Anno: 1953 Durata: 84 Origine: ITALIA Colore: B/N
Genere:SATIRICO
Regia:Roberto Rossellini
Specifiche tecniche:-
Tratto da:-
Produzione:CARLO PONTI E DINO DE LAURENTIIS PER LUX FILM, GIOVANNI AMATI PER GOLDEN FILM
Distribuzione:LUX FILM (1954) - DOMOVIDEO, RICORDI VIDEO, BMG VIDEO
Totò | nel ruolo di | Salvatore lo Jacono |
Leopoldo Trieste | nel ruolo di | Abramo Piperno |
Fernando Milani | nel ruolo di | Otello Torquati |
Franca Faldini | nel ruolo di | Maria |
Vera Molnar | nel ruolo di | Agnesina |
Eugenio Orlandi | nel ruolo di | Romolo Torquati |
Giacomo Gabrielli | nel ruolo di | Torquato Torquati |
Andrea Compagnoni | nel ruolo di | Nandino |
Ines Fiorentini | nel ruolo di | Sora Amalia |
Armando Annuale | ||
Augusta Mancini | nel ruolo di | Signora Teresa |
Fortunato Misiano | nel ruolo di | Un pensionato |
Giacomo Rondinella | nel ruolo di | Un carcerato |
Giancarlo Zarfati | ||
Mario Castellani | nel ruolo di | Pubblico Ministero |
Nyta Dover | nel ruolo di | La ragazza della maratona |
Pasquale Misiano | nel ruolo di | Un pensionato |
Pietro Carloni | ||
Thea Zubin | nel ruolo di | Dea |
Ugo D'Alessio | nel ruolo di | Un giudice |
Vincenzo Talarico | nel ruolo di | Avv. difensore |
Il barbiere Salvatore Lojacono è stato condannato a lunga pena per avere ucciso un tale che egli riteneva avesse insidiato la sua onestissima moglie. Rimesso in libertà dopo ventidue anni, è alla ricerca di una casa, ormai abbattuta la sua, dato che è sottoposto alla sorveglianza della questura e sua moglie è morta. Capita dapprima in un dancing, ma il locale vien chiuso; prende poi alloggio presso un'affittacamere, ma anche di lì deve andarsene. Vagando per la città incontra i fratelli della moglie, divenuti ricchi commercianti: essi pensano subito di utilizzarlo per i loro scopi e l'accolgono cordialmente. Venuto a contatto col loro mondo, apprende molti retroscena poco edificanti: sua moglie non era quella santa donna ch'egli immaginava. Ella aveva avuto per amante l'uomo ch'egli aveva ucciso e i parenti erano informati della tresca. I cognati si sono arricchiti durante la guerra, impadronendosi dei beni degli ebrei. Ora vorrebbero spingere Salvatore a sopprimere un ebreo superstite; poi vorrebbero fargli sposare la servetta Agnesina sedotta dal fratello della suocera. Nauseato da quanto ha visto e sentito, Salvatore decide di ritornare ad ogni costo in prigione; rientratoci di straforo, viene scoperto e multato. Aggredisce allora e ferisce il suo avvocato ed ottiene l'agognata condanna.
"(...) Poi, si osservano, in varie fasi del film, lievi sbavature di stile; e una grossa macchia è l'ultima scena in tribunale, di triviale intonazione farsesca (...); ma quanto più spesso la rappresentazione è segnata da una stringente proprietà espressiva. "Dove è la libertà..?" è un'opera originale, non indegna certo del fortissimo artista che l'ha firmata (...)". (M. Clemente, "Filmcritica", n. 36 del maggio 1954).
Incasso in euro