Assassini nati - Natural Born Killers1994

SCHEDA FILM

Assassini nati - Natural Born Killers

Anno: 1994 Durata: 120 Origine: USA Colore: B/N

Genere:DRAMMATICO

Regia:-

Specifiche tecniche:35 MM, PANORAMICA, PANAVISION, BETACAM, TECHNICOLOR

Tratto da:-

Produzione:JANE HAMSHER, DON MURPHY E CLAYTON TOWNSEND PER IXTLAN/NEW REGENCY

Distribuzione:WARNER BROS ITALIA (1994) - WARNER HOME VIDEO, DE AGOSTINI (GLI SCUDI)

TRAMA

Mickey e Mallory sono giovani ed hanno un'infanzia di violenza alle spalle: Mallory è stata violentata per anni dal padre, e Mickey ha visto suo padre spararsi spappolandosi il cranio. I due, dopo aver massacrato padre e madre di Mallory, si sono sposati in automobile celebrando il rito su un ponte. Uccidono per il piacere di farlo, decidendo a caso, volta per volta, o spinti dalla necessità di eliminare un poliziotto "molesto", o un corteggiatore della provocante giovane che è diventato troppo audace. Il cronista televisivo Wayne Gale, che ha creato la serie "American Maniacs", li ha resi celebri con un serial basato sulle loro imprese. L'unico omicidio che amareggia i due è quello di un vecchio indiano che li ha ospitati, uno sciamano ucciso per errore, perché aveva visto il demonio in Mickey e lo stava aspettando. Il poliziotto Jack Scagnetti, che ha perso la madre uccisa da un folle omicida, riesce a catturare i due. Al processo la folla simpatizza per i due assassini, che in carcere continuano la loro attività non appena ne hanno l'occasione: Mallory riesce addirittura ad uccidere il suo psichiatra. Frattanto Gale cerca di realizzare lo scoop della sua vita: intervistare Mickey prima che venga lobotomizzato. Il direttore del carcere McClusky, decide di trasferire i due, affidandoli a Scagnetti. Mentre Mickey rilascia l'intervista, Scagnetti si fa rinchiudere in cella con Mallory e tenta di sedurla, ma viene violentemente malmenato. Nel contempo avviene una rivolta nel carcere: Mickey disarma le guardie e, liberata Mallory e con Gale in ostaggio, riesce a fuggire. Dopo aver ucciso Gale, Mickey e Mallory si ricostruiscono una vita, mettendo al mondo dei bambini.

CRITICA

"Insieme con collaboratori ammirevoli (il direttore della fotografia Robert Richardson, i montatori Hank Crowin e Brian Berdan, lo scenografo Victor Kempster), il regista va molto oltre il soggetto scritto da Quentin Tarantino: crea un war game, uno splatter più insanguinato d'ogni macelleria dell'horror, un'overdose allucinata. Usa colore, bianconero, Superotto e video, a velocità diverse, spesso rallentate o accelerate; usa tremila immagini (dice), immagini in negativo o solarizzate, frammentate, immobilizzate, sovrapposte, sghembe; usa disegni animati, brani di programmi televisivi, pezzi di film, spot pubblicitari, deformazioni che per un attimo disfano le facce, aloni abbaglianti che isolano un dettaglio, luci acide o rosse o dorate, esplosioni luminose, irruzioni d'immagini vegetali o animali (lupo, serpente, scorpione, pesci)." (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 30 settembre 1994) "La seduzione della violenza, il fascino dell'orrore, l'ipnosi del male che diventa protagonista. Intorno a questo motivo, sulla base di una sceneggiatura poi disconosciuta di Quentin Tarantino ('Le iene', 'Pulp fiction'), Oliver Stone ha costruito un film allucinante e ossessivo, dove una coppia alla Bonnie e Clyde si macchia di oltre cinquanta omicidi e, inseguita dalla polizia, galvanizza !a morbosa attenzione del pubblico televisivo. In 'Assassini nati', altro Leone d'argento alla 51a Mostra di Venezia, Oliver Stone vede questa vicenda attraverso gli occhi dei due serial killer e ne fa i protagonisti di un film schizofrenico, di un frenetico videoclip, di un colossale Blob ritmato da un linguaggio ipertrofico che scandisce le pulsioni della follia omicida dei suoi neri protagonisti e che trasforma le immagini in una droga visiva per creare un effetto allucinogeno. Delitto e mass media in un intreccio malefico e perverso. E, dei due, non si sa davvero chi sia il peggiore." (Enzo Natta, 'Famiglia Cristiana', 23 novembre 1994) "In una forsennata accumulazione visuale, rappresentazione ed esasperazione dell'anarchia delle immagini in cui viviamo, Stone mescola colore, bianconero, Superotto, video, a velocità diverse rallentate o accelerate; adopera immagini in negativo o solarizzate, frammentate, sovrapposte, alterate, e lampi d'immagini animali (lupo, serpente, scorpione, pesci); mette insieme disegni animati, brani di programmi televisivi, pezzi di film, deformazioni che per un attimo disfano le facce, luci rosse dorate o acide, aloni abbaglianti che mettono in rilievo dettagli, esplosioni luminose che invadono l'inquadratura." (Lietta Tornabuoni, 'L'Espresso', 7 ottobre 1994)

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