SCHEDA FILM

Belfagor, il fantasma del Louvre

Anno: 2001 Durata: 97 Origine: FRANCIA Colore: C

Genere:HORROR

Regia:-

Specifiche tecniche:-

Tratto da:romanzo "Belphégor" di Arthur Bernède

Produzione:ALAIN SARDE E CHRISTINE GOZLAN, LES FILMS ALAIN SARDE TFI FILMS PRODUCTION

Distribuzione:01 DISTRIBUTION

TRAMA

TRAMA BREVE A Parigi, la giovane Lisa gestise con la nonna un negozio di antichità e souvenir nei pressi del museo del Louvre. All'interno del museo il Dipartimento di egittologia si appresta ad accogliere una mummia, scoperta mesi prima in Egitto, che dovrà essere studiata da una ricercatrice americana, la dottoressa Glenda Miller. Una notte Lisa ed un giovane conosciuto solo poche ore prima, Martin, scoprono nella cantina del negozio un passaggio segreto che conduce direttamente nei sotterranei del Louvre. Girovagando nelle sale vuote dell'immenso museo, si imbattono in due guardiani notturni. Nel tentativo di seminare la sorveglianza Lisa e Martin si ritrovano nella sala dove è custodita la nuova mummia, ma la loro presente scatena una misteriosa forza da millenni custodita nel sarcofago e, da quel momento, un misterioso fantasma prende a seminare il panico nei corridori del Museo. Sulla vicenda è chiamato ad investigare l?esperto commissario Verlac, prossimo alla pensione. TRAMA LUNGA In seguito al ritrovamento di un importante sarcofago egizio giacente nei magazzini, il direttore del museo del Louvre convoca per una consulenza l'egittologa Glenda Spencer. Tirato fuori e sottoposto ad analisi, il corpo mummificato si risveglia e provoca il corto circuito di tutti gli impianti elettrici e dei sistemi d'allarme del museo. Anche le abitazioni intorno subiscono lo stesso danno. Lisa, che abita lì vicino con la nonna Geneviève, chiama l'elettricista Martin. Tra i due scatta una immediata attrazione. Quando Martin torna una seconda volta, i due scendono in cantina, trovano tra i lavori in corso per un parcheggio un grande passaggio aperto, si infilano e spuntano con grande sorpresa nei sotterranei del Louvre. Visti dai custodi che stanno dando la caccia agli infiltrati, i due si dividono. Lo spirito della mummia vede Lisa ed entra nel suo corpo. Due custodi sono morti, e l'ispettore Verlac, chiamato dal direttore, comincia ad indagare. Lisa, dominata da Belfagor, semina terrore e morte. Catturata dopo un ulteriore appostamento, Lisa viene rinchiusa in cella. Riesce però a fuggire, torna al Louvre, proprio quando Glenda è riuscita a ricostruire tutte le componenti della cerimonia del trapasso dell'anima. Appena si spalancano le porte dell'al di là, lo spirito di Belfagor esce e lascia libera Lisa.

CRITICA

"E' difficile immaginare posseduta dallo spirito malvagio Belfagor la bellezza così solida, carnale, di Sophie Marceau; e la resurrezione del vecchio appassionante sceneggiato televisivo degli Anni Sessanta, che a suo tempo ebbe spettatori spaventati e affascinati anche in Italia, non è riuscita, dà vita a un film brutto". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 5 ottobre 2001) "Diretto dal tuttofare Jean-Paul Salomé, vanta la morbida Sophie Marceau nel ruolo che fu di Juliette Gréco, ma ha qualche incertezza nel format: effetti speciali o commedia 'alla francese'? Diabolici ectoplasmi o dialoghi ironici e vieux jeu? L'insieme non sarà memorabile, anzi, ma è tutt'altro che antipatico. E i duetti nostalgici fra l'ispettore Michel Serrault e l'egittologa Julie Christie valgono il film". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 5 ottobre 2001) "Nel film televisivo che ebbe quattro repliche in dieci anni, c'era l'emozione arcana dell'occultismo dei Rosacroce e la ricerca di un tesoro (i soldi legati all'occulto funzionano sempre). Ma qui? Gli effetti speciali pilotati per rendere più credibile-visibile l'invisibile, con quello schifoso ectoplasma digitale, non riempiono il film. Forse la cosa più emozionante è la location, per la prima volta il Louvre di Rue Rivoli. Pesante, involontariamente ironico". (Silvio Danese', Il giorno', 5 ottobre 2001) "Mirato su un pubblico contemporaneo, più che a un racconto di paura somiglia a una striscia a fumetti: un po' come la serie hollywoodiana 'La mummia', tendenze parodistiche incluse. Salvo che il regista Jean-Paul Salomé non può pagarsi gli effetti speciali di quei block-buster e, quando vi occorre, raramente lo fa al momento giusto (vedi la sequenza troppo ripetuta, in cui ci mostra l'anima di Belfagor). Così sfiora solo il soggetto che ha per le mani. Per fortuna c'è il Louvre, un Louvre per nulla museificato che si offre generosamente come luogo dell'avventura e come splendido set cinematografico". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 7 ottobre 2001) "Che pasticcio questo 'Belfagor 2001', privo del fascino ammaliante del mitico serial con Juliette Greco (appare in un cameo al cimitero). E' scritto malissimo, pervaso da uno spirito vagamente demenziale, indeciso se voler spaventare o far sorridere, pieno zeppo di personaggi ingombranti. Ciliegina sulla torta, la sequenza 'scult' della seduzione fra Verlac/Michel Serrault e Julie Christie. Imbarazzante". (Mauro Gervasini, 'Film Tv', 14 ottobre 2001)

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