Colpa delle stelle2014

SCHEDA FILM

Colpa delle stelle

Anno: 2014 Durata: 125 Origine: USA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Josh Boone

Specifiche tecniche:ARRI ALEXA XT, ARRIRAW (2.8K)/(2K), (1:1.85)

Tratto da:romanzo omonimo di John Green (ed. Rizzoli)

Produzione:TEMPLE HILL ENTERTAINMENT

Distribuzione:20TH CENTURY FOX ITALIA

ATTORI

Shailene Woodley nel ruolo di Hazel Grace Lancaster
Ansel Elgort nel ruolo di Augustus 'Gus' Waters
Laura Dern nel ruolo di Frannie
Sam Trammell nel ruolo di Michael
Nat Wolff nel ruolo di Isaac
Willem Dafoe nel ruolo di Peter Van Houten
Mike Birbiglia nel ruolo di Patrick
Lotte Verbeek nel ruolo di Lidewij Vliegenthart
Emily Peachey nel ruolo di Monica
Sophie Guest nel ruolo di Jackie
Milica Govich nel ruolo di Madre di Gus
David Whalen nel ruolo di Padre di Gus
Dela Cruz nel ruolo di Dott.ssa Maria
Randy Kovitz nel ruolo di Dott. Simmons
Wyatt McClure nel ruolo di Gabriel
Jordan Drexel nel ruolo di Sid
Pj Rossotto nel ruolo di Pj
 

SOGGETTO

Green, John
 

MONTAGGIO

Sullivan, Robb
 

SCENOGRAFIA

Hughes, Molly
 

COSTUMISTA

Hannan, Mary Claire

TRAMA

Hazel è costantemente accompagnata da una bombola d'ossigeno. Gus cammina grazie a una protesi alla gamba. I due adolescenti, entrambi anticonformisti e dallo spiccato spirito sarcastico, si conoscono durante le riunioni in un gruppo di sostegno per malati di cancro e, ben presto, si innamorano l'uno dell'altra dando vita a una miracolosa storia d'amore...

CRITICA

"Assolutamente, spudoratamente ricattatorio, come succede quasi sempre con i film sulla malattia e i morituri. Eppure al giudizio sul boom del momento (...) bisogna aggiungere un paio d'aggettivi forse più importanti: efficace e riuscito. Nell'ottica del prodotto per teenagers, infatti, bisogna fare i conti con la sincerità e la convinzione con le quali i sogni d'amore spezzati, il tragico destino e l'ingiustizia stessa della vita risultano ricreati in sceneggiatura, sviluppati dalla macchina da presa e interpretati dagli attori: il regista Boone su questi tasti ha picchiato in totale trasparenza, cogliendo lo spirito e la lettera del romanzo del videobblogger John Greene da cui è tratto. (...) Milioni di adolescenti in America e le schiere che si apprestano ad aggiungersi nell'applauso e nella lacrima dalle nostre parti ottengono stile neutro, quella recitazione funzionale e quelle correttezze tecniche che riconoscono come «verità». E tanto basta." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 18 settembre 2014) "Il tentativo di addolcire il «cancer movie» con giovanilismo e humour (ma dove?), dà una finta patina moderna al molto lacrimoso polpettone con una sciolta narrazione che cede ai ricatti sentimentali e al furbo brio narrativo." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 11 settembre 2014) "Ricattatoria Love story tra adolescenti con doppio tumore incorporato. In sala si piange di brutto, nonostante l'umorismo involontario." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 11 settembre 2014) "Solenni e sentenziose quanto scopertamente kitsch le frasi che il giovane Gus, protagonista di questo mélo postmoderno, dice a Hazel, complice di una comune, compassionevole storia d'amore. (...) una storia che, dicono i lettori del libro, segue passo passo l'omonimo romanzo scritto da John Green che ha riscosso un enorme successo, prima in America ora da noi, presso i giovani che ne sono i principali destinatari: scontata perciò la versione cinematografica. Una storia d'amore struggente, quella di 'Colpa delle stelle', che raggiunge il culmine della commozione nella scena dei funerali di Augustus e dello strazio di Hazel (nonché degli spettatori più sensibili al pathos che vi si sprigiona secondo modelli ereditati di un romanticismo sempreverde sebbene adattato agli attuali gusti). Qualcosa di analogo fu nei primi anni Settanta il non dimenticato film di Arthur Hiller, quel 'Love story' che tante lacrime fece versare agli spettatori sensibili ad una storia di cui il film di Boone è una variazione. In questo melodramma tutto si svolge nei termini di una normalità, che sappiamo essere fittizia per l'incombere su di essa di una sorte matrigna che non ha risparmiato nessuno dei due giovani innamorati. Di questa e del suo esito essi sono ben consapevoli (...). Ma non per questo Hazel e Gus si lasciano piegare, sicché la loro serena disperazione assume quasi il senso di una sia pur effimera vittoria su una minaccia che inesorabilmente si avvererà. Hazel col viso coperto dal tubicino per l'ossigeno quasi non crede alla dichiarazione di Gus («sei bellissima») che al primo casuale incontro vince la sua comprensibile ritrosia, destinata ben presto a sciogliersi nel trasporto con cui vivrà la sua effimera stagione d'amore. Come è noto, in vicende come quelle di 'Colpa delle stelle' prevale inevitabile un senso di commiserazione per il destino dei due giovani nel fiore degli anni, la cui vita sarà stroncata anzitempo, poiché in esse si annida un eccesso di sentimentalismo, risultato spesso programmato di un patetismo dal quale è in parte immune 'Colpa delle stelle'. Indubbiamente le ragioni di tale esito vanno accreditate ad una regia accorta nell'evitare, fin dove possibile, trappole di questo tipo non meno che alla coppia degli attori (...) poco noti ancora per un po', dotati di quella bellezza semplice e priva di artifici che rende ancora più straziante il loro incontro." (Vito Attolini, 'La Gazzetta del Mezzogiorno', 11 settembre 2014) "Forte dei suoi 122 milioni di dollari incassati nelle prime sette settimane di programmazione negli Stati Uniti (a fronte di un budget di appena 12 milioni), il film (...) affronta un tema rischiosissimo come la storia d'amore tra due teenagers malati di cancro. E lo fa con una delicatezza di tocco, un'ironia mai fine a se stessa, e una capacità di narrazione rare. L'ottimo Boone, per ottenere un simile risultato, è partito dal best seller omonimo di John Greene s'è avvalso della sceneggiatura di Scott Neustadter & Miichael H. Weber, ma soprattutto della coppia di protagonisti, Shailene Woodley e Ansel Elgort, perfetti nel dar vita alla sedicenne Hazel Grace Lancaster e al diciottenne Augustus 'Gus' Waters." (Diego Del Pozzo, 'Il Mattino', 24 luglio 2014)

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