Carlito's Way1993

SCHEDA FILM

Carlito's Way

Anno: 1993 Durata: 144 Origine: USA Colore: C

Genere:DRAMMATICO, POLIZIESCO

Regia:-

Specifiche tecniche:SCOPE A COLORI

Tratto da:DAI ROMANZI "CARLITO'S WAY" E "AFTER HOURS" DI EDWIN TORRES

Produzione:EPIC PRODUCTIONS INC., UNIVERSAL PICTURES

Distribuzione:PENTA FILM - CECCHI GORI HOME VIDEO

TRAMA

Carlito Brigante (Al Pacino), è stato uno dei grandi boss della droga a New York, ma dopo aver passato cinque anni in prigione è convinto che i suoi giorni nella malavita siano contati. Decide perciò di ritirarsi. Carlito ritrova Gail e, in attesa di poter fare abbastanza grana per ritirarsi in un'isola delle Bermuda, decide di investire i suoi soldi in un nightclub: il Club Paradise. Paradossalmente, le grane grosse arrivano proprio da Kleinfeld, avvocato cocainomane e corrotto, a cui Carlito è legato da un codice d'onore. Questi ha soffiato un milione di dollari a Tony Taglialucci, un capo della mafia italiana finito in galera, che glielo aveva affidato per corrompere un testimone chiave nel processo a suo carico. Taglialucci viene così condannato a trent'anni di galera e giura di uccidere Kleinfeld se non lo aiuta ad evadere. L'avvocato chiede a Carlito il suo aiuto.

CRITICA

"Il difetto principale di "Carlito's Way", tratto da due libri di Edwin Torres, ex giudice della Corte Suprema di New York (editore Longanesi) sta nella scrittura, nei dialoghi di David Koepp, sciatti, fitti di frasi fatte e di banalità, con una voce narrante del protagonista saltuaria e a volte malcollocata. I grandi pregi del film sono due. In una sfida rara, De Palma riesce a presentare un personaggio drammatico, fatale, ma per a coinvolgente, remoto, che non pretende dagli spettatori complicità nè avversione: neppure per un attimo si sta con lui nè contro di lui. Con una maestria cinematografica straordinaria, il regista sa raccontare per immagini non soltanto la ferocia della violenza assassina, ma anche certe cattedrali del divertimento contemporaneo: locali di esibizione di nudo femminile, locali notturni splendenti di luci acide, di lusso volgare e di soldi malguadagnati, sale da ballo risonanti di musica latina, affollate di ballerini fatti e di ragazze bellissime. Per la redenzione non c'è posto: "Tutti sporchi. Non è rimasto nessuno... Non me la vado a cercare io, questa merda: è lei che mi insegue..."." ("la Stampa2, Lietta Tornabuoni, 23/12/1993) "Quanto a De Palma, a colpi di stile riesce a farsi ammirare anche con un film visto e rivisto. Basterebbe, più della magistrale "chase" finale nella Grand Central Station di New York, che ribadisce la passione di De Palma per le situazioni, uno qualsiasi dei piani sequenza che il regista organizza. Nel complesso, resta però un sapore di delusione (...)". ("La Repubblica", Irene Bignardi, 13/12/1993) "Tratto da due romanzi del giudice oriundo portoricano Edwin Torres, scritto da David Koepp, il film è l'ennesima variazione sui temi esistenziali della malavita. E' merito dello straordinario interprete de l'odissea del gaglioffo irredimibile suscita solidarietà in un film vivido, agghiacciante, all'antica hollywoodiana(...)". ("Il Corriere della Sera", Tullio Kezich, 28/12/1993). "Cose amarissime e tragiche, venute da due romanzi di Edwin Torres, giudice della Corte Suprema di New York, sceneggiati da David Koepp che danno emozionante sostanza a Carlito's Way, diretto da Brian de Palma con la nota virtù di concertare le immagini. E interpretato da due attori d'alto rango: l'Al Pacino il quale racchiude nel suo sguardo stanco e rassegnato alla necessità della violenza la luce crepuscolare d'un personaggio condannato a fallire, e il Sean Penn che incarna, l'avvocato cocainomane e corrotto, il male assoluto. Il film ha qualche lentezza iniziale, ma poi le scene una rappresentazione molto convincente dei caratteri e di quell'ambiente abitato da anime nere" ("L'Indipendente", Giovanni Grazzini, 29/12/1993)

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