Benur - Un gladiatore in affitto2012

SCHEDA FILM

Benur - Un gladiatore in affitto

Anno: 2012 Durata: 98 Origine: ITALIA Colore: C

Genere:COMMEDIA

Regia:Massimo Andrei

Specifiche tecniche:35 MM

Tratto da:liberamente tratto dalla commedia teatrale "Ben Hur" di Giovanni Clementi

Produzione:FLAVIA PARNASI PER COMBO FILM IN COLLABORAZIONE CON RAI CINEMA

Distribuzione:MOVIMENTO FILM (2013)

ATTORI

Nicola Pistoia nel ruolo di Sergio
Paolo Triestino nel ruolo di Milan
Elisabetta De Vito nel ruolo di Maria
Teresa del Vecchio nel ruolo di Avvocato Ciccardelli
Stefano Fresi nel ruolo di Camomilla
Mauro Mandolini nel ruolo di Cicerone
Giorgio Carosi nel ruolo di Amministratore condominio
Stefania Polentini nel ruolo di Patrizia
Ilaria Giorgino nel ruolo di Fiorella
Fatma Frencia nel ruolo di Amante di Sergio
Leonardo Belli nel ruolo di Cristofer
Natallia Barysava nel ruolo di Galina
Pino Le Pera nel ruolo di Pino
David Di Noia nel ruolo di Centurione
Maurizio Di Noia nel ruolo di Centurione
Harold De Jesus nel ruolo di Mimo triste
Sasko Aleksovski nel ruolo di Mimo Pierrot
Alessandro Casentini nel ruolo di Mimo veneziano
Raliza Georgieva nel ruolo di Mimo damina
Kyra Kole nel ruolo di Poppea
Alessandro Agostini nel ruolo di Poliziotto biga
Anna Ioele nel ruolo di Poliziotta retata
Marco Caldoro nel ruolo di Poliziotto retata
Emanuele Belli nel ruolo di Bambino retata
Francesca Belli nel ruolo di Bambina retata
Omar Monno nel ruolo di Zanzara
Matteo Pluchino nel ruolo di Scagnozzo Zanzara
Federico Gera nel ruolo di Clandestino bielorusso
Daniele Starnoni nel ruolo di Clandestino bielorusso
Ottavio Mattarelli nel ruolo di Bandito Zanzara
Mikalai Razhaluoski nel ruolo di Autista slavo
Francesca Schiavone nel ruolo di Dipendente discount
Augusto Fornari nel ruolo di Cicciarculo
Alessandra Costanzo nel ruolo di Sig.ra Palladini
Lorenzo Ficini nel ruolo di Paulo Roberto
 
 

MUSICHE

Piovani, Nicola
 

SCENOGRAFIA

Nocente, Massimiliano
 

COSTUMISTA

Rizza, Isabella

TRAMA

Milan, immigrato clandestino bielorusso, per guadagnarsi da vivere si fa fotografare vestito da antico romano dai turisti e, per sbaragliare la concorrenza, grazie al suo passato da ingegnere si è addirittura costruito una biga come quella del kolossal "Ben Hur". In realtà, Milan lavora per Sergio, ex stuntman del cinema, invalidato, che per sbarcare il lunario si arrangia con lavori fantasiosi, così come sua sorella Maria, che lavora per una hot line erotica.

