Anno: 2005 Durata: 144 Origine: USA Colore: C
Genere:DRAMMATICO, SENTIMENTALE
Regia:Ron Howard
Specifiche tecniche:35 MM
Tratto da:-
Produzione:BRIAN GAZER, RON HOWARD E PENNY MARSHALL PER IMAGINE ENTERTAINMENT, MIRAMAX FILMS, PARKWAY PRODUCTIONS, UNIVERSAL PICTURES
Distribuzione:BUENA VISTA INTERNATIONAL ITALIA
Russell Crowe | nel ruolo di | Jim Braddock |
Renée Zellweger | nel ruolo di | Mae Braddock |
Connor Price | nel ruolo di | Jay Braddock |
Paul Giamatti | nel ruolo di | Joe Gould |
Craig Bierko | nel ruolo di | Max Baer |
Paddy Considine | nel ruolo di | Mike Wilson |
Fulvio Cecere | nel ruolo di | Arbitro Johnny Mcavoy |
Rosemarie DeWitt | nel ruolo di | Sara Wilson |
Matthew G. Taylor | nel ruolo di | Primo Carnera |
Ariel Waller | nel ruolo di | Rosemarie Braddock |
Bruce McGill | nel ruolo di | Jimmy Johnston |
David Huband | nel ruolo di | Ford Bond |
Patrick Louis | nel ruolo di | Howard Braddock |
Linda Kash | nel ruolo di | Lucille Gold |
Nicholas Campbell | nel ruolo di | Sporty Lewis |
Gene Pyrz | nel ruolo di | Jake |
Chuck Shamata | nel ruolo di | Padre Rorick |
Ron Canada | nel ruolo di | Joe Jeanette |
Alicia Johnston | nel ruolo di | Alice Fox |
Troy Amos-Ross | nel ruolo di | John Henry Lewis |
Andrew Stelmack | nel ruolo di | Fan del 1935 |
Angelo Tsarouchas | nel ruolo di | Reporter |
Banjamin Rage | nel ruolo di | Reporter vicino al ring |
Boyd Banks | nel ruolo di | Reporter |
Duff MacDonald | nel ruolo di | Fan del 1935 |
Jake Richards | nel ruolo di | Reporter |
Judah Katz | nel ruolo di | Reporter |
Nick Smith | nel ruolo di | Fotografo vicino al ring |
Ramona Pringle | nel ruolo di | Pauline |
Rance Howard | nel ruolo di | Annunciatore |
Richard Lewis | nel ruolo di | Secondo di Campbell |
Tim Eddis | nel ruolo di | Promoter |
Ispirato alla storia vera del pugile Jim Braddock che, dopo essersi ritirato dalla boxe in seguito ad una serie di sconfitte, non riesce a trovare un lavoro e pian piano deve vendere tutto ciò che possiede per sfamare la propria famiglia. Costretto ad usufruire del sussidio di disoccupazione e disperato per la condizione in cui versa tutta l'America nel pieno della Grande Depressione, Jim decide di tentare il tutto per tutto tornando sul ring. Spinto dall'amore per i suoi figli e per sua moglie Mae è deciso a costruire per loro un domani migliore, batte sul tappeto del Madison Square Garden una delle stelle nascenti del pugilato e comincia a inanellare una serie di vittorie, divenendo in breve tempo un eroe per quanti sognano il riscatto. Sulla scia del successo, Jim arriva all'incontro decisivo, quello contro il campione del mondo dei pesi massimi, Max Baer, famoso per avere ucciso in combattimento due aspiranti al titolo. Jim sale sul ring con pochissime possibilità di vincere mentre i media e l'opinione pubblica gli si stringono intorno sperando di vedere realizzato il miracolo.
"Campione coraggioso, irriducibile, diventato un simbolo della lotta americana per uscire dalla crisi, Braddock è interpretato davvero bene da un Crowe dimagrito e affinato, con la faccia tonda divenuta triangolare. 'Cinderella Man' è una prova molto interessante di epopea della miseria: l'unico personaggio insopportabile è il solito, la moglie del pugile sempre lagnosa e iettatrice, stavolta Renée Zellweger."(Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 6 settembre 2005) "'Cinderella Man', cioè Cenerentolo, è un nomignolo insolito per un campione del mondo dei pesi massimi. Il film, che ne racconta la vita, diretto da Ron Howard, è interpretato da Russel Crowe, è stato presentato fuori concorso alla Mostra. Che poteva risparmiarselo, come se l'era risparmiato il Festival di Cannes. E' invece al Festival di Berlino che Howard e Crowe avevano presentato 'A Beautiful Mind', vita di John Nash, premio Nobel per la scienza e miscela di genio e follia. Il film era prolisso, ma incuriosiva più di 'Cinderella man', che per due e mezzo miscela lo stesso personaggio furia sul ring e bontà fuori dal ring." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 6 settembre 2005) "Ron Howard costruisce il film in funzione degli incontri, prima e dopo il film si rinchiude monotono e senza slanci, ma quando Jim sale sul quadrato, la macchina da presa vola in un corpo a corpo ispirato, irresistibile e contagioso. Riprese dall'alto, dal basso, dal vivo e nel bianco e nero dell'epoca, campo e controcampo fuori e dentro la moviola, scontro reale e metaforico tra stili diversi." (Mariuccia Ciotta, 'Il Manifesto', 6 settembre 2005) "'Cinderella Man' non è, appunto, un indiscutibile capolavoro bensì solo un gran film popolare. Vale a dire un racconto strappato alla cronaca fotogramma per fotogramma, sceneggiato e recitato con classica precisione, mimetico, nitido e trascinante nella sua progressione, di una presa emotiva primaria eppure acutissimo nell'individuare i gangli storici della questione. (...) L'intrepido Howard, un regista che non mira agli empirei dell'arte e s'ispira piuttosto all'antica lezione populista dei Capra e degli Hawks, tiene sempre in pugno l'apologo ottimistico, ricostruisce alla perfezione fondali e colori, non fa sconti sulla violenza del ring, scolpisce le figure di contorno (tra cui quella della moglie, purtroppo affidata all'insopportabile Renée Zellweger) e crea una suspense tanto più irresistibile quanto più prevedibile (che in questo caso significa letteralmente invocata dallo spettatore)." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 6 settembre 2005)
Incasso in euro