Anno: 2011 Durata: 120 Origine: GERMANIA Colore: C
Genere:DRAMMATICO
Regia:Brillante Mendoza
Specifiche tecniche:35 MM, DCP
Tratto da:-
Produzione:DIDIER COSTET, BRILLANTE MENDOZA PER SWIFT PRODUCTIONS, ARTE FRANCE CINÉMA, CENTERSTAGE PRODUCTIONS, B.A. PRODUKTION, STUDIO EIGHT PRODUCTIONS
Distribuzione:NOMAD FILM (2013)
Isabelle Huppert | nel ruolo di | Thérèse Bourgoine |
Katherine Mulville | nel ruolo di | Sophie Bernstein |
Marc Zanetta | nel ruolo di | John Bernstein |
Rustica Carpio | nel ruolo di | Soledad Carpio |
Ronnie Lazaro | nel ruolo di | Abu Azali |
Maria Isabel Lopez | nel ruolo di | Marianne Agudo Pineda |
Angel Aquino | nel ruolo di | Olive Reyes |
Sid Lucero | nel ruolo di | Abu Mokhif |
Raymond Bagatsing | nel ruolo di | Abu Saiyed |
Timothy Mabalot | nel ruolo di | Hamed |
Mercedes Cabral | nel ruolo di | Emma Policarpio |
Baron Geisler | ||
Bernard Palanca | ||
Bianca Zialcita | ||
Catherine Cornell | ||
Chanel Latorre | ||
Evelyn Vargas | ||
Joel Torre | ||
Kristoffer King | ||
Madeleine Nicolas | ||
Mon Confiado | ||
Perry Dizon |
Thérèse Bourgoine è una volontaria francese di stanza nelle Filippine, sull'isola di Palawan, con una ONG. Un giorno, durante il trasporto di rifornimenti, Thérèse viene rapita dal "Gruppo Abu Sayyaf", estremisti musulmani, insieme ai suoi compagni volontari e ad alcuni turisti. L'esercito filippino si mette sulle tracce del gruppo che trova rifugio prima a Mindanao, poi sull'isola di Basilan. L'estenuante calvario, fisico e mentale, di rapitori e ostaggi durerà per più di un anno...
"Iperrealistico, allucinato, digressivo, affascinante: uno dei film più anomali di Mendoza, grande regista filippino, che qui 'rapisce' la star occidentale (Huppert) e la tratta (quasi) come tutti gli altri." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 21 febbraio 2013) "Mendoza, grazie ad immagini che si inseriscono con molto stile nel documentario dal vero, ha seguito da vicino sia le gesta dei terroristi, sottolineandone, senza commenti, l'adesione alle pratiche devote dell'islamismo, sia le vicissitudini dolorose dei loro prigionieri, con spazi attenti per il personaggio di Thérèse. Lo ricrea, ora distrutta ora furiosa, Isabelle Huppert, non sempre però con l'interiorità abituale." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 21 febbraio 2013) "Il film mette in scena con un realismo senza sconti il sequestro e la fuga attraverso la giungla di rapitori e rapiti inseguiti dall'esercito, e la lotta per la sopravvivenza tra una natura ostile, improvvisi raid, mancanza di cibo, ferite da curare, episodi di ordinaria violenza e disperazione, ma anche di straordinaria compassione e solidarietà, animata proprio dal personaggio della Huppert, che nel corso della narrazione diviene una sorta di autorità morale." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 31 gennaio 2013) "Piacerà a coloro che gradiscono le storie vere quando sono raccontate (bene) come se fossero false. Brillante Mendoza (un grosso tipo, premiato a Cannes) ha messo da parte ogni tentazione documentaristica, e ha badato a costruire un bel drammone a suspense (bersaglio colpito, per due ore non si fiata)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 31 gennaio 2013)
Incasso in euro