Deepwater - Inferno sull'Oceano2016

SCHEDA FILM

Deepwater - Inferno sull'Oceano

Anno: 2016 Durata: 97 Origine: USA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:J.C. Chandor|Peter Berg

Specifiche tecniche:-

Tratto da:articolo "Deepwater Horizon's Final Hours" scritto da David Barstow, David Rohde e Stephanie Saul e pubblicato il 25/12/2010 sul New York Times

Produzione:LORENZO DI BONAVENTURA, MARK VAHRADIAN, MARK WAHLBERG, STEPHEN LEVINSON, DAVID WOMARK PER DI BONAVENTURA PICTURES, LIONSGATE ENTERTAINMENT, PARTICIPANT MEDIA

Distribuzione:LEONE FILM GROUP IN COLLABORAZIONE CON MEDUSA

ATTORI

Mark Wahlberg nel ruolo di Mike Williams
Kurt Russell nel ruolo di Jimmy Harrell
John Malkovich nel ruolo di Vidrine
Gina Rodriguez nel ruolo di Andrea Fleytas
Dylan O'Brien nel ruolo di Caleb Holloway
Kate Hudson nel ruolo di Felicia Williams
Douglas M. Griffin nel ruolo di Landry
James DuMont nel ruolo di O'Bryan
Joe Chrest nel ruolo di Sims
Brad Leland nel ruolo di Kaluza
Dave Maldonado nel ruolo di Curt Kuchta
J.D. Evermore nel ruolo di Dewey A. Revette
Ethan Suplee nel ruolo di Jason Anderson
Jason Pine nel ruolo di Stephen Ray Curtis
Jason Kirkpatrick nel ruolo di Aaron Dale Burkeen
Robert Walker Branchaud nel ruolo di Doug Brown
Jonathan Angel nel ruolo di Gordon Jones
Jeremy Sande nel ruolo di Adam Weise
Stella Allen nel ruolo di Sydney
Peter Berg nel ruolo di Sig. Skip
Juston Street nel ruolo di Anthony Gervasio
Anthony Centonze nel ruolo di Dan Barron
Henry Frost nel ruolo di Shane M. Roshto
Terry Milam nel ruolo di Keith Blair Manuel
Garrett Kruithof nel ruolo di Karl Kleppinger Jr.
Michael A. Howell nel ruolo di Roy Wyatt Kemp
Ronald Weaver nel ruolo di Donald Clark
Deneen Tyler nel ruolo di Paula Walker
Garrett Hines nel ruolo di Wyman Wheeler
 
 

MONTAGGIO

Parker Jr., Colby
 

SCENOGRAFIA

Seagers, Chris
 

TRAMA

Aprile 2010. Un incidente sulla piattaforma di estrazione petrolifera Deepwater Horizon, situata al largo del Golfo del Messico, provoca la morte e il ferimento di decine di lavoratori e la fuoriuscita di tonnellate di petrolio per oltre tre mesi. La "marea nera" sgorgata dalle profondità dell'oceano causerà uno dei più gravi disastri ambientali della Storia dell'umanità. Il film è la cronaca degli eventi e la storia dei 126 lavoratori che si trovavano a bordo della Deepwater Horizon quel giorno, sorpresi nelle più strazianti circostanze immaginabili. Uomini e donne altamente specializzati che riponevano in un faticoso turno le speranze di tornare dalle loro famiglie ed alle loro vite sulla terraferma. In un attimo, si sono trovati catapultati nel giorno più brutto della loro vita, spinti a trovare il coraggio per combattere contro un inarrestabile inferno di fuoco nel bel mezzo dell'oceano e, quando tutto sembrava perduto, cercare di salvarsi l'un l'altro.

