Cenerentola2015

SCHEDA FILM

Cenerentola

Anno: 2015 Durata: 105 Origine: USA Colore: C

Genere:FANTASY

Regia:Kenneth Branagh

Specifiche tecniche:PANAVISION, 35 MM, 2K, DCP (1:2.35)

Tratto da:-

Produzione:WALT DISNEY PRODUCTIONS

Distribuzione:THE WALT DISNEY COMPANY ITALIA

ATTORI

Lily James nel ruolo di Ella/Cenerentola
Richard Madden nel ruolo di Principe
Cate Blanchett nel ruolo di Matrigna
Helena Bonham Carter nel ruolo di Fata Madrina
Holliday Grainger nel ruolo di Anastasia
Sophie McShera nel ruolo di Genoveffa
Hayley Atwell nel ruolo di Madre di Ella
Ben Chaplin nel ruolo di Padre di Ella
Stellan Skarsgård nel ruolo di Granduca
Nonso Anozie nel ruolo di Capitano
Derek Jacobi nel ruolo di Re
Leila Wong nel ruolo di Principessa Mei Mei
Eloise Webb nel ruolo di Ella bambina
Laurie Calvert nel ruolo di Cassius, capo delle guardie
Elina Alminas nel ruolo di Principessa Valentina
Ann Hoang nel ruolo di Principessa Hina
Gretel Elianova nel ruolo di Prudence
Finesse Fonseka nel ruolo di Principessa Supriya dell'India
Monique Geraghty nel ruolo di Principessa Sasia d'Arabia
Craig Mather nel ruolo di Principe Retinue
Drew Sheridan-Wheeler nel ruolo di Nicolas Golding
Joshua Mcguire nel ruolo di Ufficiale di Palazzo
 

MUSICHE

Doyle, Patrick
 

MONTAGGIO

Walsh, Martin
 

SCENOGRAFIA

Ferretti, Dante
 

COSTUMISTA

Powell, Sandy

TRAMA

La giovane Ella è figlia di un mercante. Dopo la morte di sua madre, il padre si risposa e lei, per dimostrargli il suo affetto, accoglie in casa la matrigna e le sue figlie, Anastasia e Genoveffa. Tuttavia, quando suo padre muore improvvisamente, Ella si ritrova alla mercé di tre donne gelose e malvage. Relegata alla stregua di una serva coperta di cenere e stracci, Ella/Cenerentola potrebbe facilmente perdere ogni speranza. Invece, nonostante le crudeltà di cui è vittima, desidera solo onorare le parole pronunciate da sua madre sul letto di morte, che le raccomandava di "avere coraggio ed essere gentile". La giovane fanciulla non intende disperarsi né disprezzare chi la maltratta. E poi c'è l'affascinante straniero che incontra nel bosco. Senza sapere che si tratta del Principe, e non di un semplice apprendista del Palazzo Reale, Cenerentola sente di aver incontrato la sua anima gemella. E quando i reali invitano tutte le fanciulle del regno a partecipare a un ballo, spera che il suo destino stia finalmente per cambiare e di poter nuovamente incontrare l'affascinante Principe. Purtroppo la sua matrigna le proibisce di andare al ballo, strappandole l'abito che avrebbe dovuto indossare. Ma come in tutte le favole che si rispettino, qualcuno accorre in aiuto: una gentile mendicante si fa avanti e, con una zucca e qualche topolino, cambierà per sempre la vita di Cenerentola.

