Anno: 2008 Durata: 103 Origine: ITALIA Colore: C
Genere:DRAMMATICO
Regia:Stefano Incerti
Specifiche tecniche:-
Tratto da:-
Produzione:SURF FILM, MALKINA, DUQUE FILM
Distribuzione:MEDIAPLEX
Alessio Boni | nel ruolo di | Maurizio Gallo Jr. |
Giuseppe Battiston | nel ruolo di | Ugo |
Florencia Raggi | nel ruolo di | Ana Ramirez |
Jorge Marrale | nel ruolo di | Maurizio Gallo Senior |
Rita Terrenova | nel ruolo di | Teresa Gallo |
Juan Leyrado | nel ruolo di | Pablo Pere |
Daniele Tedeschi | nel ruolo di | Ambasciatore italiano |
Buenos Aires, 1978. I mondiali di calcio stanno per avere inizio e Maurizio Gallo, giornalista sportivo, si reca in Argentina per seguire la kermesse sportiva. Giunto sul posto, Maurizio entra in contatto con Ana, moglie di un argentino emigrato in Italia, per consegnarle del denaro proveniente dal marito. Tra i due nasce immediatamente un forte sentimento amoroso, anche se il giornalista ben presto scopre che Ana fa parte di una formazione guerrigliera che si oppone alla dittatura di Videla. Senza rendersene conto, Maurizio diventa complice dei guerriglieri e allo stesso tempo strumento dell'esercito e delle squadre della morte per mettersi sulle tracce della donna e dei suoi compagni.
"Le disavventure di malcapitati nostrani nel Sudamerica fascista - Cile e/o Argentina anni '70 - è oggi un genere cinematografico codificato da autori con tragiche esperienze personali (Mario Bechis), passate rabbie civili mai digerite o voglia di malafiction bisognosa di realismo. Non è il caso di Stefano Incerti de 'Il verificatore' e 'L'uomo di vetro' (recuperateli!), ottimo regista che ha per maestro Francesco Rosi, sa girare scene di sesso e inseguimenti, scolpire l'urlo delle vittime, degli emigranti traditi, persino lo sguardo del maligno. E sa spremere il meglio da un bravo attore troppo telesprecato." (Alessio Guzzano, 'City', 17 aprile 2009) "Il film di Incerti poteva essere migliore e tuttavia va segnalato il grandissimo interesse della materia che esplora. La stampa internazionale accorsa a celebrare il trionfo di Menotti, Kempes e compagni fu complice del silenzio?." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 17 aprile 2009) "'Complici del silenzio' sfiora mille possibili piste narrative senza seguirne fino in fondo nessuna. Come una fiction, perdonateci la banalità. Peccato." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 17 aprile 2009) "Classica trafila, la presa di coscienza del reporter sportivo ma il film, protetto dal lieto fine, rievoca con passione un calvario antico, offre glossa sull'emigrazione in Sud America ('per abbassare la disoccupazione ed evitare il caos') restando a mezzo tra piccolo e grande schermo con un Alessio Boni decisamente impegnato, espressivo, anche se la love story con la Raggi è solo un espediente." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 17 aprile 2009)
Incasso in euro