SCHEDA FILM

DANZON

Anno: 1991 Durata: 96 Origine: MESSICO Colore: C

Genere:COMMEDIA

Regia:-

Specifiche tecniche:35 MM

Tratto da:-

Produzione:ISTITUTO MEXICANO CINEMATOGRAFIA, MACONDO CINE VIDEO, FONDO DE FOMENTO A LA CALIDAD CINEMATOGRAFICA, GOBIERNO DEL ESTADO DE VERACRUZ, TABASCO FILM, TELEVISION ESPANOLA

Distribuzione:A. B. FILM - 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT, FONIT CETRA VIDEO

TRAMA

CRITICA

"Maria Novaro usa la cinepresa con sensibilità corretta d'ironia, non alza la voce ma lancia un sommesso messaggio, colora la vita di una donna come tutte in attesa del principe azzurro, chiunque egli sia. I dialoghi sono volutamente da fotoromanzo ma la musica è bellissima, come vuole la tradizione recente del musical del liscio, nato in balera, sui ritmi latino americani ('Mambo Kings', 'Strictly Ballroom'). Il tutto ha un'impronta di amabilità e la simpatica ed espressiva Maria Rojo potrebbe mettersi in lista di attesa per diventare la nuova Carmen Maura. Quel che più conta, ne esce un bel ritratto femminile, un film in buona fede e commovente, fatto di sorrisi e disagi, in un contesto in cui il danzon diventa davvero un passo di danza e di vita. Un passo giusto, col ritmo giusto, al battito del cuore giusto." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 13 Giugno 1992) "Julia cerca il Carmelo, lo cerca e non lo trova, chissà dove sarà... Non più giovanissima ma ancora attraente, una figlia adolescente e tante amiche del cuore, Julia vive la vita a passo di danzon, un ballo popolare messicano, sorta di castigata, lenta rumba senza figure, che è la sua autentica passione. (??) Diretto da un'inconfondibile mano femminile, quella di Maria Novaro e interpretato alla grande da Maria Rojo, il film è intriso di eleganza e raffinatezza, oltre che d'innocente e maliziosa dolcezza: una dose indolore di trasgressiva passione alla Almodóvar, un pizzico di radiosa dialettica alla Rohmer e tanta tanta sostenibilissima leggerezza dell'essere." (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 13 Luglio 1992) "Bisogna aver pazienza con questo piccolo e tenero film messicano, minimalista con un'ottica femminile. Già dire messicano e minimalista è una contraddizione in termini, ma l'ossimoro è rafforzato dalla sua dimensione femminile. Si fatica, all'inizio, a non annoiarsi o non irritarsi a questo melodramma raffreddato, a questo microrealismo che sembra la derivazione di un romanzo rosa sulle donne raccontato da una donna. La musica sembrerebbe quella di una telenovela, ma bisogna fare attenzione al tono, e allora si scopre che, in fondo, è un racconto di formazione e di educazione sentimentale. (...) Siamo convinti da sempre che i messicani siano i peggiori attori del mondo. 'Danzon' non ci ha fatto cambiare idea, ma qui persino il loro stile filodrammatico non disturba." (Morando Morandini, 'Il Giorno', 13 Giugno 1992)

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