CRITICA

"La deriva fiabesca occupa cinema e teatro, non solo in grottesco ma anche in fastosa evocazione come nel kolossal live del Branagh scespiriano che allunga il preambolo di Perrault-Disney, aggiornando il sogno di essere principessa di ogni bruttina stagionata o pretty woman. (...) formidabile Cate Blanchett, nuova Bette Davis (...) il jolly è la scenografia di Ferretti. Sarà un successone perché ha il virus della piacevolezza." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 12 marzo 2015) "Pare che la versione pensata da Mark Romanek, cui il film era destinato, fosse troppo dark. Lo è assai poco quella di Kenneth Branagh, che mette in scena la fiaba con toni e iconografia da operetta (belle le scenografie di Dante Ferretti). Il che non è poi questa gran novità, perché 65 anni fa Walt Disney aveva fatto proprio questo. Rispetto al celebre cartoon, la versione live-action contiene qualche scena di più, cambia sesso al topo Jack, che diventa Jacqueline, e insuffla un'oncia di psicologia alla matrigna. Si sa ormai che, intorno agli «anta», le dive di Hollywood sono destinate a fare la cattiva della favola: ora tocca a Cate Blanchett, perfidamente abbigliata come una figura di Tamara de Lempicka. Quanto a Branagh, chi si stupisce della sua conversione da Shakespeare alle fiabe non dimentichi che è stato anche il regista di 'Thor'." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 12 marzo 2015) "Anche chi è deciso a impugnare il kalashnikov della nostalgia cinefila dovrà ricredersi e ammettere che la «Cenerentola» versione 2015 firmata Kenneth Branagh è un signor film, magari non adatto ai cenacoli d'arte e d'essai, ma in compenso piacevolissimo (alleluja) per ogni tipologia di pubblico. (...) il polivalente cineasta irlandese ha scelto con la complicità dello sceneggiatore Chris Weitz la soluzione più semplice a portata di cinepresa: al posto delle riletture colte e stravolte, la sua «Cenerentola» esibisce un grande rispetto per Perrault (rimaneggiato dai Grimm) e Disney via via trasfigurandolo, però, in una sconfinata ma non ingenua dichiarazione d'amore per il cinema classico. La messinscena live action non lesina, infatti, dal primo all'ultimo fotogramma gli ingredienti più luxury consentiti dall'importante budget e dalla tecnologia moderna (a cominciare dagli inserti in computergrafica), mentre gli attori in carne e ossa s'ispirano alle fisionomie, i caratteri e gli stili recitativi della tradizione innervata dal migliore humour britannico. (...) Circonfuso dalla fotografia di Haris Zambarloukos (sottilmente allusiva del migliore Technicolor della nostra infanzia), sontuosamente arredato dalle scenografie di Dante Ferretti ed impreziosito dagli estrosi costumi vintage di Sandy Powell, il film punta forte e riscuote l'adeguata vincita sugli elementi primari, ovviamente smontabili per la gioia dei seguaci dei semiologi alla Propp, ma fruibili alla grande da qualsiasi spettatore che abbia conservato nel cuore e lo sguardo un po' di spazio per il sogno e la fantasticheria." (Valerio Caprara, 'Il Mattino',12 marzo 2015) "(...) in una cornice di atemporalità vagamente ottocentesca, la scenografia è allestita con fiabesco gusto barocco dalla coppia da Oscar Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo (...). La fiaba è secondo tradizione, a parte due indovinate varianti: il peso conferito al personaggio della matrigna, una Cate Blanchett vestita da Sandy Powell in stile diva Anni 40, e la freschezza della storia d'amore, sottolineata dalla regia e dalla scelta degli interpreti Lili James e Richard Madden." