SCHEDA FILM

Condominio

Anno: 1990 Durata: 100 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:COMMEDIA

Regia:Felice Farina

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:LAURA CAFIERO E GIANNANDREA PECORELLI PER COOPERATIVA IMMAGINAZIONE, RAI UNO

Distribuzione:ITALIAN INTERNATINAL FILM (1991) - SKORPION ENTERTAINMENT

ATTORI

Carlo Delle Piane nel ruolo di Michele Marrone
Ottavia Piccolo nel ruolo di Adelaide
Ciccio Ingrassia nel ruolo di Gaetano Scarfì
Roberto Citran nel ruolo di Roberto Sgorlon
Nicoletta Boris nel ruolo di Lia Conticelli
Riccardo Pangallo nel ruolo di Pasquale Sciarretta
Paola Tiziana Cruciani nel ruolo di Luciana Sciarretta
Antonio Lubrano nel ruolo di (se stesso)
Carlo Virzì nel ruolo di Stefanino Conticelli
Chiara Noschese nel ruolo di Sabrina
Fausta Maria Rigo nel ruolo di Mariella Marrone
Francesco Porcarelli nel ruolo di Armadietto
Freddy Copertone nel ruolo di Angelucci
Guerrino Locatelli nel ruolo di Antonacci
Laura Muccino nel ruolo di Benedetta Marrone
Leda Lojodice nel ruolo di Irene Marrone
Luca Borgioni nel ruolo di Mattia Conticelli
Mietta Albertini nel ruolo di Signora Galli
Olivio Porcarelli nel ruolo di Neno
Pasquale Anselmo nel ruolo di Fasano
Renato D'Amore nel ruolo di Cruciani
Roberto Federici nel ruolo di Giancarlo
Roberto Sbaratto nel ruolo di Signor Galli
Silvia Ortolani nel ruolo di Debora
Stefano Polidori nel ruolo di Miseria
 
 

SCENOGRAFIA

Zera, Tonino
 

COSTUMISTA

Lucchetti, Cinzia

TRAMA

Assumendo l'incarico di amministratore di un enorme condominio in un popoloso quartiere romano - quattro scale e quattrocento alloggi - il "ragionier" Michele Marrone, che lì si è trasferito con la moglie Irene e le due figlie, Mariella e Benedetta, neppure immagina in quale pantano è andato a finire: sparito nel nulla, ma con la cassa, il suo predecessore inerte e imbroglione; bollette condominiali inevase, proprietari ed inquilini morosi e, soprattutto, gente litigiosa e riottosa. Irene è scettica, ma Marrone è un tipo tanto diligente e mite quanto tenace. A furia di suonare alle porte e salire scale interminabili, con i suoi modi cortesi riesce a far breccia nelle menti più ragionevoli, contatta poco a poco centinaia di persone, qualcuno diventa volenteroso e lo aiuta, per concretizzare almeno due prime vittorie: un consuntivo e un preventivo di massima e l'installazione dei citofoni, indispensabili in quel falansterio. Un appoggio fattivo e disinteressato Marrone lo trova in un anziano maresciallo, Gaetano Scarfi, mentre lui stesso arriva perfino ad anticipare alla collettività denaro proprio. Così, scendendo nelle cantine, passeggiando sulle erbacce del grande cortile ed esaminando fogne e tubature, Marrone viene a conoscere in particolare Adelaide, una quarantenne estetista nubile; Pasquale Sciarretta, un dipendente dell'Alitalia che, abbandonato dalla moglie, le fa timidi approcci; Roberto Sgorlon, un impiegato dei telefoni impiccione; Lia (ragazza madre); un anziano garagista e poi piccoli impiegati, donne di casa alle prese con i soldi della spesa quotidiana, ragazzotti inattivi e sempre a rischio per "fumate" clandestine e danneggiamenti vari. La comunità avrà la meglio sugli eterni assenti e sui contrari per sistema e, quando Marrone verrà trasferito dal suo ufficio in un'altra città, la gente avrà imparato da lui qualcosa nell'interesse comune, sarà meno egoista e stupida ed ognuno lo vedrà partire con sincero rimpianto.

CRITICA

"Il film non fatica troppo a convincere perchè, tenendo soprattutto ad essere il classico "spaccato di vita", vi approda poi, con mezzi semplici ma, nella loro immediatezza, anche fini e concreti. Con il gusto della verità. Un piccolo film, ma con molti meriti." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo'). "Il volto umano del film, rappresentato dagli interpreti, è il più convincente. Meno persuadono il taglio drammaturgico, la logica delle scansioni, la collocazione degli episodi. Ciò non toglie che questo film simpatico, girato con pochi mezzi e molto entusiasmo, va ampiamente assolto, anzi accomandato." (Tullio Kezich, 'Il Corriere della Sera', 2 marzo 1991). "Il regista romano Farina tesse con grazia ironica il suo piccolo arazzo. La sceneggiatura ha dei vuoti, e nel racconto manca un pizzico di cattiveria. Farina mette a frutto il suo spirito d'osservazione dipingendo figure e figurine con gusto del colore. Muovendosi lungo la tastiera del tenero e del grottesco, conferma l'attenzione dei nuovi talenti registi italiani nei confronti del sociale e insieme rinfresca la vecchia tradizione della commedia di costume. Una ventina di attori danno vivacità e freschezza al film." (Giovanni Grazzini, 'Il Messaggero', 31 marzo 1991). "In 'Condominio', specie nelle parti finali, si respira un profumo di buoni sentimenti, una fiducia nella naturale bontà della gente che, in un cinema immerso nell'indifferenza e nel torpore, pervaso da scariche violente, non può non suscitare un'intenerita simpatia." (Francesco Bolzoni, 'Rivista del Cinematografo', aprile 1991).

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