Anno: 2010 Durata: 110 Origine: USA Colore: C
Genere:DRAMMATICO, GUERRA, ROMANTICO
Regia:Lasse Hallström
Specifiche tecniche:(1:2.35)
Tratto da:romanzo "Ricordati di guardare la luna" di Nicholas Sparks (ed. 'I Blu' di Frassinelli)
Produzione:SCREEN GEMS, TEMPLE HILL ENTERTAINMENT, RELATIVITY MEDIA
Distribuzione:SONY PICTURES RELEASING ITALIA
Channing Tatum | nel ruolo di | John Tyree |
Amanda Seyfried | nel ruolo di | Savannah Lynn Curtis |
Richard Jenkins | nel ruolo di | Sig. Tyree |
Henry Thomas | nel ruolo di | Tim Wheddon |
D.J. Cotrona | nel ruolo di | Noodles |
Cullen Moss | nel ruolo di | Dan Rooney, detto Rooster |
Gavin McCulley | nel ruolo di | Starks |
Jose Lucena Jr. | nel ruolo di | Berry |
Keith Robinson | nel ruolo di | Capitano Stone |
Scott Porter | nel ruolo di | Randy |
Leslea Fisher | nel ruolo di | Susan |
William Howard | nel ruolo di | Daniels |
David Andrews | nel ruolo di | Sig. Curtis |
Mary Rachel Dudley | nel ruolo di | Sig.ra Curtis |
John Tyree è un giovane soldato in licenza. Savannah Curtis una studentessa in vacanza. I due si incontrano e si innamorano in una località balneare, ma la guerra e le pericolose missioni che John è chiamato a portare a termine li terranno lontani per ben sette anni. L'unico modo per loro di continuare ad amarsi sarà la lunga corrispondenza che si scambieranno costantemente, ma che gli farà prendere anche fatali decisioni...
"Un film di guerra ma visto da casa, perché lui, il surfista mandato in Iraq, scrive lettere d'amore alla studentessa appena conosciuta e abbandonata. Priorità la Patria, finché la ragazza si stufa: è ultima parola? Dal solito romanzo di Nicholas Sparks che vorremmo perderci, war mèlo con cornice e senza quadro, regolato in traffico affettivo da Hallström senz'anima, non commuove. Si rimpiangono Douglas Sirk e 'Il ponte di Waterloo'. Lei è Amanda Seyfried di 'Mamma mia!', lui Channing Tatum di 'Stet up'. (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 7 maggio 2010) "Una piccola premessa il titolo è a doppio significato. Il protagonista si chiama John e va bene. Ma 'Dear John' in gergo americano, sta anche per una dichiarazione di fine rapporto (d'amore). In USA quando una ragazza ti vuol mollare ti manda un 'Dear John' (anche se ti chiami Agenore) e da lì capisci che sei fritto, che la love story è al lumicino. In altre parole il film (e il romanzo di Nicholas Sparks che lo ha ispirato) mettono da principio le mani avanti. (...) Piacerà certamente alle avide lettrici dei romanzi di Sparks naturalmente. Che sta facendo di tutto per appaiare Stephen King sul trono dell'autore americano contemporaneo più saccheggiato dal cinema. (...) In effetti Nicholas è furbo, sa dosare i sentimenti, racconta quasi sempre la stessa storia, ma riesce a rigirarla con abilità indiscutibile. Certo avremmo voluto che Lasse Hallström (altrove regista tutt'altro che banale, da 'Le regole della casa del sidro' al recente 'Hachiko') non lo accostasse con la reverenza dovuta a uno Shakespeare. E invece Lasse è reverente, non inventa, si limita a decorare, a dare la veste più glamour possibile alla sua love story (che nella messa in pellicola mostra la sua natura di fumettone). Quindi colori sgargianti, albe e tramonti da brodo di giuggiole per le spettatrici propense alla commozione. E i due nuovi divetti, Amanda Seyfried e Channing Tatum, sempre ripresi in levigati 'close ups' da rivista di 'fashion'." (Giorgio Carbone, 'Libero', 7 maggio 2010)
Incasso in euro