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 12 marzo 2015) "(...) a rifare quel classico capolavoro dell'animazione non bastano gli effetti speciali, dal gusto retrò con cui la Fata madrina un po' pasticciona (Helena Bonham Carter) trasforma la zucca in carrozza e le lucertole in cocchieri e viceversa allo scadere della fatale mezzanotte. La profusione di crescendo sviolinati nei momenti topici, le lacrime (anche quelle copiose) della povera Ella (...). Le isterie delle sorelle sgraziate e ciccione, e la scena del ballo che somiglia più a una serata di beneficenza in eurovisione che alla magia dell'amore, e la faccia del principe nel suo giardino segreto (Richard Madden) con tocchi da telenovela latinoamericana fanno il resto. Al fantasy della terribile Jolie/Maleficent (e al 3D burtoniano) Branagh contrappone una idea di cinema americano classico (un po' mischiato al teatro inglese), i film di grandi scontri tra figure femminili. Le sue Cenerentola e Matrigna sono una specie di 'Eva contro Eva', che si contendono il primato sulla scena (e dei maschi, padri, principi ecc) , e la seconda può solo odiare la prima per quella giovinezza che lei non ha più. Peccato che a Branagh manchi l'eleganza necessaria a non cadere nel luogo comune, e a liberare una crudeltà divertita (sono più cattive le ragazzine di Violetta) che sappia darci qualche sorpresa. Anche se sappiamo già tutti come andrà a finire." (Cristina Piccino, 'Il manifesto', 12 marzo 2015) "Ecco una 'Cenerentola' più modernista che moderna. La favola delle favole (...) assume un look 'art déco' quando il veterano inglese Branagh modella la matrigna della nostra eroina sulle donne taglienti e glaciali dei quadri di Tamara de Lempicka. La Blanchett è una cattiva coi fiocchi mentre la protagonista dalle sopracciglia folte (Lily James) manca di quel guizzo in più. Questa 'Cenerentola' dal vivo con eccellenti effetti digitali (...) ha un inizio troppo zuccheroso. Ma se riuscirete a sopportare la prima mezz'ora ecco il film riprendersi e diventare vivace anche grazie a un principe azzurro tremendamente concreto come giovane politico emergente (bravo il Richard Madden della serie tv di culto 'Il trono di spade'). Ottima, infine, la fatina buona di una irresistibile Helena Bonham Carter. Insomma, non è il capolavoro cartoon Disney del 1950 ma Branagh, ancora pop dopo il cinefumetto 'Thor' del 2011, dimostra di non aver perso lo smalto dei suoi favolosi anni '90." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 12 marzo 2015) "Fedeltà alla Magia della fiaba e doveroso adattamento al gusto contemporaneo si mescolano con sapienza e visionarietà nella luminosa rilettura del mito di Cenerentola (...). Ironia, introspezione e attenzione maniacale ai dettagli - da Oscar le scenografie di Dante Ferretti e i costumi di Sandy Powell - rendono sorprendentemente imperdibile questo film dalla storia troppo nota per suscitare inerziale interesse. (...) Nota a margine: Blanchett en travesti da Norma Desmond è la miglior matrigna che si potesse inventare." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 12 marzo 2015) "Piacerà ai nostalgici del cartone di Disney (vale a dire a tutte coloro che sono state teenager negli ultimi 60 anni) dal momento che il film è un puntiglioso remake quasi fotogramma per fotogramma. Manca l'impagabile coretto dei topini, l'unico motivo di gradimento per me, i miei figli e i miei pronipoti." (Giorgio Carbone, 'Libero', 12 marzo 2015) "(...) meravigliosa Cate Blanchett (...). E' il più bel film Disney degli ultimi anni, grazie alla regia superba di Branagh e a un cast azzeccato. Da bocca spalancata la sequenza che va dall'arrivo della fata madrina fino alla trasformazione della carrozza in zucca." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 12 marzo 2015) "Disney, buona anche la seconda. Caratteri immortali, profondità drammatica moderna, evoluzione e mito: è la versione (riuscita) di Cenerentola, emancipata al tempo del www. Frequentatore celebrato di figure popolari di teatro, letteratura e cinema ('Hamlet', 'Frankenstein'), Branagh combina tradizione e innovazione per conquistare: personaggi con nervi, testa e sentimenti vigili, due protagonisti entusiasti, un formidabile design mix di realismo e fiabesco, colpi di scena tra commedia scespiriana e computer graphic." (Silvio Danese, 'Nazione - Carlino - Giorno', 13 marzo 2015)

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