Caro diario1993

SCHEDA FILM

Caro diario

Anno: 1993 Durata: 101 Origine: FRANCIA Colore: C

Genere:COMMEDIA, DRAMMATICO

Regia:Nanni Moretti

Specifiche tecniche:PANORAMICA A COLORI

Tratto da:-

Produzione:SACHER FILM, BANFILM, LA SEPT CINEMA IN COLLABORAZIONE RAI UNO E CANAL PLUS

Distribuzione:LUCKY RED, VIDEO: PANARECORD, WARNER HOME VIDEO

ATTORI

Nanni Moretti nel ruolo di Nanni
Giovanna Bozzolo nel ruolo di Attrice
Sebastiano Nardone nel ruolo di Attore
Antonio Petrocelli nel ruolo di Attore
Giulio Base nel ruolo di Automobilista
Italo Spinelli nel ruolo di Al muretto di Spinaceto
Carlo Mazzacurati nel ruolo di Critico cinematografico
Jennifer Beals nel ruolo di Se stessa
Alexandre Rockwell nel ruolo di Se stesso
Renato Carpentieri nel ruolo di Gerardo
Raffaella Lebboroni nel ruolo di Prima coppia
Marco Paolini nel ruolo di Prima coppia
Claudia Della Seta nel ruolo di Seconda coppia
Lorenzo Alessandri nel ruolo di Seconda coppia
Antonio Neiwiller nel ruolo di Sindaco di Stromboli
Conchita Airoldi nel ruolo di Abitante di Panarea
Riccardo Zinna nel ruolo di Abitante di Alicudi
Moni Ovadia nel ruolo di Lucio
Valerio Magrelli nel ruolo di Primo dermatologo
Sergio Lambiase nel ruolo di Secondo dermatologo
Roberto Nobile nel ruolo di Ultimo dermatologo
Gianni Ferraretto nel ruolo di Principe sostituto
Pino Gentile nel ruolo di Allergologo
Mario Schiano nel ruolo di Principe dei dermatologi
Serena Nono nel ruolo di Riflessologa
Yu Ming Lu nel ruolo di Medico cinese
Tou Yui Chang Pio nel ruolo di Medico cinese
Umberto Contarello nel ruolo di Assistente medici cinesi
Franco Lucarelli nel ruolo di Tecnico radiologo
Gianfranco Mecacci nel ruolo di A Casal Palocco
Oreste Rotundo nel ruolo di Radiologo
Il Gruppo Diapason
 

SOGGETTO

Moretti, Nanni
 

SCENEGGIATORE

Moretti, Nanni
 

MUSICHE

Piovani, Nicola
 

MONTAGGIO

Garrone, Mirco
 

SCENOGRAFIA

Maffucci, Marta
 

COSTUMISTA

Barbera, Maria Rita

TRAMA

"In vespa": Roma. Vado in giro d'estate in Vespa. Vedo un film italiano. Vado alla Garbatella. Guardo gli attici. Poi ascolto un gruppo che suona il merengue. Vado a Spinaceto. Vado a Casalpalocco. Incontro Jennifer Beals. Vedo il film "Henry". Vado dal critico cinematografico. Vado dove è stato ammazzato Pasolini. "Isole": Vado a Lipari a trovare Gerardo. Troppo traffico, troppa confusione: non riesco a scrivere il mio film. Andiamo a Salina. Durante il viaggio Gerardo guarda la televisione. Salina è dominata dai figli unici. Lasciamo Salina per Stromboli. Il sindaco. Andiamo in giro con l'ape. Sul cratere del vulcano chiedo notizie di "Beautiful" a degli americani. Andiamo a Panarea. Subito ripartiamo per Alicudi. "Medici": Filmo la mia chemioterapia. Comincia il prurito. Primo dermatologo. Secondo dermatologo. Il sostituto del principe dei dermatologi. Le prove allergometriche. I cibi a cui sono allergico. Il principe dei dermatologi. Di notte mi gratto e di giorno vado al mare con calze lunghe e camice con maniche lunghe. Comincio ad eliminare le medicine che mi sembrano inutili. Arriva il vaccino per i cibi ma non serve a niente e si rischia lo shock anafilattico. Mi convinco che tutto dipende da me, che è colpa mia, la riflessologa mi fa massaggi ai piedi e mi consiglia un bagno con la crusca di grano tenero. Vado in un centro di medicina cinese. L'agopuntura e altri tentativi. Il medico cinese mi dice di fare una radiografia al torace. Il giorno dopo faccio una TAC in clinica. "Il radiologo della clinica per fortuna non ci ha indovinato".

CRITICA

"Nel primo e nel secondo capitolo di "Caro Diario" la cinepresa ubbidisce a un movimento costante, mai ansioso. Agli elementi paesaggistici dà la stessa importanza che riserva ai personaggi quasi che, dalla ricerca iniziata dell'io narrante, essi derivassero una nuova vitalità. Anche questo dimostra che, della tetraggine che un tempo lo accompagnava, Michele Apicella si è liberato (o quasi). Al critico cinematografico che gli ha consigliato di non perdere un film americano tutto sadismo augura di provare affanno - magari rimorso se ne fosse capace - per le balordaggini che prende per buone. Moretti, insomma ne ha abbastanza di chi ci inganna con pretesti intellettualistici. Guardate con quanta estrosità, nel capitolo intitolato "Isole", descrive lo scrittore di troppo successo nascostosi per tedio in una casa e in un'isola scomodissime, o il sindaco che progetta di rimodellare Stromboli, o il fanatico studioso di Joyce che, infine, scopre la sua vocazione autentica e si lascia divorare dal virus delle "soap-operas". O ancora, sorpresi con tratto godibilissimo, i genitori con figlio unico che si fanno plagiare dal piccolo despota come ieri si abbandonavano senza remore alle ideologie di moda. Non si sa bene se Apicella - e con lui il regista che ne muove i fili - si stia allontanando o avvicinando a queste persone di conoscenza, senza dubbio petulanti e spesso noiose. Ma, cosa da sottolineare, egli oppone ai loro attacchi frontali e ai loro aggiramenti amabilità e gentilezza. Straordinarie virtù. Il solo proporsele è gran merito." (Avvenire, Francesco Bolzoni, 19/11/1993).

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