CRITICA

"Il film rispecchia il reportage del 'New York Times', non infierisce sulla British Oil, stigmatizza gli interessi e racconta come un documentario l'inferno dove sono intrappolati 126 uomini tra cui i veterani Mark Wahlberg e Kurt Russell. Peter Berg accumula tensione, action, ingiustizie, una sinfonia di schianti, vampate da vero inferno di cristallo: molte macerie e poca retorica, un catastrofico vero dove ogni eroismo diventa inutile." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 6 ottobre 2016) "(...) «Deepwater» (...) riesce a distinguersi dalla routine dei blockbuster e a tenere a bada le tirate moralistiche sulla caccia irresponsabile al profitto e il ricorrente surplus mitizzato d'eroismo. Il regista Berg, uno specialista del ramo capace, per la verità, anche di firmare titoli trash come «Battleship», si concentra, infatti, su un kolossal-verità che ci fa quasi credere d'essere confinati su una piattaforma petrolifera semisommergibile affittata dalla British Petroleum per trivellare il fondo del mare nel golfo del Messico. Inizialmente alquanto piano e dialogato, il film si fa tuttavia valere centrando la classica galleria dei personaggi che saranno a breve sottoposti a una tremenda prova di lotta per la sopravvivenza (...). Superato con qualche difficoltà l'handicap delle eccessive ed eccessivamente complesse spiegazioni tecniche, la tensione monta progressivamente sino al punto giusto ovvero quello che innesca la frastornante apocalisse dei tre quarti d'ora finali: nel corso dei quali - un incubo a tratti pressoché insostenibile - il senso di terrore viscerale contrasta in ogni fotogramma il balsamo provvidenziale degli atti di coraggio e di destrezza andati a buon fine. (...) la riuscita del film sta tutta nel (...) solido ancoraggio ai meccanismi della suspense attivati dal gruppo di uomini normali che si ritrovano loro malgrado accomunati da una situazione d'emergenza. Tanto è vero che, assieme alla comprensibile epigrafe di denuncia civile e monito ecologista, sui titoli di coda sembra aleggiare lo stesso sentimento di desolazione umanistica e storico sconforto che è la più vivida prerogativa dei capolavori del cinema di guerra." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 6 ottobre 2016) "Pregevoli le intenzioni, di livello il cast - il migliore è Kurt Russell, della partita John Malkovich e Kate Hudson - e ingente il budget (110 milioni), ma la montagna partorisce un topolino destinato ad annegare: dopo buone premesse e costruzione dei caratteri, l'incidente trova impreparati soprattutto gli sceneggiatori, con il saputo Wahlberg ignaro su Skype e il capo Russell alle prese con la doccia più lunga e incongrua della storia. Arrivano le fiamme, ma la puzza di bruciato c'era già." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 6 ottobre 2016) "(...) grazie alla potenza del film è impossibile non rimanere affascinati dallo scontro di ideologie tra personaggi, e attori, giganteschi. Tanti raffinati presagi nefasti, tecnicismi che si fanno poesia (Berg filma questo ambiente di lavoro con la passione dell'antropologo) e finale apocalittico. Film elegante, avvincente e dannatamente pessimista." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 6 ottobre 2016) "Figuriamoci se il cinema trascurava a lungo la Deepwater e se il disastro del 2010 non serviva da pretesto per un catastrofico con molti botti e meraviglie di coraggio e abnegazione. E il film questo dà. Lo spettacolo delle fiamme e l'odissea dei 126 uomini che quel giorno fatale si trovavano a bordo della Deepawater. (...) Piacerà anche a chi non è un ammiratore del regista Peter Berg. Per molti critici con la puzzetta al naso, Berg è solo un regista fracassone, della confraternita di Roland Emmerich ('Independence Day') e Michael Bay ('Transformers'). Buoni a inscenare battaglie e sommovimenti tellurici, ma spesso deficitari nel disegno dei personaggi (il che non ha impedito ai film di Peter, da 'Battleship' a 'Sole Survivor', di volare puntualmente al botteghino). Be' stavolta è il caso di dire che il suo lavoro è più che rispettabile. D'accordo, una buona fetta del merito è della sceneggiatura di Sand e Carnahan (però il discorso vale per tutti, nessun regista può fare miracoli se non ha alle spalle uno script come si deve). (...) Prendendo come base un instant book di David Barstow sull'avvenimento, hanno raccontato il disastro senza retorica, senza ruffianeria (e senza illazioni gratuite, come spesso succede nei film che delle tragedie cercano ad ogni costo il responsabile)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 6 ottobre 2016) "Il film ripercorre gli avvenimenti di quella tragica giornata, cercando di spiegarne il perché. All'inizio, si fa molta fatica a seguire «tecnicamente» la vicenda, ma l'ultima ora lascia senza parole. Tutto ben ricostruito e perfetto il cast. Uno dei migliori «disaster movie» di sempre." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 6 ottobre 2016) "(...) davanti ad accurate ricostruzioni tecniche, con l'intento di segnalare le responsabilità, bisogna un po' lasciarsi andare all'azione, come chiede il taglio spettacolare, ellittico e iperrealista, dell'incidente, soprattutto nella seconda parte. Lo chiamano 'disaster movie', il film catastrofico ha le sue regole e gli americani sono gli inventori di un modello, in genere coinvolgente proprio quanto esorbita dalla realtà e impone la 'meraviglia', a partire da quella realtà." ('Nazione-Carlino-Giorno', 7 ottobre 2016)

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