Anno: 2000 Durata: 94 Origine: USA Colore: C
Genere:COMMEDIA
Regia:Diane Keaton
Specifiche tecniche:35 MM, DE LUXE
Tratto da:libro di Delia Ephron
Produzione:NORA EPHRON, LAURENCE MARK PER COLUMBIA PICTURES CORPORATION, GLOBAL ENTERTAINMENT PRODUCTIONS GMBH & COMPANYMEDIEN KG, LAURENCE MARK PRODUCTIONS, NORA EPHRON PRODUCTIONS
Distribuzione:COLUMBIA TRISTAR FILMS ITALIA (2000)
Meg Ryan | nel ruolo di | Eve Mozell Marks |
Diane Keaton | nel ruolo di | Georgia Mozell |
Lisa Kudrow | nel ruolo di | Maddy Mozell |
Walter Matthau | nel ruolo di | Lou Mozell |
Adam Arkin | nel ruolo di | Joe Marks |
Duke Moosekian | nel ruolo di | Dottor Omar Kunundar |
Ann Bortolotti | nel ruolo di | Ogmed Kunundar |
Cloris Leachman | nel ruolo di | Pat Mozell |
Maree Cheatham | nel ruolo di | Angie |
Myndy Crist | nel ruolo di | Dott.ssa Kelly |
Libby Hudson | nel ruolo di | Libby |
Jesse James | nel ruolo di | Jesse Marks |
Edie McClurg | nel ruolo di | Esther |
Tracee Ellis Ross | nel ruolo di | Kim |
Celia Weston | nel ruolo di | Madge Turner |
Stephanie Ittleson | nel ruolo di | Victoria |
Paige Wolfe | nel ruolo di | Eve a 6 anni |
Charles Matthau | nel ruolo di | Lou da piccolo |
Ethan Dampf | nel ruolo di | Jesse a 4 anni |
TRAMA BREVE Lou Mozell è il padre scatenato di tre sorelle superimpegnate: Georgia, direttore di una rivista di moda, Eve, madre felice, e Maddy, un'attrice di serie B. Un giorno arriva la notizia che Lou è in fin di vita. Le tre sorelle riesciranno a mantenersi in contatto tra di loro e a superare la malattia dell'anziano padre, nonostante carriere e vite frenetiche, grazie ai telefoni, cellulari e non, cui restano praticamente attaccate per tutta la durata del film. TRAMA LUNGA Il vecchio Lou Mozell viene ricoverato in ospedale in condizioni molto precarie. Delle sue tre figlie, Eve accorre subito in ospedale e capisce la gravità della situazione. Contatta le due sorelle, ma Georgia, direttrice di una rivista femminile, è sempre molto impegnata e non ha il tempo per andare in ospedale; Maddy, attrice di soap-opera, è fuori città per un fine settimana privato. Rimasta sola, Eve, che ha un marito e un figlio piccolo, cerca di far del suo meglio ma il vecchio genitore ha anche crisi di memoria e dal letto esclama di non avere figli. Addolorata, Eve si lascia andare a ricordi del passato, finché non viene avvisata dall'ospedale che Lou è scappato. In effetti il vecchio è tornato a casa, forse per vederla ancora un'ultima volta. Dopo essere riuscita a riportarlo in ospedale, Eve organizza un party, al quale Georgia è invitata come ospite d'onore e durante il quale pronuncia un discorso con parole false di affetto per il padre che irritano molto Eve. Presente anche Maddy, tra le sorelle scoppia una furibonda lite. Quando dall'ospedale avvertono che il padre è in coma, tutte si recano sul posto. Entra per prima Eve e poi anche le altre sono vicine al padre al momento del decesso. Nel giorno del ringraziamento, le tre sorelle sono di nuovo insieme. Eve pensa ancora al passato e alla presenza del padre.
"Gli affari di famiglia si assomigliano ed è facile rendersi conto se in una storia del genere c'è della sincerità. Qui, forse per pudore considerata l'ispirazione autobiografica, non c'è dubbio che le donne implicate hanno lavorato in sintonia a riscattare le note tristi con una costante disponibilità umoristica. Purtroppo il film, guastato da un fastidioso snobismo, rimane in sospeso in un limbo, fra dramma e risata; e poi si ha l'impressione che Diane come regista non abbia saputo controllare bene la materia. Troppi sono i ritorni all'infanzia, i bamboleggiamenti, le ripetizioni, i ricatti sentimentali. E se la Ryan ha alcuni spunti di intensità, il resto della compagnia (non escluso il pur accattivante Matthau) si accontenta di attestarsi sugli stereotipi". (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 5 maggio 2000). "'Avviso di chiamata' ('Hanging up'), terzo e peggior film diretto dalla Keaton sempre fra nostalgie, flash back e tacchini ripieni ma senza alcuna emozione, soffre di totale mancanza di verità. Non c'è un'inquadratura, né una battuta, né una situazione che non siano false, ma senza entrare nel piacere della fiction. Ed è il massimo pensando che si tratta di vita vissuta dalle sorelle Ephron. Così, tra un "pronto" e l'altro, ci si annoia alla grande, nonostante la sociologia losangelina, i vezzi delle esperte protagoniste e il macabro, pauroso aspetto del povero re Lear alcolista Matthau" (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 6 maggio 2000). "Il padre alla fine muore. Tanto lo spettatore se lo aspetta dopo i primi cinque minuti. Gli sceneggiatori di questo goffo melodramma familiare vestito sul trio di star Ryan-Keaton-Kudrow non si sono sprecati (...) E' la ricostruzione patinata della biografia della ditta Ephron (le sorelle Nora e Delia, che ha addirittura scritto il romanzo e che sono le responsabili di 'Harry ti presento Sally' e 'C'è posta per te'). La regia è affidata a Diane Keaton, che fa il possibile per spingere i dialoghi muffi nelle braccia di qualche sequenza 'alla Woody Allen'. Protagonista 'moderno' il telefono, che spezza frasi, emozioni, recriminazioni. La famiglia corre sul filo. Che idea! Impacciato, inutile, buono per cuoricini d'oro". (Silvio Danese, 'Il Giorno', 6 maggio 2000).
Incasso in euro