altro modo. Quel che conta è che la vita per lui è un ventaglio aperto di possibilità, un supermercato pieno zeppo di articoli. Basta solo scegliere e allungare una mano per prendere ciò che si vuole. Una sera di pioggia, però, non riesce a frenare in tempo e con la sua auto tampona una volante della polizia. Gli agenti in borghese lo picchiano e, dal momento che lui oppone resistenza, lo trascinano in questura. Da quel momento la vita per lui non è la stessa. Niente ha più lo stesso sapore: neanche le serate al pub o la relazione con la barista più carina e corteggiata. Neanche con il suo migliore amico, quello che riesce a sdrammatizzare ogni situazione, o con i suoi genitori riesce a essere se stesso. Ha una rabbia che lo consuma e che gli urla di cominciare a scegliere. Poniamo il caso, però, che quella stessa sera dell'incidente, la sua macchina abbia frenato in tempo e il tamponamento non sia mai avvenuto. Che lui abbia continuato a lavorare al vivaio, a frequentare il solito pub ma che, invece che con la barista, abbia iniziato una relazione con una cliente del vivaio, una ragazza di buona famiglia. Nessuno si accorgerebbe di niente. Da fuori nessuno avvertirebbe un cambiamento: neppure il suo migliore amico o i suoi genitori. La rabbia dentro di lui però continuerebbe a urlargli di scegliere. Non si può più aspettare.

CRITICA

"'Due vite per caso' è piuttosto una riflessione sull'incertezza e persino sull'inedia che avvolge una generazione, quella dei trentenni che la società italiana vuole eterni ragazzi per meglio parcheggiarli in un limbo collettivo. (...) Il meccanismo narrativo è quello, persino abusato, delle 'sliding doors' - che un tempo avremmo chiamato pirandelliano - del caso che determina la catena degli eventi e con essi il destino (magari ugualmente banale) degli individui. Aronadio non si lascia travolgere dallo schema e chiude la partita con la ricomposizione, ovviamente infelice e assai dolorosa, delle due anime di Matteo in cui è possibile rintracciare l'eco di recenti tragici avvenimenti. Nonostante che il film sia sporco in molti punti e, a tratti trasandato, poco accorto in alcuni passaggi narrativi, e presenti qualche concessione di troppo alla cinefilia (Truffaut sta bene in cineteca e Sanguineti da Chiambretti) il fatto che il progetto originale emerga comunque, dimostra che l'originalità che si chiede a un'opera prima esiste e lascia ben sperare. Il doppio Matteo è ben sintetizzato da Lorenzo Balducci mentre Isabella Ragonese dà corpo non solo a una bella barista ma anche a qualche idea forte del film." (Andrea Martini, 'Nazione, Carlino, Giorno', 12 febbraio 2010) "Un personaggio, due destini. Basta un attimo a cambiare un'esistenza e in 'Due vite per caso', come in 'Sliding Doors' (e prima ne 'Il Caso di Kieslowski'), il protagonista imbocca due strade opposte. (...) L'intenzione è chiara: in filigrana scorrono i troppi giovani morti per caso di questi anni, il clima di violenza latente l'autoritarismo vischioso di questi anni (si pensa al G8 di Genova e alla fine di Carlo Giuliani, ma non solo). Il risultato convince a metà. Il meglio è nel contorno le famiglie, gli amici, gli amori vissuti nelle due vite di Matteo. Il tutto però suona un poco timido per crederci fino in fondo. Sorprendersi per sorprendere, è la prima regola. Ecco, forse Aronadio non si è sorpreso abbastanza" (Fabio Ferzetti, 'Messaggero', 7 maggio 2010) "Passato per Berlino, il film prende di mira poliziotti e carabinieri, che se ne infischieranno. Come la maggior parte del pubblico s'infischierà del film." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 7 maggio 2010)

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