CRITICA

"Tutte le caratteristiche che avevano fatto apprezzare 'Mater Natura' vincitore della Settimana della critica 2005 le possiede anche 'Benur', il secondo film di Massimo Andrei. Possiede anche questo il suo inconfondibile ritmo pop, ironia e tenerezza nei confronti dei personaggi, la chiave musicale (qui di Nicola Piovani con una composizione di Tony Canto) che si fa protagonista e diventa portante in alcuni momenti della trama dove non ci sono parole che tengano, il melodramma in chiave contemporanea. E sempre localizzato attorno a un tavolo da pranzo, come un tempo nelle commedie di Eduardo: in 'Mater Natura' a tavola avveniva il delicato confronto di Desiderio con i genitori, qui nel cupo soggiorno di periferia dove vivono i fratelli Sergio e Maria (Nicola Pistoia, Elisabetta De Vito). Non più di ambientazione napoletana ma prettamente romana, tra Tor Sapienza e l'Esquilino, un po' frenato forse dalla sua provenienza teatrale ('Ben Hur: una storia di ordinaria periferia' di Gianni Clementi) che costringe i dialoghi a essere in scena anche dove in un film sarebbero pleonastici, elemento però trascinante dal lavoro sperimentato dei tre protagonisti. Del resto l'uso dell'enfasi fa parte dello stile del regista che proviene dalla scena napoletana fatta di eccellenze teatrali e musicali. (...) Il film prende vita attorno al Colosseo, al baretto dell'Esquilino, tra una schiera di personaggi che fanno riemergere un certo cinema degli anni cinquanta e sembrerebbe di veder spuntare i romoletti guasconi, Vittorio Congia, Toni Ucci, i soldatini in licenza, anche se nel profondo vibra il tema di una cruda realtà di povertà senza scampo e immigrazione, commedia dal cuore disperato." (Silvana Silvestri, 'Il Manifesto', 1 maggio 2013) "Se dovessimo fermarci al titolo, 'Benur - Un gladiatore in affitto', al poster che inquadra due gladiatori d'oggi abbracciarsi all'ombra del Colosseo, e il trailer in cui s'inanella una serie di sventure di tre poveri alla ricerca di riscatto, si potrebbe dire che l'opera seconda di Giorgio Amidei (esordiente con 'Mater Natura'), sia una commedia semi-demenziale che lucra sulla romanità per una comicità nostrana. Carico di questi pregiudizi, il potenziale pubblico potrebbe rimanere disorientato nel vedere il film, perché questo prende le debite e giuste distanze dalla più becera e cafona commedia romana per trasformarsi in un dipinto a tratti fosco delle miseria di oggi giorno, tra italiani del popolo piegati dalla crisi economica e stranieri virtuosi in cerca di un riscatto. (...) Scene ordinarie di miseria e povertà, sempre colte - visto che di romanità si parla - con sguardo ironico e cinico. (...) Il film si poggia grandemente sul lavoro dei tre attori protagonisti, Nicola Pistoia, Paolo Triestino (che fa Milan, il più credibile dei bielorussi a Roma) e Elisabetta De Vito, che hanno perfettamente oliato la loro modalità attoriale grazie al lavoro teatrale da cui parte il film, scritto da Gianni Clemente che firma anche la sceneggiatura. Uno spettacolo che ha avuto grande successo che vede ora un adattamento cinematografico all'altezza." (Dario Zonta, 'L'Unità', 1 maggio 2013) "Paolo Triestino e Nicola Pistoia, grande coppia teatrale in grado di passare da Murray Schisgal a Edoardo Erba, non hanno mai avuto una chance al cinema. Eccola: in 'Benur', tratto dalla pièce di Gianni Clementi (...). Lo spunto meritava ben più potenza, e ambizione, cinematografica (alla regia un fin troppo timido Andrei, più coraggioso ai tempi di 'Mater Natura'), mentre la coppia scoppia: Pistoia urla sempre risultando fuori giri; Triestino più calibrato azzecca la parlata. Un romano che fa il romano è meno credibile di un romano che fa il bielorusso. Non male, ma si poteva fare di più." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 1 maggio 2013) "Spiacerà a chi ingroppirà tutto il tempo al pensiero che divertimento sarebbe stata questa commedia romana e romanista se l'avessero data mezzo secolo fa a un Sordi o un Gassman. Bei tempi. Ora il convento può passare solo qualche onesto caratterista (Pistoia, Triestino)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 1 maggio 2013) "Sorprendente commedia nella Roma dei poveri diavoli, che mescola con straordinaria efficacia malinconia e umorismo, facendosi perdonare il linguaggio colorito. (...) Gran merito della riuscita va diviso fra i due eccellenti protagonisti, teatranti di talento e divi per un giorno." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 1 maggio 2013) "Tratta dallo spettacolo teatrale 'Ben Hur', l'opera seconda di Andrei diverte di onesta e apparente semplicità, specchio di una miseria (e nobiltà...) sempre più attuale." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 25 aprile 2013)

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