SCHEDA FILM

Conta su di me

Anno: 1999 Durata: 109 Origine: USA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:-

Specifiche tecniche:35 MM

Tratto da:-

Produzione:JOHN HART, JEFF SHARP E LARRY MEISTRICH PER HART SHARP PROD. - THE SHOOTING GALLERY

Distribuzione:KEYFILM

TRAMA

Sammy e Terry Prescott sono due fratelli di Scottville, una cittadina dello stato di New York. Rimasti orfani da piccoli a causa della morte dei genitori in un incidente d'auto, i due fratelli sono molto legati anche se molto diversi tra loro. Sammy, sposata e divorziata molto presto è la mamma iperprotettiva di un bambino di otto anni Rudy, che coltiva sogni sul padre assente. Terry, invece, vive da nomade, è affascinante ma irresponsabile e autodistruttivo. Quando Terry torna a casa per ottenere un prestito, Sammy cerca di aiutarlo a rimettersi in piedi e si rende conto che in breve tempo il figlio si è attaccato allo zio. La presenza del fratello stimola Sammy a modificare la routine della sua vita in bilico tra Brian, il suo opprimente ma affascinante capo, e Bob, il suo altalenante boyfriend. Ma Terry è troppo selvaggio per restare vicino al bambino e per fargli conoscere il padre si caccia in un guaio. Sammy, combattuta tra i suoi doveri di madre e sorella, è costrettta ad allontanare il fratello, ma il legame tra i due rimane profondo.

CRITICA

"Prodotto da Scorsese, candidato a due Oscar, 'Conta su di me' di Kenneth Lonergan è un piccolo gioiello. Tenero e duro, sottile e profondo. Realismo dei sentimenti: il più arduo". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 23 marzo 2001) "La semplice storia è raccontata nella chiave narrativa che gli anglosassoni chiamano comedy-drama; il clima è un po' quello di una 'Peyton Place' rasserenata, dove i peccatori non si candidano più alle pene dell'Inferno (parola del prete del villaggio, 'cammeo' dello stesso regista)". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 3 settembre 2000). "Prodotto da Scorsese, candidato a due Oscar, é un piccolo gioiello. Tenero e duro, sottile e profondo. Realismo dei sentimenti: il più arduo." (Fabio Ferzetti, "Il Messaggero", 23 marzo 2001) "La famiglia può essere una prigione e/o una salvezza: il neo-regista Kenneth Lonergan, anche ottimo sceneggiatore, lo dimostra con una storia di Affetti, Ricordi, Rimorsi e Contraddizioni in circolo in cui manovra una splendida compagnia di giovani attori che esprimo l'inesprimibile degli affetti. E' un autore 'deb' già sicuro nello sviluppo della storia, col gusto del dramma temperato, che va a fondo nei processi di famiglia come nella tradizione del teatro americano, ma anche negli interni a porte chiuse diventati di moda con 'American Beauty' ". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 2 settembre 2000) E' la millesima variante della storia del figlio prodigo, propinata da letteratura cinema teatro con particolare enfasi. (...) Qui navighiamo nello zucchero dei sentimenti primari, ma senza l'assistenza di attori adeguati. In questo "ritmo" la novità è che padre e madre muoiono prima dei titoli. (...) La scioltezza e l'astuzia sono ciò di cui dispone un regista che rifà con entusiasmo, adattandosi a un oggi senza rivolta. (...) (Goffredo Fofi, Film Tv, 02/09/2000) "Diretto da uno sceneggiatore che viene dal teatro, Kenneth Lonergan, candidato a due Oscar che strameritava (sceneggiatura e attrice, l'eccellente Laura Linney), 'Conta su di me' esplora la famiglia, pianeta al collasso, da un punto di vista eccentrico quanto rivelatore: quello del legame, poco sfruttato al cinema ma fortissimo, tra fratello e sorellastra. E lo fa con finezza, un realismo, una capacità di motivare ogni minima azione, che dà ai personaggi di Laura Linney e di Mark Ruffalo una forza e una profondità oggi rare". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 30 marzo 2001) " 'Conta su di me' non sarà di sconvolgente originalità, ma è ben prodotto (il produttore esecutivo è Martin Scorsese), ben sceneggiato dallo stesso Lonergan (nomination) e gode di un buon lavoro di casting. Incluso il piccolo Rory Culkin, ultimo rampollo della dinastia in carica dai tempi di 'Mamma ho perso l'aereo', carino appena il giusto e molto meno incline alle smorfiette di 'mamma', la candidata all'Oscar Laura Linney". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 31 marzo 2001)

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