Cell2016

SCHEDA FILM

Cell

Anno: 2016 Durata: 98 Origine: USA Colore: C

Genere:FANTASCIENZA, HORROR, THRILLER

Regia:Tod Williams

Specifiche tecniche:-

Tratto da:romanzo omonimo di Stephen King (ed. Sperling & Kupfer)

Produzione:THE GENRE CO., BENAROYA PICTURES, CARGO ENTERTAINMENT

Distribuzione:NOTORIOUS PICTURES

ATTORI

John Cusack nel ruolo di Clay Riddell
Samuel L. Jackson nel ruolo di Tom McCourt
Isabelle Fuhrman nel ruolo di Alice Maxwell
Stacy Keach nel ruolo di Charles Ardai
Griffin Freeman nel ruolo di Mike Mattick
Joshua Mikel nel ruolo di Raggedy
Rey Hernandez nel ruolo di Agente Rick
Owen Teague nel ruolo di Jordan
Catherine Dyer nel ruolo di Sally
E. Roger Mitchell nel ruolo di Roscoe
Alex ter Avest nel ruolo di Chloe
Wilbur Fitzgerald nel ruolo di Geoff
Clark Sarullo nel ruolo di Sharon Riddell
Anthony Reynolds nel ruolo di Ray
Ethan Andrew Casto nel ruolo di Johnny Riddell
Erin Elizabeth Burns nel ruolo di Denise
Gaby Leyner nel ruolo di Maddy
 

SOGGETTO

King, Stephen
 

SCENEGGIATORE

Alleca, Adam
 

MUSICHE

Zarvos, Marcelo
 

MONTAGGIO

Craycroft, Jacob
 

SCENOGRAFIA

John Collins (II)
 

COSTUMISTA

Coppin, Lorraine
 

EFFETTI

Sutton, Tammy

TRAMA

La vita scorre tranquilla nella città di Boston fino a quando i cellulari iniziano a squillare e un misterioso impulso annienta la volontà di chi risponde al telefono, trasformando le persone in creature sanguinarie. Da Londra a Roma, da Sydney a Rio de Janeiro solo in pochi restano misteriosamente immuni alla misteriosa epidemia.

CRITICA

"Come tutti i film che scelgono per 'mostri' morti viventi o esseri umani posseduti dal maligno, anche 'Cell' mette in scena lo spettro dell'omologazione che impedisce alle persone di coltivare un pensiero autonomo, aggiornandolo però ai tempi dei telefoni cellulari, lucchetti delle nostre nuove prigioni." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 8 luglio 2016) "Nella lunga lista di film tratti dalle pagine di Stephen King si contano pezzi di rilievo come 'Shining' (che allo scrittore, però, non piace) e 'Misery non deve morire', ma anche molti titoli dimenticabili. Alla schiera dei quali va ad aggiungersi ora 'Cell', adattamento del best-seller di dieci anni fa parzialmente riscritto per lo schermo dallo stesso King. (...) Perché, dunque, la nuova ciambella cinematografica dell'osannato mago del brivido non è riuscita col buco? La sequenza iniziale è visivamente impressionante; peccato che il film si adagi poi subito in una banale storia di zombie, truculenta ma senza climax drammatico e senza sorprese. (...) Senza sottigliezza e senza compiere il minimo sforzo, 'Cell' si adagia nella zona di comfort del 'survival', con gli eroi in costante pericolo che si battono contro zombie telecomandati e indistinguibili gli uni dagli altri (eccetto uno sfregiato in felpa rossa, del resto non molto meglio caratterizzato ). Malgrado le truculenze, alla lunga la faccenda finisce per annoiare; anche a causa di una crudele mancanza di ritmo e di un montaggio mal padroneggiato. (...) Tod Williams porta avanti l'azione con scarso senso dei tempi drammatici e senza il minimo tocco di humour (così importante negli zombie-movie di Romero ), fino a un assurdo 'doppio epilogo' che qualcuno dovrebbe spiegarci. Tocca poi sottolineare un motivo di delusione in più. Mentre gli altri personaggi di non-zombie vanno e vengono, finendo rapidamente ridotti in poltiglia, la vedette del film pesa, a pari merito, sulle spalle di John Cusack e Samuel L. Jackson, attori tra i più rodati e simpatici attualmente in circolazione (...). Ebbene: sarà che da vecchie volpi entrambi intuivano, già durante il 'tournage', che il film nasceva sbilenco, fatto sta che Samuel e Jack fanno a gara a chi s'impegna di meno nella propria parte, scontando (e facendo scontare allo spettatore) una mancanza di 'chimica' che non avremmo sospettato. (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 14 luglio 2016) "A volte raddoppiano: dopo il discreto successo di '1408', gli attori John Cusack e Samuel L. Jackson e lo scrittore (...) Stephen King tornano a collaborare per 'Cell'. Purtroppo, non c'è da spellarsi le mani: i primi due, parrebbe, recitano per il mutuo dello yacht; King, sforbiciato dallo sceneggiatore Adam Alleca, assembla tutti gli stereotipi zombie con l'aggiunta - lasciata senza spiegazioni - del cellulare quale fattore scatenante. (...) Senza suspense e destinazione, iper-derivativo (da Romero a 'The Walking Dead') e sonnolento, non funziona né drammaturgicamente né sociologicamente (critica incongrua della società iperconnessa e pecorona): un Cell scarico." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 14 luglio 2016). "Piacerà a patto che non prendiate il film per quello che magari vorrebbe essere ma non è. Ossia un apologo duro, dettagliato motivato contro la 'smartphone generation' (che si sta mandando in pappa il cervello). E non scambiate Stephen King per quello che non è mai stato: un romanziere serio (qui ha cercato di esserlo, tanto da farsi coinvolgere nella sceneggiatura). Il grosso Stephen è splendido nell'architettare trame di spavento, ma da sempre incapace di sollevare interrogativi inquietanti (e difatti per l'origine dell'epidemia non offre alcuna spiegazione). No, 'Cell' va preso e apprezzato solo come filmaccione drammatico, avventuroso, un'altra storia zombica dove gli zombie non sono per una volta i morti viventi, ma sventurati dal telefonino facile. E allora la tensione non risulta poca né disprezzabile. L'odissea di Clay e compagni nella metropolitana, nella città distrutta è raccontata con sorprese a ogni angolo, i meccanismi di identificazione dello spettatore scattano tutti a dovere (pensate se viaggiando in metrò, ogni manovratore di smartphone si rivelasse un potenziale assassino)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 14 luglio 2016) "Nel 2006, il libro di King, sull'invadenza degli smartphone, aveva un senso. Ora, molto meno. Non aspettatevi, poi, troppe risposte sul come e il perché. E' solo un b-movie, da serata televisiva estiva." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 15 luglio 2016)

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