SCHEDA FILM

DUE FUGGITIVI E MEZZO

Anno: 1986 Durata: 89 Origine: FRANCIA Colore: C

Genere:COMMEDIA

Regia:-

Specifiche tecniche:PANORAMICA

Tratto da:-

Produzione:FIDELINE FILMS, D. D. PRODUCTIONS, EFVE FILMS, ORLY FILMS

Distribuzione:C.D.I. (1988) - MINERVA VIDEO

TRAMA

Il rapinatore Lucas esce di prigione, dopo aver scontato alcuni anni, deciso a cercarsi lavoro onesto. Venduti gli oggetti di valore, che possedeva, Lucas va in banca per depositare la piccola somma che ha ricavato; proprio in quel momento un rapinatore, Pignon, fa irruzione nella banca, e, per quanto molto maldestro, riesce ad afferrare i soldi e prendere Lucas come ostaggio. Quando la polizia, che ha circondato la banca, li vede uscire insieme, crede naturalmente che il colpo sia opera di Lucas.Mentre fuggono in auto, Pignon dopo aver ferito involontariamente ad una gamba Lucas spiega al suo prigioniero di essere stato costretto a tentare la rapina (pur essendo stato sempre un uomo onesto), perchè disoccupato da tanto tempo, ha una figlia di pochi anni, Jeanne, che è diventata muta alla morte della madre. Il suo unico scopo nella vita è questa bambina, che vuol far curare, in modo che torni a parlare. Poi il feritore, porta il ferito da un suo amico veterinario, assai svampito, che lo cura abbastanza bene. I due sempre attivamente ricercati dalla polizia, che però non riesce mai a catturarli. Quando Lucas conosce la piccola Jeanne dai grandi occhi tristi, questa si affeziona subito e per lui ricomincia a parlare. Ma Jeanne viene presa in custodia dalla polizia, che la mette in un orfanotrofio, dove per il dolore la piccola rifiuta il cibo e deperisce talmente da essere in pericolo di vita. Luca, dopo essere stato scagionato da Pignon aiuta questi a rapire la figlia, la fa curare da un medico e infine acconsente ad accompagnare i due, con una macchina rubata e dei documenti falsi, fino al confine italiano. I tre superano posti di blocco e molte complicazioni e giungono in prossimità del punto prescelto per l'ingresso in clandestino in Italia. Quando, salutati Pignon e la bambina, li vede allontanarsi, Lucas si accorge di non poterli lasciare, poichè sente amicizia per Pignon e un grande affetto per la piccola Jeanne.

CRITICA

"Prima del lieto fine il regista ha modo di sfoderare il suo talento per i gag, anche quelli già visti, e indovina almeno due personaggi spiritosi (il veterinario Jean Carmet e il dottore Michel Blanc, bravissimi) oltre alla indiavolata e divertente scena della fuga 'en travesti'. Mirando più in alto rispetto ai prodotti precedenti ('La capra' e 'Noi siamo tuo padre'), l'autore Francis Veber riesce simpaticamente a mescolare l'azione, la furtiva lacrima e la risata grassa, dando al film un ritmo che impedisce i ripensamenti e affidandosi alla poesia dell'infanzia e del rapinatore abbandonati. Naturalmente sono suoi complici e compari irresistibili Richard & Depardieu che insieme giocano molto bene: il primo riesce a farsi astratto e fa intuire, com'è proprio dei grandi comici, le tragedie che stanno dietro il sorriso, mentre il secondo svende tutta la sua primordiale simpatia dimostrando ancora una volta che i veri attori si trovano a loro agio in qualunque tipo di cinema. Anche questo, fatto con lo scopo di divertire senza affanni cercando l'en plein dei buoni sentimenti. Una volta tanto. E perché no?" (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 1 Settembre 1988) "L'idea d'avvio regge la prima parte, la più briosa per ricchezza di trovate e lestezza di ritmo. La seconda fa perno sul terzo personaggio principale: la bimbetta silenziosa e triste, figlia dello sciagurato Pignon, che non parla da tre anni dopo che le è morta la madre. Il finale con l'espatrio (in Italia!) dei tre fuggitivi apre uno spiraglio a un possibile seguito. Veber è un gran ruffiano nell'arte di divertire e commuovere nello stesso tempo, ribaltando situazioni e mescolando commedia di carattere, farsa incasinata, tavola sentimentale con risvolti di comicità demenziale (il veterinario di Jean Charmet), ma qua e là lascia il segno anche come regista, aiutato dalla fotografia del bravo Luciano Tovoli. Forse che la direzione e l'uso degli attori non fanno parte della regia?" (Morando Morandini, 'Il Giorno', 28 Agosto 1988) "Due uomini e una bimba. Ultimo episodio di una trilogia ideale diretta da Francis Veber, inauguratasi nell'81 con l'infausto 'La capra' (fu il film dell'incendio allo Statuto di Torino), proseguita due anni dopo con 'Noi siamo tuo padre'. Maschietti in crisi, scambio di ruoli, allusiva omosessualità sono temi graditi al cinema commerciale francese (e non solo: basti pensare a 'Once more' di Paul Vecchiali, in questi giorni presentato a Venezia). (...) Melò facile facile che induce a un paio di lacrime e commediola leggera capace raramente di far sorridere, Due fuggitivi e mezzo è fotografato da Luciano Tovoli e musicato in stile 'Paris-Texas' da Vladimir Cosma." (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 1 Settembre 1988)

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