CONFIDENCE - LA TRUFFA PERFETTA2003

SCHEDA FILM

CONFIDENCE - LA TRUFFA PERFETTA

Anno: 2003 Durata: 97 Origine: CANADA Colore: C

Genere:DRAMMATICO, GIALLO

Regia:-

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:LIONS GATE FILMS INC., IGNITE ENTERTAINMENT, CINERENTA MEDIENBETEILIGUNGS KG, CINEWHITE PRODUCTIONS

Distribuzione:MEDUSA DISTRIBUZIONE

TRAMA

Jake Vig è un maestro nell'arte della truffa. Un giorno imbroglia per qualche migliaio di dollari quello che in seguito si rivela il contabile del capo di una delle peggiori bande criminali. Per cercare di risarcire il boss, Jake e il suo gruppo cerca di portare a buon fine una truffa clamorosa, ma non tutto sembra andare per il verso giusto...

CRITICA

" Da quando Billy Wilder aprì 'Viale del tramonto' con la voce di un morto, sceneggiatori e registi usa fanno a gara per emulare la trovata. Con risultati non sempre brillanti, come in questo 'Confidence' diretto dall'ex promessa James Foley. (...) Come vuole la moda, il montaggio confonde le acque a furia di flash forward. Ma è difficile abboccare se l'esca è sciapa". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 12 settembre 2003) "Le truffe (cinematografiche, beninteso) sono come le evasioni: spingono inevitabilmente lo spettatore a schierarsi con i delinquenti. Succede anche in 'Confidence', diretto dal sopravvalutato, ma comunque dotato, James Foley, che ha la sfrontatezza di fotocopiare lo scintillante preambolo dal più celebre dei tanti film in tema: 'La stangata', girato nel lontano 1975. Peccato che l'autore non abbia preso dal collega di allora, Gorge Roy Hill, né il raffinato umorismo, né la straordinaria eleganza. (...) Per chiudere, due parole sui protagonisti. Gli antichi tifosi di Dustin Hoffman soffriranno nel vedere l'ex signor Kramer trasformato nell'inedito ruolo di cattivo, un lubrico gestore di night smanioso di palpeggiare le pollastrelle da esibire nel suo locale. Purtroppo, a differenza di Sean Connery, non ha più l'età per fare il protagonista, né la statura l'aiuta. Le signore si consoleranno con il nuovo bello Edward Burns, e forse faranno meno caso alle parolacce, più frequenti e rumorose delle rivoltellate". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 12 settembre 2003) "Il film senza energia e poco riuscito viene venduto con il nome di Dustin Hoffman, che vi recita soltanto una piccola parte di capo-crimine; meglio di Andy Garcia nel personaggio di un possibile agente dell'FBI, oppure Ed Burns sempre affascinante col suo modo di fare educato e delicato, soft, che occulta le peggiori mascalzonate". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 12 settembre 2003) "A parte l'antipatia di Burns, che fa il macho fascinoso dalla prima all'ultima scena, quel che disturba è il puzzle di situazioni stranote e straviste, presentate come si trattasse di novità. Per quanto riguarda l'uso della macchina da presa, James Foley (regista, a suo tempo, accreditato di una certa fama) adotta con determinazione spietata l'estetica del faccione, stringendo su primi piani di tutti gli attori come se dirigesse un telefilm di seconda serata". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 13 settembre 2003) "Come Fellini intuì quasi mezzo secolo fa (il suo film 'Il bidone', vituperato all'uscita quanto rivalutato oggi, è del 1955), la truffa si conferma il reato più stimolante dal punto di vista dello spettacolo perché prevede una drammaturgia, una regia e un'interpretazione. Sul tema c'è tutta una dinastia di pellicole, che vanno da 'La stangata' ad 'Ocean's Eleven', dal recente 'Prova a prendermi' di Spielberg all'imminente 'Matchstick Men' di Ridley Scott, senza dimenticare l'argentino 'Nove regine di Bielinsky'. (...) Realizzato con pochi quattrini (15 milioni di dollari), molta intelligenza e visibile divertimento dei partecipanti, 'Confidence' ha avuto una buona accoglienza al festival di Sundance, ma all'uscita nelle sale americane ha suscitato scarso interesse. Eppure l'intrigo è avvincente, lo stile nervoso di Foley tiene sveglio lo spettatore con un concertato di buoni attori, mentre Dustin Hoffman trova modo di fare il suo numero di burbero malefico sparando battute bizzarre e masticando gomma. Un brillante saggio di geniale manierismo". (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 13 settembre 2003)

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