SOGGETTO

SCENEGGIATORE

MUSICHE

MONTAGGIO

TRAMA

Jerry Beck, un abile ma indisciplinato poliziotto californiano, in crisi per il suo recente divorzio, viene incaricato di trovare l'assassino di un sergente di polizia, suo collega. Mentre segue le tracce del pregiudicato Bobby Buras scopre una organizzazione di fanatici filo-nazisti che, capeggiati da un esaltato pastore protestante, agiscono contro i neri e gli ebrei in molte parti degli Stati Uniti godendo di potenti protezioni. Dopo un fugace incontro amoroso con la sconosciuta Linda, Jerry scopre che si tratta della vedova del sergente ucciso che vuol servirsi di lui per vendicarlo. Mentre insegue Buras, che è accompagnato sempre da tre complici, tutti dotati di moderne armi da guerra, Beck ha con loro durissimi scontri, ma non riesce a catturarli. Finalmente comincia ad occuparsi del caso il tronfio agente Arthur Kressier dell'FBI, il quale cerca di estromettere Beck, che non stima per i suoi metodi e per il linguaggio volgare, e lo fa perfino sottoporre ad una visita psichiatrica, durante la quale Jerry offende il medico. Riuscito però con le minacce a farsi dichiarare idoneo, Beck, affiancato da Kressier e da una squadra di poliziotti neri, riesce a penetrare in un campo militare segreto, pieno di croci uncinate e comandato dal pastore protestante. Le ricerche sembrano vane, finché Jerry scopre un passaggio segreto e scende con i compagni in una profonda rete di cunicoli sotterranei dove trova Buras e i tre complici. Nella sparatoria che segue, i malfattori vengono uccisi ad uno ad uno, ma Bobby prima di morire afferma di non aver ammazzato il sergente. Interviene allora improvvisamente il suo giovane fratello John, da tutti ritenuto un insospettabile studente, che rivela di aver assassinato il poliziotto per dimostrare al proprio fratello di essere anche lui capace di uccidere. Morto anche John, in una pomposa cerimonia, l'agente dell'FBI si attribuisce tutto il merito dell'impresa.

CRITICA

"Questo film è diretto abilmente da John Frankenheimer il quale dimostra la sua consueta sicurezza nel reggere le fila del racconto e nel dirigere i validi attori, riuscendo a costruire una vicenda che, anche se non molto originale, non è mai prevedibile o banale e tiene sempre desta l'attenzione. C'é pure un attacco al celebre Fbi, perché il suo tronfio agente si comporta come un vile nello scontro finale coi banditi e solo grazie al poliziotto può salvarsi." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 107, 1989)