Anno: 2010 Durata: 93 Origine: ITALIA Colore: C
Genere:AZIONE, THRILLER
Regia:Cosimo Alemà
Specifiche tecniche:-
Tratto da:-
Produzione:FULVIO COMPAGNUCCI, LORENZO FOSCHI, DAVIDE LUCHETTI ANDREA BISCARO E FRANCO GAUDENZI PER THE MOB, FRAME BY FRAME, BMOVIE, EUROLAB, THE COPRUDUCERS
Distribuzione:BOLERO FILM (2011), DVD: CG HOME VIDEO
Stephanie Chapman-Baker | nel ruolo di | Lara |
Michael Lutz | nel ruolo di | Uncle |
Neil Linpow | nel ruolo di | Riko |
Sam Cohan | nel ruolo di | Alex |
Tom Stanley | nel ruolo di | Thomas |
Monika Mirga | nel ruolo di | Diana |
Valene Kane | nel ruolo di | Monica |
Andrew Harwood Mills | nel ruolo di | Chino |
Daniel Vivian | nel ruolo di | Vinnie |
Michael Schermi | nel ruolo di | Raw |
Alex, Riko, Chino, Thomas, Diana, e le sorelle Lara e Monica decidono di vivere un'avventura nella natura selvaggia e giocare una partita di 'Soft-Air' tra amici. Armato di fucili giocattolo, il gruppo arriva nel bosco scelto come location senza sapere che quel posto in passato è stato utilizzato come base militare per operazioni segrete. Ben presto, infatti, tutti loro diventeranno consapevoli di non essere soli e un'incombente minaccia trasformerà improvvisamente quello che era iniziato come un semplice gioco alla guerra in una spaventosa e reale caccia all'uomo.
"Sono sette come i vizi capitali. Ma anche come i nani di Biancaneve. O come i 'magnifici' del vecchio film di John Sturges. Qui però sono 4 maschi e 3 femmine (di cui due sorelle). (...) I 'magnifici sette' di 'At the End of the Day', film d'esordio di Cosimo Alemà, non amano un gioco qualunque. Loro amano il gioco della guerra. Vogliono sentirsi soldati. (...) Perfetta location per un videogame. E 'At the End of the Day' per molti versi è proprio un film-game: mette in scena un gioco al massacro che - sul modello archetipale di 'Dieci piccoli indiani' di Agatha Christie messo in scena magistralmente da René Clair - orchestra e drammatizza la progressiva eliminazione, uno dopo l'altro, di tutti i membri del gruppo dei protagonisti (...). Poco importa che lo spettatore intuisca fin da subito chi sarà l'ultimo (o l'ultima...) a sopravvivere. A chi toccherà la sfida finale. Questa volta non è l'attesa della sorpresa ad attrarre il pubblico, ma il piacere confermativo di aver previsto esattamente lo sviluppo degli eventi. Perché in un film-game non è il 'come va a finire' che conta. È come il dispositivo testuale ti porta a verificare che avevi previsto esattamente come sarebbe andata a finire. E allora quello che cerchi è la tensione crescente. È la dialettica ininterrotta fra tensione e scioglimento della tensione. Sono gli sguardi nascosti tra gli arbusti o dietro un filo d'erba, sono i raccordi di montaggio bruschi come frustate, è il ritmo epilettico che guida l'escalation della violenza. Il regista Cosimo Alemà viene dal videoclip." (Gianni Canova, 'Il Fatto Quotidiano', 22 luglio 2011) "Piacerà a chi apprezza gli horror ben fatti da qualunque parte vengano. Anche da un esordiente regista italiano alle prese con un budget da due euro. Che non gli ha permesso un cast degno di rispetto (gli attori son tutti americani e completamente sconosciuti)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 22 luglio 2011)
Incasso in euro