SCHEDA FILM

Do Visėvel ao Invisėvel

Anno: 2005 Durata: 7 Origine: BRASILE Colore: C

Genere:CORTOMETRAGGIO

Regia:Manoel de Oliveira

Specifiche tecniche:MINI DV

Tratto da:-

Produzione:MOSTRA INTERNACIONAL DE CINEMA/SÃO PAULO

Distribuzione:-

ATTORI

Leon Cakoff nel ruolo di Leon
Ricardo Trępa nel ruolo di Ricardo
 
 

SCENEGGIATORE

de Oliveira, Manoel
 
 

SCENOGRAFIA

de Oliveira, Manoel

TRAMA

Due amici si incontrano nel centro della cittā di San Paolo, in Brasile. I due cercano di portare avanti una conversazione ma vengono costantemente interrotti dallo squillo dei rispettivi telefoni cellulari. Per riuscire a parlare senza essere disturbati decidono quindi di telefonarsi.

CRITICA

"Sette minuti di Manoel de Oliveira (...), profondi come un filosofema, leggeri come una barzelletta, realizzati con inimitabile grazia. In 'Do Visėvel ao Invisėvel', due vecchi amici si rincontrano con gioia per strada, ma non riescono a parlarsi per il continuo squillare dei rispettivi cellulari. Finiscono per parlarsi al telefonino stando uno di fronte all'altro, deplorando l'inumanitā del mondo e la sua immancabile fine". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 28 agosto 2008) "Il quasi centenario Manoel de Oliveira, sempre pių libero, spiritoso e leggendario, ambienta a San Paolo del Brasile, addirittura nella metropoli pių invidiata della potenza rivale lusofona, 'Dal visibile all'invisibile', nuovo piccolo pamphlet sulla malattia mortale della nostra civiltā occidentale, incapace ormai di comunicare se non 'embedded', masochisticamente controllati e addirittura pagandolo alle Tim quel piccolo piacere primario della conversazione, e a un tot al secondo. Che tocco cosmopolita, che respiro culturale necessario, quello del cineasta di Porto, in un mondo cosė pericolosamente ossessionato solo dalle proprie preziose immacolate radici culturali". (Roberto Silvestri, 'Il manifesto', 28 agosto 2008) "Dell'ironia ci sono stati largamente generosi sette minuti di un cortometraggio, 'Dal visibile all'invisibile', firmato dai pių vegeto e arzillo centenario del cinema mondiale, Manoel de Oliveira. Due amici di vecchia data, portoghesi, si incontrano in Brasile, a San Paolo. Si fanno molte feste, interrotte, perō, ad ogni momento, dai reciproci cellulari. Banalitā sottolineate, sia nei saluti festosi, sia nelle risposte (veloci) ai cellulari. Cosė la beffa di inserire, tra le pieghe di questi saluti, delle considerazioni, in apparenza gravi, sui vari metodi per salvare il mondo di oggi che, vedi caso, i due amici considerano avviato alla rovina. Un gioco molto finti Con il tocco di un maestro. Impossibile pensare che de Oliveira si smentisca". (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 28 agosto 2008)

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