SCENEGGIATORE

MUSICHE

MONTAGGIO

SCENOGRAFIA

COSTUMISTA

EFFETTI

TRAMA

Guerra civile Messicana (1926-1929). Lo stratega militare Enrique Gorostieta Velarde, uomo d'armi indipendente da ogni credo religioso, viene chiamato a mettere la sua esperienza a servizio della causa dei Cristeros, persone umili unite dal desiderio di difendere i loro valori, divenendo presto il formidabile leader militare della "Guerra dei Cristeros".

CRITICA

"Ad accendere la miccia furono i provvedimenti varati dal presidente Plutarco Calles, confische di terreni a danno dei latifondisti, e soprattutto la Legge per la riforma del codice penale, che limitava drasticamente la libertà di culto cattolico. La reazione fu immediata e la repressione sanguinosa. Nel Messico degli Anni Venti i rappresentanti del clero furono costretti all'esilio, chiese, conventi e scuole religiose chiusero i battenti, i fedeli si ritrovarono senza la possibilità di seguire i loro riti. Poco noto e poco raccontato, l'episodio, passato alla storia con il nome di «guerra dei cristeros», viene ricostruito in 'Cristiada' di Dean Wright, girato nei luoghi dove avvennero i fatti e affidato a star latine come Andy Garcia e Eva Longoria, ma anche a Peter O'Toole (in una delle sue ultime apparizioni) nei panni di padre Christopher, sacerdote capace di fronteggiare, con la sua fede incrollabile, anche la più ottusa intolleranza. Raccontare la vicenda esemplare significava, come ha dichiarato il regista, aderire al suo senso profondo e riflettere sul pericolo, sempre attuale, che certi eventi possano ripetersi (...). Cristiada è un film per conoscere, stupirsi, discutere, confutare." (Fulvia Caprara, 'La Stampa', 16 ottobre 2014) "Piacerà a chi ignorava la storia di Cristiada e apprezzerà questa rievocazione fatta alla vecchia maniera hollywoodiana da un ex aiuto di James Cameron. Grande Garcia nel fatidico ruolo di Velarde." (Giorgio Carbone, 'Libero', 16 ottobre 2014) "È quasi un western il drammone messicano che rievoca, con spreco di enfasi e retorica, un'ignorata pagina di storia." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 23 ottobre 2014)