Bad Boy Bubby1993

SCHEDA FILM

Bad Boy Bubby

Anno: 1993 Durata: 114 Origine: AUSTRALIA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:Rolf de Heer

Specifiche tecniche:35 MM

Tratto da:-

Produzione:DOMENICO PROCACCI, GIUSEPPE DRASKOVIC, ROLF DE HEER PER FANDANGO (ROMA), BUBBY PTY (ADELAIDE), SOUTH AUSTRALIA FILM CORPORATION E CON L'ASSISTENZA DI AUSTRALIA FILM - FINANCE CORPORATION (FFC)

Distribuzione:MIKADO - COLUMBIA TRISTAR HOMEVIDEO

ATTORI

Nicholas Hope nel ruolo di Bubby
Claire Benito nel ruolo di Mamma
Ralph Cotterill nel ruolo di Papà
Carmel Johnson nel ruolo di Angel
Syd Brisbane nel ruolo di Yobbo
Norman Kaye nel ruolo di Lo scienziato
Paul Philpot nel ruolo di Paul, il cantante
Peter Monaghan nel ruolo di Steve
Natalie Carr nel ruolo di Cherie
Rachael Huddy nel ruolo di Rachael
Bridget Walters nel ruolo di Madre di Angel
Lucia Mastrantone nel ruolo di Cameriera nella pizzeria
Nikki Price nel ruolo di Donna che urla
Ullie Birve nel ruolo di Donna violentata
 

SOGGETTO

de Heer, Rolf
 

SCENEGGIATORE

de Heer, Rolf
 

MUSICHE

Tardif, Graham
 

MONTAGGIO

Ayyar, Suresh
 

SCENOGRAFIA

Abbott, Mark
 

COSTUMISTA

Freeman, Beverly

TRAMA

La cognizione del mondo di Bubby si ferma alle pareti delle due stanze dello scantinato, dove sua madre lo ha confinato sin dalla nascita. Non ha il senso dell'esistenza di altri che di se stesso e di sua madre. "Mamma" lo accudisce, ora nutrendolo, ora picchiandolo, talvolta usandolo per fare del sesso, a seconda del suo umore. Ma poi "Papà" torna a casa. Improvvisamente, il mondo diviene un luogo più complicato del previsto. Le sue teorie sull'esistenza e il comportamento vengono sconvolte in una selvaggia rivoluzione che porta Bubby a uscire "fuori" per la prima volta. Così ha inizio per Bubby un viaggio di scoperta. Privo di propri principi morali, senza la capacità di giudicare, Bubby entra in un mondo di caos e musica, di degrado e delizie, di gente buona, di gente cattiva, di sesso. Bubby può portare a termine con successo una rapina contando soltanto su un gatto morto, ma finisce in prigione per aver parlato con qualcuno in un ristorante.

CRITICA

"Come nasce un film di culto ovvero come nasce il culto di un film? La risposta, ovvia se sono in ballo nomi carismatici di autori o interpreti; diventa più problematica quando il fenomeno riguarda 'Bad Boy Bubby', diretto in Australia dall'oriundo olandese Rolf de Heer, interpretato dall'oriundo inglese Nicholas Hope. Due nomi che non esistevano fino all'ultima Mostra di Venezia dove la pellicola, sull'onda dei consensi, è arrivata al Premio Speciale della Giuria. Tanto che in questi giorni ci è pervenuta un'appassionata lettera a più firme in cui si protesta contro la mancata sollecita diffusione del prediletto campione australiano. Tuttavia, 'Bad Boy Bubby' è arrivato sugli schermi. (...) Pur avendo a disposizione un budget limitato (alla produzione partecipa l'italiano Domenico Procacci), de Heer ha girato la sua metafora della ribellione contro i padri con faccia tosta e originalità; e il suo interprete Hope, simile anche nel temperamento a Roberto Benigni, rivela risorse che tirano l'applauso." (Tullio Kezich, 'Il Corriere della Sera', 5 giugno 1994) "Un ingegnaccio indubbio, ho detto. Rolf de Heer, infatti, un olandese trapiantato in Australia, si è sbizzarrito a raccontarci questa storia tenendosi sempre a mezzo fra la commedia nera e il grottesco, prodigo di accorgimenti tecnici (è ricorso non a uno solo ma a ben trentuno direttori della fotografia), estroso nella costruzione di immagini di gusto sempre forte e deciso, furbissimo nella evocazione non di rado caricaturale (ma non mai comica) dei personaggi e delle situazioni strambe che li hanno al centro, riuscendo quasi ad ogni pagina e solo, qua e là, con pochissime cadute di gusto e di scrittura, a rivelare un estro narrativo e visivo di salde qualità. Sempre apprezzabile, nonostante quella sua voluttà un po' fosca di pescare a piene mani nel torbido, in barba alla pulizia e ai sentimenti. Gli tien bordone con molta efficacia un oriundo inglese, Nicholas Hope, capace di trovare sempre per il suo Bubby tutte le note giuste, da quelle ingenue alle perfide, con finte innocenze e candide perversità: un personaggio che sarebbe piaciuto anche a Benigni." ('Il Tempo', 5 luglio 1994) "Ritratto del mondo colto nella sua cupa follia, 'Bad Boy Bubby' di Rolf de Heer, olandese trapiantato in Australia, è la favola di Pollicino riletta in negativo. Simpaticamente sgradevole e trasgressivamente comico nella sua allegra e bizzarra esplosione di crudeltà, Bad Boy Bubby tiene in serbo una morale: non ci sono alieni né diversi, su questa terra ognuno ha il suo spazio, e anche gli esclusi possono essere felici." ('Famiglia Cristiana', 6 luglio 1994)

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