Anno: 1950 Durata: 110 Origine: ITALIA Colore: B/N
Genere:DRAMMATICO
Regia:Michelangelo Antonioni
Specifiche tecniche:-
Tratto da:-
Produzione:FRANCO VILLANI E STEFANO CARETTA (TORINO), FINCINE (ROMA)
Distribuzione:FINCINE - SANPAOLO AUDIOVISIVI
Massimo Girotti | nel ruolo di | Guido |
Lucia Bosé | nel ruolo di | Paola Molon |
Gino Rossi | nel ruolo di | Carloni, il detective |
Marika Rowsky | nel ruolo di | Joy, la mannequin |
Ferdinando Sarmi | nel ruolo di | Enrico Fontana |
Franco Fabrizi | nel ruolo di | Presentatore della sfilata di moda |
Vittoria Mondello | nel ruolo di | Matilde |
Rosi Mirafiore | nel ruolo di | La barista |
Rubi D'Alma | nel ruolo di | Amica snob di Paola |
Anita Farra | ||
Carlo Gazzopini | ||
Nardo Rimediotti | ||
Renato Burrini | ||
Vittorio Manfrino |
Un ricco industriale concepisce qualche sospetto sul conto della sua giovane e bella moglie, Paola, che ha sposato per amore ed ama appassionatamente. Egli vuol conoscere meglio i precedenti della donna e incarica delle ricerche una agenzia d'investigazioni. Paola è di Ravenna e da studentessa ha avuto una gran passione per un compagno di studi, Guido, che era fidanzato con una sua amica. Questa è morta in seguito ad un disgraziato incidente. Guido, che nel frattempo è stato in guerra e si trova in difficili condizioni finanziarie, ha sentore delle indagini che vengono condotte sulla sua ex amante e si reca a Milano per avvertirla. I due si sentono responsabili della morte della fidanzata di Giulio, morta sotto i loro occhi in un incidente che loro due avrebbero potuto evitare. Nel rivedersi, Paola e Guido sentono rinascere la loro passione e lei, che vuole ad ogni costo liberarsi del marito, uomo d'età matura, riesce a persuadere l'amante ad assassinarlo. Guido si apposta al margine della strada dove l'industriale deve passare, ma questi, profondamente turbato dalle notizie avute dall'agenzia investigative, perde il controllo della macchina e precipita nel vicino canale. I due amanti sono ormai liberi ma Guido, sconvolto e preoccupato, abbandona per sempre Milano.
"Esordio di Antonioni, che evita i ceti bassi del neorealismo del dopoguerra per scavare nelle coscienze sole dell'alta borghesia del nord. Un triangolo pseudo-giallo alla "Il postino suona sempre due volte", ma la modernità del maestro scavalca il genere. Rivelazione della Bosé." "Più che un film bello è un film importante: in parte per certi tentativi che Michelangelo Antonioni si era propostoin partenza e in parte per alcuni risultati raggiunti, frutto, gli uni e gli altri, di una seria preparazione teorica e specifica. (...) e di una esperienza pratica tra le più impegnative nel campo del documentario e in quello della direzione degli attori." (Guido Aristarco, "Cinema", 50, 15 novembre 1950)
Incasso in euro