SCHEDA FILM

CRO MAGNON ODISSEA NELLA PREISTORIA

Anno: 1986 Durata: 94 Origine: USA Colore: C

Genere:FANTASY

Regia:-

Specifiche tecniche:35 MM, TECHNOVISION, SCOPE, TECHNICOLOR

Tratto da:ROMANZO "THE CLAN OF THE CAVE BEAR" DI JEAN M. AUEL

Produzione:DECADE, JONESFILM, JOZAK, PSO, WARNER BROS.

Distribuzione:C.I.D.I.F. (1987) - DOMOVIDEO

TRAMA

La piccola Ayla, dei Cro-Magnon (la stirpe più vicina all'uomo moderno) rimane orfana a quattro anni a causa di un terremoto che ha fatto crollare la sua caverna. Viene raccolta da Iza, una maga-guaritrice di una tribù più arretrata e allevata con l'aiuto del fratello Creb, cieco da un occhio, che scopre la straordinaria intelligenza della bambina. Ma gli altri componenti del clan non accettano la superiorità intellettuale della nuova arrivata, anche perché si viene a scoprire che, per salvare dall'attacco di un lupo un altro bambino del clan, Ayla ha usato le armi, cosa proibita per una donna. Il più spietato con lei è Broud, futuro capo della tribù, che abusa di lei e poi ne decreta la morte. A salvarla arriverà Creb che proporrà di abbandonare la ragazza e il nascituro al loro destino, lasciando che siano gli spiriti a deciderne la sorte. Cacciata e allontanata dalla tribù per un intero ciclo lunare, Ayla si rifugia in una caverna e partorisce suo figlio e riesce a sopravvivere per tutto l'inverno e fare ritorno alla tribù. Ma in lei nuove consapevolezze stanno prendendo piede...

CRITICA

"E' l'opera seconda del bravissimo direttore della fotogratla Michael Chapman, ('Taxi Driver', 'Toro scatenato'), che debuttò lo stesso anno con 'Il ribelle', protagonista Tom Cruise, di prossima distribuzione in Italia, tratto da un romanzo di Jean M. Auel intitolato 'The Clan of the Cave Bear', sceneggiato da John Sayles, il regista di 'Return of Secaucus Seven' e 'Fratello da un altro pianeta' (di cui si sente l'attenzione verso i personaggi femminili già segnalata col delicato 'Lianna'), 'Cro Magnon' è un film di due anni fa, gettato allo sbaraglio in questo scampolo conclusivo di stagione. Chapman ha tentato, forse con minore scrupolo scientifico, ma altrettanta cura spettacolare, la stessa operazione di Jean- Jacques Annaud con la 'Guerra del fuoco': ricreare sullo schermo un ipotetico universo primordiale dell'umanità con scenografie, comportamenti e linguaggi attendibili. Una sorta di fantasy etnologica, dove le storie sono di fantasia ma il contesto deve risultare credibile, non fastidiosamente artefatto." ('Il Giorno', 5 Maggio 1987) "Il film di Chapman, un regista che vanta all'attivo un ottimo passato come direttore della fotografia (ed in effetti proprio la fotografia costituisce uno dei maggiori pregi della pellicola) appare tuttavia una brutta copia di opere analoghe che si sono succedute sullo schermo, avendo come punti di forza esclusivamente le scene degli scontri cruenti con le belve o tra le tribù, o le cerimonie religiose degli appartenenti ai vari clan. Daryl Hannah, nelle vesti di Ayla, appare completamente a suo agio, dando credibilità ad un personaggio per alcuni versi insolito. Completano il cast tra gli altri, Pamela Reed, James Remar e John Doolittle tutti impegnati ad emettere strani suoni gutturali che le didascalie del film, poi, illustrano. Uno dei limiti, non v'è dubbio, del film." ('Il Tempo', 9 Maggio 1987) "L'evoluzione è femmina. Sarà perché tratto dal bestseller di una scrittrice americana, Jean M. Auel ('The clan of the Cave Bear'), sarà per la presenza nel ruolo della protagonista di Daryl Hannah, indimenticabile (e bellissima) eroina di 'Splash', ma 'Cro-magnon' insinua tale ipotesi. Ambientato nel Paleolitico superiore il film racconta una sorta di lotta di specie tra i Neanderthal, in via di estinzione, e gli emergenti Cro-magnon. Ayla è una di loro, una ragazza evoluta raccolta orfana dagli antiquati scimmioni. (...) 'Cro-magnon' non bisserà il successo de 'La guerra del fuoco' ma troverà i suoi estimatori. La sceneggiatura, non banale e vagamente radical, e di un ottimo artigiano della off-Hollywood. John Sayles (regista di 'Fratello di un altro pianeta')." (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 14 Maggio 1987)

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