Cominci? tutto per caso1992

SCHEDA FILM

Cominciò tutto per caso

Anno: 1992 Durata: 97 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:ROMANTICO

Regia:Umberto Marino

Specifiche tecniche:-

Tratto da:-

Produzione:MARCO POCCIONI E MARCO VALSANIA PER RODEO DRIVE

Distribuzione:ISTITUTO LUCE ITALNOLEGGIO CINEMATOGRAFICO - PENTAVIDEO MEDUSA VIDEO (PEPITE)

ATTORI

Barbara Jane Ricasa nel ruolo di Marilù
Francesco Leoni nel ruolo di Checco
Imma Piro
Laura Marinoni nel ruolo di Serena
Ludovica Modugno nel ruolo di Rossana
Margherita Buy nel ruolo di Stefania
Massimo Ghini nel ruolo di Luca
Natalia Leoni nel ruolo di Maria Vittoria
Raoul Bova nel ruolo di Romolo
Silvana De Santis nel ruolo di Mariolina
 
 

MONTAGGIO

Poggi, Simona
 

SCENOGRAFIA

Desideri, Osvaldo

TRAMA

Stefania è un'attrice mancata approdata ormai definitivamente al doppiaggio, Luca è un giornalista con un passato fatto di impegno politico. Si sono sposati alcuni anni prima, ma solamente adesso la loro vita economica ha preso una piega stabile: lei ha firmato il contratto per doppiare la protagonista di un'infinita telenovela sudamericana e lui ha ottenuto un impegno fisso nella redazione di un settimanale prestigioso. E' il momento giusto per sistemare la casa, cambiare le auto.... e fare un bambino. E' così che entrano in scena: Marilù, una ragazza filippina presa a servizio full-time da Stefania per occuparsi della figlia e Romolo, un giovane idraulico di un paese di provincia approdato in casa di Luca e Stefania per riparare un rubinetto. Ed è davanti a quel rubinetto che avviene il colpo di fulmine. Mentre fiorisce l'amore tra i due ragazzi, Stefania scopre che Luca la tradisce con Serena. Stefania, non senza un pizzico di malinconia, segue l'evoluzione della storia d'amore tra Romolo e Marilù tenendosi a distanza, ma ad un certo punto, quando i due ragazzi sono forzatamente separati dalle rispettive famiglie, per pregiudizi razziali, differenze culturali ed altri motivi, entra in campo di persona, diventando la loro paladina.

CRITICA

Umberto Marino, già commediografo e sceneggiatore di successo, firma il primo film in proprio senza staccarsi dal cordone ombelicale. Un chiacchiericcio romano centrico e degli attori fin troppo"giusti" per raccontare ancora una volta i piccoli grandi guai di una generazione né carne né pesce, sospesa tra nostalgia e borghesia, cause di separazione e lavandini che scorrono, colf filippine e immaginario televisivo. In fondo, l'autore di "Italia Germania 4 a 3" e "Volevamo essere gli U2" potrebbe essere un epigono dei Comencini, Emmer o Risi anni cinquanta, ma i cosidetti "traditori" del neorealismo erano più professionali nell'impianto e più tempestivi nel bozzetto. (Valerio Caprara, Il Mattino) L'amore difficile di una coppia sofisticata di giovani patroni (Margherita Buy, Massimo Ghini) a contrasto con l'amore felice d'una semplice coppia di lavoratori dipendenti. (Lietta Tornabuoni, La Stampa)

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